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La Bce fa sentire il suo «peso» ai mercati

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DIETRO L’ANNUNCIO DI COEURé

La Bce fa sentire il suo «peso» ai mercati

Proprio quando gli investitori sembravano essersi prematuramente lasciati alle spalle il Qe della Bce, l’Eurotower ha fatto valere tutto il suo peso ricordando che può ancora influenzare il mercato con il suo programma di acquisto di titoli di 60 miliardi al mese.

Prima ci ha pensato il francese Benoit Coeuré, membro del board, in un discorso pronunciato ieri sera a Londra e diffuso solo stamane sul sito della banca per un errore. La Bce, ha detto, intende aumentare i suoi acquisti di asset dell'Eurozona a maggio e giugno in vista di un periodo di bassa liquidità previsto per l'estate. Coeuré ha spiegato che «siamo consapevoli della caratteristica stagionalità dell’attività di mercato del reddito fisso, con il tipico periodo di vacanza di luglio-agosto che è segnato in particolare da minore liquidità». Qual è la logica di questo annuncio che ha subito avuto un impatto sull’euro, i titoli di Stato e le Borse?

Secondo gli analisti l’accelerazione degli acquisti tra maggio e giugno serve a evitare difficoltà nel reperire i titoli durante l’estate, quando la liquidità sul mercato dei bond si abbassa drasticamente per effetti stagionali. Il valore complessivo degli acquisti resta invariato - 60 miliardi al mese, di cui 55 miliardi di titoli di Stato nazionali - ma il mercato apprezza la maggiore liquidità che Francoforte sarà in grado di creare in poco tempo.

«L’Eurosistema - secondo i dettagli spiegati dal banchiere francese - sta prendendo in considerazione questa ipotesi nell'attuare il programma di espansione di acquisto di asset, anticipando leggermente la propria attività di acquisto in maggio e giugno, cosa che ci permetterà di mantenere la media mensile di 60 miliardi di euro, per acquistarne meno nel periodo di vacanze». Se necessario, ha aggiunto, l'anticipo può essere integrato da un certo slittamento a settembre, quando la liquidità del mercato è attesa nuovamente in progresso.

Coeuré ha anche definito «preoccupante» per la sua rapidità la recente ondata di vendite sui titoli di Stato europei. «Se c’è una cosa chiara - commenta Brenda Kelly, capo analista di London Capital Group - è che la Bce è determinata a far scendere ancora l’euro». Obiettivo subito centrato, visto che la moneta unica è rapidamente scivolata a 1,119 da 1,13.

Alla discesa dell’euro oggi ha contribuito anche il governatore della Banca di Francia Chistian Noyer, secondo cui il Quantitative easing «continuerà oltre il settembre 2016 se non ci sarà un cambiamento sostenuto nel percorso di inflazione». Noyer ha sottolineato come l’attività economica nella zona euro sia ancora «debole» e che la discesa dell’inflazione negli Usa, nel Regno Unito e nell’area euro è «duratura». Il messaggio ai mercati è chiaro: la Bce c’è e farà ancora sentire il peso del suo Qe nei mesi a venire.


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