L'accordo dello scorso anno tra la casa editrice Claudiana (nel suo catalogo vi sono importanti testi evangelici) e la Paideia (la migliore in ambito cattolico) ha dato vita a un polo editoriale che sta pubblicando opere indispensabili per gli studi biblici e altre dedicate alla storia di cristianesimo ed ebraismo.
Non è un mistero: la crisi dell'editoria cattolica è sotto gli occhi di tutti. Indubbiamente Città Nuova continua a promuovere libri motivati e classici importanti, Queriniana è attenta ai saggi teologici, le edizioni dei Domenicani di Bologna (Esd) hanno fatto conoscere le traduzioni di San Tommaso a un vasto pubblico, ma oltre queste eccezioni e qualche altra (preferiamo non citarle, dato che dovremmo anche redigere un elenco dei loro difetti e problemi) ci sono soltanto libri di intrattenimento. I quali, come gran parte della narrativa e di certa saggistica ricavata incollando articoli giornalistici, sono inutili. Leggendoli si perde solo tempo.
Ora, Claudiana era nota come la casa editrice dei protestanti italiani; Paideia come quella dei cattolici che amavano studiare e approfondire. La loro unione, o se si desidera essere precisi l'acquisizione che Claudiana ha fatto di Paideia lasciando piena libertà di continuare la sua linea editoriale, la consideriamo - data l'aria che tira – un miracolo nel mondo della produzione libraria.
E' paragonabile, per intenderci, a due forze che si uniscono e si presentano al mercato con prodotti di qualità e sfidano i tempi di crisi. Claudiana, oltre numerosi studi biblici e testi divulgativi, sta pubblicando in prima traduzione italiana opere di Lutero, Zwingli o Melantone che gettano luce sul Rinascimento europeo; Paideia ha ripreso, tra l'altro, la pubblicazione dei suoi commentari biblici che sono scelti tra i migliori al mondo.
L'ultimo uscito, pochi giorni fa, è il primo volume dedicato al “Vangelo di Marco” di Adela Yarbro Collins (pp. 640, euro 79). L'autrice, ordinaria di Critica e Interpretazione neotestamentaria a Yale, specialista di apocalittica (cristiana e giudaica), ha scritto un'opera ricca di documentazione che tocca tutti i possibili aspetti.
Un lettore, seguendo questa indagine costata anni di lavoro, si trova in grado di valutare l'argomentazione e l'esegesi sviluppate dalla studiosa, approfondendo fatto dopo fatto la narrazione di Marco. Il primo volume, data anche la vasta introduzione di poco meno di 300 pagine (con storia delle interpretazioni, del testo eccetera), giunge sino al capitolo 8 versetto 26 (il cieco di Betsaida).
Insomma, si tratta di un'opera utile a insegnanti, studiosi e a coloro che non desiderano leggere libri superficiali o con errori, dei quali purtroppo siamo ormai invasi.
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