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Borse, realizzi dopo la grande corsa. Delude la fiducia tedesca.…

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LA GIORNATA SUI MERCATI

Borse, realizzi dopo la grande corsa. Delude la fiducia tedesca. Risale lo spread

I mercati azionari europei si prendono una pausa dopo il rally di ieri. In una giornata condizionata ancora una volta dagli acquisti Bce sui titoli di Stato («Pspp» o «quantitative easing») e dall’attesa per la Federal Reserve, la Banca centrale Usa che si riunisce oggi e domani per decidere sui tassi, l’indice Ftse Mib ha infatti chiuso in ribasso dello 0,91%, muovendosi però in buona compagnia degli altri listini del Vecchio Continente. L’andamento in calo di Wall Street (segui gli indici in diretta) non ha aiutato a migliorare l’umore degli investitori.La Borsa americana ha chiuso contrastata: il Dow Jones perde lo 0,72% a 17.847,76 punti, il Nasdaq sale dello 0,16% a 4.937,43 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,3% a 2.074,2 punti.

È risalito anche lo spread BTp-Bund a 99 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,27%. L’euro da parte sua ha recuperato ancora qualche posizione e riagganciato quota 1,06 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valuta).

Sale la fiducia tedesca, ma meno delle attese
L’attenzione ormai quasi ossessiva del mercato per il piano di Mario Draghi sui titoli di Stato ha ceduto questa mattina momentaneamente il passo a qualche indicatore macroeconomico: in Germania l’indice Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi è salito a marzo ai massimi da inizio anno, ma in misura inferiore rispetto alle previsioni (54,8 punti da 53 mentre si attendevano valori vicini a quota 60) condizionando anche l’andamento delle Borse. A livello di Eurozona le cifre finali sui prezzi al consumo di febbraio hanno confermato la deflazione (-0,3%, stesso dato rispetto al preliminare), che però è quasi esclusivamente dovuta ai prezzi dell’energia (+0,7% il dato «core»).

A segno il collocamento del nuovo BTp a 15 anni
Sul fronte delle emissioni pubbliche l’attesa maggiore era per il Tesoro italiano, che ha collocato attraverso un sindacato di banche che comprende Barclays Bank, Crédit Agricole Cib, Goldman Sachs, Mps Capital Services e Royal Bank of Scotland un nuovo BTp con scadenza marzo 2032 per un ammontare di 8 miliardi ricevendo, secondo fondi di mercato, offerte per 16,5 miliardi. Il tasso di interesse è stato pari all’1,691%, per un prezzo di aggiudicazione di 99,51 che rende il titolo in questione l’unico BTp che al momento tratta ancora sotto quota 100.La Spagna ha intanto emesso circa 2,5 miliardi di euro di titoli a 3 e 9 mesi con tassi rispettivamente pari allo 0,004% e allo 0,048 per cento.

Se la Fed perde la «pazienza»
Da segnalare l’inizio quest’oggi della riunione del comitato esecutivo della Federal Reserve, dal quale potrebbero arrivare (domani in serata) novità per quanto riguarda la politica monetaria della banca centrale statunitense. «Se la parola “paziente” sarà eliminata dal comunicato ufficiale e non rimpiazzata con un altro genere di avvertimento un rialzo dei tassi a giugno o a settembre sarà molto probabile, ma i mercati dovrebbero forse essere meno concentrati su una sola parola e guardare più ai dati sui quali si basa la decisione della Fed», avverte Lucy O’ Carroll, capo economista di Aberdeen Am.

Nuovo minimi per il greggio
Intanto il petrolio resta sempre debole, sia per effetto del rialzo del dollaro, sia a causa del temuto eccesso di offerta che deriva da un aumento delle scorte Usa, da un incremento nella produzione in Libia e dalle possibilità di un accordo per un possibile alleggerimento di sanzioni ai danni dell’Iran. Il greggio Wti ha segnato oggi nuovi minimi degli ultimi 6 anni sotto 43 dollari al barile, il Brent del Mare del Nord viaggia una decina di dollari sopra.

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