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    Dossier | N. 16 articoliMatera 2019, capitale europea della cultura

    Matera 2019, da «vergogna nazionale» a simbolo di sviluppo. Ecco come nasce questo traguardo

    Si è detto e scritto più volte “Matera da vergogna nazionale a orgoglio europeo”. È così o c’è un eccesso di retorica? Facciamo parlare i fatti, pur quelli essenziali. Nel 1937, nei Sassi, su un totale di 15.250 neonati ne muoiono 6.760, pari al 44,32%, esito anche di malattie come malaria e tubercolosi, e l'analfabetismo è di massa. Le condizioni igieniche delle case-grotta sono intollerabili, la miseria e la fatica degli abitanti – contadini, braccianti, operai, artigiani, piccoli commercianti – caratterizzano la vita quotidiana, mitigate solo dal senso di solidarietà tra le famiglie.

    PER APPROFONDIRE / Matera 2019, capitale europea della cultura

    Nel 1945 Cristo si è fermato a Eboli certifica tutto questo: il racconto-denuncia di Carlo Levi, confinato dal regime fascista nella sperduta Lucania, viene tradotto ovunque, dagli Stati Uniti all'Europa, dalla Cina al Giappone, in America Latina e Vietnam. Nel 1948 Palmiro Togliatti viene a Matera e pronuncia le parole che restano nella storia («vergogna nazionale» ), cui fa eco lo stupore di Alcide De Gasperi nel ‘50 quando entra in un antro del Sasso Barisano: la legge speciale varata nel ‘52 ne è la diretta conseguenza, gli antichi rioni vanno evacuati e la gente ospitata in nuovi quartieri e borghi. Nasce così un vero e proprio “caso Matera”: in città approdano intellettuali, architetti, antropologi, etnologi, sia italiani (a partire da Adriano Olivetti) sia internazionali (come Friedrich Friedmann), all'interno della Commissione dell'Onu Unrra Casas per la ricostruzione del dopoguerra. Nel ‘53 muore prematuramente Rocco Scotellaro, poeta e sindaco di Tricarico, promotore della battaglia per i diritti dei contadini, protagonista della enorme tela di Carlo Levi (di cui era grande amico), Lucania 61, esposta a Matera a Palazzo Lanfranchi. I Sassi, abbandonati, conoscono un progressivo e ulteriore degrado, con i topi, la sporcizia e le siringhe di tossicodipendenti tra angoli e scale.

    I segni della rinascita

    La consapevolezza della necessità del risanamento di un patrimonio del genere si fa tuttavia strada, alimentata da convegni e incontri nazionali. La politica si muove con i suoi tempi, e nell'86 si arriva finalmente alla legge speciale 771, che mette sul piatto 100 miliardi di lire per il risanamento e il restauro. L’elemento importante, e dirimente, è la scommessa sul ripopolamento dei Sassi: solo tornando lì, possono ri-vivere. Si predispone un contributo al restauro sino al 50% per chi vuole provarci. È un cambiamento di mentalità importante, come fondamentale è, il 9 dicembre 1993, l’ingresso dei Sassi e delle chiese rupestri nella lista dell'Unesco, grazie al lavoro dell’architetto Pietro Laureano illustrato nel libro Giardini di Pietra (Bollati Boringhieri). Arrivano, dopo anni di decadimento, la notorietà internazionale e i turisti. Nel 2001 si blocca il progetto sciagurato di un villaggio Valtur nei Sassi, dove nel 2004 viene quasi interamente girato The passion di Mel Gibson. Del resto il Barisano e il Caveoso erano già stati consacrati quale set cinematografico naturale da Lattuada (La lupa, 1953), Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo, 1964), i fratelli Taviani (Il sole anche di notte) e molti altri registi.

    La corsa europea
    La riscoperta di Matera, l’idea che si potesse ulteriormente valorizzare (nonostante tutto, è ancora poco conosciuta), fa nascere il progetto della corsa a Capitale europea della Cultura 2019. Sarebbe la prima città del Sud, se venisse scelta, a ottenere questo riconoscimento, con un significato simbolico forte. La candidatura si struttura formalmente, attraverso il dossier Open future, che studia i punti di forza e la costruzione di un percorso che guardi avanti e non si basi solo sul patrimonio esistente. Il torinese Paolo Verri, di provata esperienza e preparazione (Salone del Libro, Olimpiadi invernali a Torino, infine Padiglione italia all'Expo di Milano) si unisce a una squadra che lavora con entusiasmo pur senza coltivare illusioni e aspettative fino a quando la città entra nella short list: la corsa a sei con Lecce, Ravenna, Perugia-Assisi, Siena, Cagliari. I commissari europei (il verdetto finale spetta in parte a esponenti istituzionali italiani, in parte al fronte europeo) giungono a Matera per le ultime verifiche e sono ospitati da famiglie locali. La vulgata è che, dopo un’esperienza del genere e dopo aver visto la città, il loro voto abbia fatto la differenza nella consacrazione del 17 ottobre 2014, quando il ministro della Cultura Dario Franceschini pronunciò il nome della città vincitrice.

    Il cammino fino alla festa

    Il 19 gennaio 2019, giorno dell’inaugurazione, si compie un percorso durato un quinquennio, in cui Matera si è preparata a un anno che aspettava da tempo. Sono cambiate molte cose: il sindaco della vittoria, Salvatore Adduce (Pd), è diventato presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019; nel ruolo di primo cittadino gli è subentrato Raffaello De Ruggieri – una delle anime culturali della città attraverso il circolo La Scaletta e la fondazione Zetema – sostenuto da una coalizione mista. Negli ultimi anni critiche e polemiche non sono mancate, come sempre accade in occasione di grandi eventi (a partire dalla nota dolente, e per ora irrisolta, del mancato collegamento ferroviario nazionale) e come si legge nel provocatorio libro di Giovanni Caserta e Felice Lafranceschina Il “caso” Matera. 1861-2019 (Il Rinnovamento edizioni), in cui si mettono a tema anche le preoccupazioni per il “dopo”, per uno sviluppo che sia duraturo e adeguato al titolo di Capitale europea della Cultura. Resta il fatto che la città è cresciuta, il turismo è decollato, le strutture ricettive sono aumentate, i Sassi sino a questo momento non sono stati snaturati e incantano chiunque arrivi, in giro si sentono parlare diverse lingue, sono in cantiere nuove iniziative. Una realtà inimmaginabile sino a 10 anni fa.

    L’inaugurazione
    Il 19 le bande dei 131 Comuni lucani e delle altre capitali europee della Cultura percorreranno le strade della città, in una concreta e festosa comunione lucano-europea. Alle 19 in piazza San Pietro Caveoso – uno dei punti più scenografici dei Sassi – comincerà la diretta Rai: Gigi Proietti presenta, Stefano Bollani coordina un altro momento musicale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – la cui presenza è stata confermata, così come quella del premier Giuseppe Conte – lancia il suo messaggio di auguri, con 135 giornalisti, diversi dei quali provenienti dall’estero, che documenteranno tutto questo. Il giorno dopo si apre, alle 12, la prima delle quattro grandi mostre che si susseguiranno a Matera: “Ars excavandi”, a cura di Pietro Laureano, al museo Ridola, sulle città di pietra. Sempre alle 12 Carlos Solito presenta il suo lavoro fotografico MATER(i)A P(i)ETRA a Palazzo Lanfranchi. Ad aprile sarà la volta “Rinascimento Riletto” incentrata sulle opere rinascimentali a Sud di Roma, curata da Marta Ragozzino, direttrice del Polo Museale della Basilicata; a giugno, a Metaponto, si inaugurerà l'esposizione “La poetica dei numeri primi” sulla scienza e la matematica con un focus su Pitagora, curata da Piergiorgio Odifreddi; infine l'“Osservatorio dell'Antropocene”, a cura del fotografo e film-maker Armin Linke, indagherà la nuova era geologica definita dalle azioni dell'uomo (a settembre a Matera).

    Il futuro prossimo

    Il programma per il 2019, che conta su un budget di circa 48 milioni di euro, prevede tra l'altro ventisette produzioni originali (su un totale di 80 progetti), distribuite in diversi luoghi della città e della regione, cui si può accedere acquistando per 19 euro il passaporto di “cittadino straordinario” di Matera. Ci saranno 40 fra raduni, incontri internazionali e summer schools delle comunità e delle reti europee. Oltre alle mostre già citate, c’è il progetto I-Dea (Istituto Demo Etno Antropologico), con il coinvolgimento di cinque artisti internazionali che utilizzeranno i principali archivi della Basilicata come fonte di ispirazione per altrettanti grandi installazioni pubbliche. Con il supporto del Teatro San Carlo di Napoli, in agosto si realizzerà nei Sassi la Cavalleria rusticana. Sono stati definiti anche cinque percorsi turistici , pensati in rapporto ai temi del dossier e alle quattro grandi mostre di cui si è parlato: partiranno dalla città dei Sassi allargandosi al territorio lucano e all'area murgiana della Puglia.

    In effetti, c’è di che essere orgogliosi. In bocca al lupo, Matera.

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