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U2, nel 2017 ricavi al top con «Joshua Tree». Ecco i 20…

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Servizio |report di Billboard

U2, nel 2017 ricavi al top con «Joshua Tree». Ecco i 20 musicisti più pagati

Il music business nell’epoca della sua riproducibilità in streaming vive soprattutto di attività live: i concerti si confermano la principale fonte di entrate per la musica. E vive ancora meglio di ricorrenze: se c’è una rockstar con un passato grandioso che fa cifra tonda, vale la pena cavalcare l’onda finché si può con una raffica di edizioni limitate e, quando si può, pure un tour celebrativo. Nessuno si stupisca allora se in cima alla classifica Billboard degli artisti più pagati del 2017 ci sono gli U2: la band irlandese, impegnata con quattro date al Form di Assago, l’anno scorso ha salutato i 30 anni di «The Joshua Tree».

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Sul podio U2, Brooks e Metallica
Ci hanno dato emozioni e le emozioni - si sa - non hanno prezzo. Ci hanno dato edizioni deluxe e supedeluxe del loro album capolavoro. Ci hanno dato un tour che ha fatto il giro degli stadi di tutto il mondo e, qui in Italia, ha toccato l’Olimpico di Roma. Attività che hanno attestato a quota 54,4 milioni di dollari i ricavi complessivi di Bono, Edge, Claytone Mullen, con una netta prevalenza del fatturato live (52 milioni), davanti a vendite (1,1 milioni), diritto d’autore (705mila dollari) e streaming (624mila dollari). Seconda piazza per il countryman Garth Brooks, qui da noi quasi un illustre sconosciuto ma in America - primo mercato discografico al mondo - una specie di eroe nazionale, capace di aggregare ricavi per 52,2 milioni. In terza posizione spunta l’hard & heavy, il metallo, quello inossidabile: i Metallica hanno tirato su 43,2 milioni, tra tour (30,7 milioni), vendite (8,7 milioni), streaming (2,2 milioni) e publishing (1,6 milioni). Facendo due conti, al netto dell’attività live, James Hetfield e soci incassano più degli U2.

Il fenomeno Ed Sheeran
Il travolgente groove di Bruno Mars muove qualcosa come 40,7 milioni, anche in questo caso soprattutto grazie ai concerti che hanno incassato 33,9 milioni. Poi streaming (2,8 milioni), vendite (2,6 milioni) e attività legate al diritto d’autore (1,4 milioni). Giovane e lanciatissimo il britannico Ed Sheeran che ha accumulato fortune per 31,3 milioni di dollari, affermandosi come l’artista under 30 meglio pagato. Non scherza neanche l’italoamericana Lady Gaga, ragazza da 29,7 milioni di dollari generati soprattutto dal tour (26,5 milioni). Nel suo caso sarà interessante testare i ricavi 2018 per capire l’impatto del film di Bradley Cooper A Star is Born da lei interpretato.

Waters, l’effetto del nuovo album
Apprezzatissimo oltre oceano ma molto meno fortunato alle nostre latitudini Billy Joel che ha portato a casa 29,2 milioni per via dei concerti (27,4 milioni), dove incide in maniera decisiva il suo faraonico cachet. Che la reunion dei Guns n’ Roses sia stata mossa da questioni di portafoglio è cosa nota ai più. A giudicare dalla classifica Billboard - che li vede all’ottava posizione tra gli artisti che hanno fatturato di più con ricavi per 27,8 milioni - l’operazione è più che riuscita. Segue a distanza ravvicinata (27,2 milioni) l’ex leader dei Pink Floyd Roger Waters che l’anno scorso è tornato a incidere (Is This the Life We Really Want?) e a girare il mondo in tour. Da quest’ultimo sono arrivati 25,2 milioni. Più contenuti i ricavi dalle vendite (1,3 milioni), lo streaming (453mila dollari) e il publishing (269mila dollari). Chiudono la top ten i Coldplay, pure loro in tour mondiale, con 26,5 milioni.

Metti una sera il Boss a Broadway
Tanto rap e qualche mostro sacro tra la 11esima e la 20esima posizione. Si parte dal mai abbastanza compianto Tom Petty che ha generato (a vantaggio dei suoi eredi) ricavi per 23,4 milioni. Poi The Weekend (23,3 milioni) e Kendrick Lamar (21,7 milioni). Il funk dei Red Hot Chili Peppers resiste dagli anni Ottanta e vale 21,6 milioni di fatturato, con una interessante incidenza dello streaming (1,4 milioni). Segue a quota 21 milioni un altro country boy, Luke Bryan, poi i Florida Georgia Line, una country band da 20,9 milioni. Paul McCartney ha raccolto 20,5 milioni e qui il live vale solo 16,8 milioni mentre appaiono significative le cifre legate a vendite (2 milioni), streaming (1,2 milioni) e publishing (464mila dollari). Della serie: il patrimonio dei Beatles rende ancora benissimo. Chiudono la top 20 Jay-Z (19,8 milioni), Eric Church (19,4 milioni) e l’eterno Bruce Springsteen a 18,5 milioni, tra i suoi memorabili concerti che sono arrivati persino a Broadway (17,3 milioni), streaming (444mila dollari), vendite (414mila dollari) e publishing (331mila dollari). Lunga vita al Boss!

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