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Pagamenti in sicurezza con il «mobile wallet»

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Pagamenti in sicurezza con il «mobile wallet»

Iwallet in generale sono dei portafogli virtuali, che consentono di fare dei pagamenti con semplicità e rapidità. I precursori sono stati i digital wallet come PayPal, che consentono di dematerializzare le proprie carte di pagamento o collegare il proprio conto bancario a un account con cui pagare gli acquisti fatti online o effettuare trasferimenti di denaro. Basta creare un account, collegare le carte e da quel momento si potranno concludere le transazioni in pochi click, dal computer o da un dispositivo mobile come uno smartphone e un tablet, inserendo solo una password.

In modo analogo a PayPal funzionano anche Master Pass (la soluzione di Mastercard per i pagamenti online) e V.Me by Visa (offerto da Ing Direct). L'ultima tendenza però è quella dei cosiddetti mobile wallet, delle applicazioni che trasformano lo smartphone in un vero e proprio strumento di pagamento. La maggior parte dei wallet lanciati in tempi recenti si basa sulle tecnologie di prossimità (Nfc, near field communication) e possono essere usati nei negozi: le carte vengono dematerializzate e caricate sull'applicazione contenuta nel telefono e per pagare basta avvicinare lo smartphone a un Pos abilitato. Su questo fronte, le banche si sono mosse in collaborazione con gli operatori telefonici: Telecom Italia ha lanciato il Tim Wallet, che funziona con la carta Tim Smart Pay, realizzata da Intesa Sanpaolo e Visa, con le Mediolanum Freedom Easy Card e Mediolanum Card, con Carta Enjoy di Ubi Banca.

Il Vodafone Wallet lanciato dalla multinazionale britannica invece funziona con la prepagata Vodafone SmartPass (realizzata in collaborazione con CartaSì), oppure con la Mediolanum Freedom Easy Card o la Mediolanum Card. La banca guidata da Ennio Doris è stata tra le prime in Italia a muoversi sulle tecnologie di prossimità, ma sta già pensando di ampliare il servizio. «A giugno abbiamo lanciato il Mediolanum Wallet per i pagamenti in prossimità, ma stiamo lavorando a un wallet con nuove e funzionalità e opzioni, tra cui l'integrazione dei pagamenti dei bollettini postali (già oggi disponibili sul nostro mobile banking con la scansione del codice sul bollettino)», afferma Roberto De Agostini, responsabile progetti speciali e mobile payment di Banca Mediolanum. «Pensiamo anche a un'evoluzione del pagamento Nfc, con un'accessibilità più facile e rivolta a un pubblico più ampio », aggiunge il manager. Secondo De Agostini, il wallet «dovrebbe diventare l'alter ego del wallet fisico, cioè del portafoglio che si ha in tasca. Oggi siamo ancora in una fase sperimentale, in cui i pagamenti di prossimità scontano alcuni limiti, come la necessità di dotarsi di uno smartphone compatibile, di una Sim Nfc (che non è di facilissima reperibilità), il possesso di una carta compatibile», aggiunge De Agostini.

E, in un'ottica di utilizzo a 360 gradi dello smartphone, Mediolanum si appresta anche a partire a breve con i pagamenti peertopeer di Jiffy, il sistema di Sia che consente di trasferire denaro con un messaggio dal telefonino, in stile Whatsapp. Anche Raimondo Penta, direttore prodotti di CheBanca, pronostica che gli sviluppi futuri dei wallet «consentiranno un'aggregazione di molteplici forme di pagamento in un unico strumento», tra cui anche i biglietti dei trasporti, i pagamenti fisici e quelli da remoto. E inoltre permetteranno «la sostituzione dei bonifici, che potranno avvenire online e quindi in tempo reale». Con il WoW di CheBanca è già possibile pagare bollettini postali, canone Rai, bollo auto, ricariche telefoniche, e trasferire denaro con PayPal.

«A oggi abbiamo un transato di 3 milioni di euro, l'app ha registrato 70mila dowload, di cui il 20% da terze parti non clienti della banca». In questi giorni l'istituto ha testato e attivato un servizio «con cui sarà possibile inviare denaro per l'associazione benefica Alice for children» e sta concludendo diverse partnership che consentiranno di ampliare la gamma di servizi. Per esempio, «in ottica Expo abbiamo concluso un accordo con gli aeroporti Sea, con cui verranno integrati nel Wow il pagamento di parcheggi e altri piccoli servizi», aggiunge Penta. Anche i pagamenti di prossimità nei luoghi fisici sono nel radar di CheBanca: «saremo tra le prime banche a lanciare un servizio con la tecnologia Hce (Host card emulation), che permette di collegare la Sim a un cloud, e pertanto di effettuare pagamenti di prossimità con Pos abilitati », conclude Penta. Ma i wallet non servono soltanto per i pagamenti: nel borsellino virtuale, accanto alle carte di pagamento, possono infatti essere dematerializzate anche le carte fedeltà.

«Molti operatori trovano che l'integrazione della loyalty card sia la modalità ideale per convincere il consumatore a usare il mobile wallet », spiega Stefano Biglietti, business development director di Nectar Italia. «Le carte fedeltà sono più diffuse rispetto alle carte di pagamento e quindi per gli utenti risoluta più facile iniziare a usare i wallet per raccogliere punti o redimere un premio», aggiunge Biglietti. E le potenzialità della convergenza tra wallet e programmi di fedeltà sono molte: «stiamo dialogando con un grande operatore – dice Biglietti – con il quale si stanno studiando soluzioni di mobile wallet e couponing, oggi ancora in fase sperimentale », afferma Biglietti. Molto probabilmente, quindi, sul wallet arriveranno presto anche i coupon

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