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Dossier Squinzi: «Identità di vedute con Visco»

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    Dossier | N. 6 articoliRelazione Banca d?Italia

    Squinzi: «Identità di vedute con Visco»

    «Siamo assolutamente d’accordo» con quanto detto dal Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, con il quale «c’è una sostanziale identità di vedute». Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, commenta le considerazioni finali al termine dell’assemblea della Banca d’Italia. «È stata una fotografia molto chiara e precisa della situazione attuale», ha concluso Squinzi subito dopo l’intervento di Visco.

    Squinzi: «C’è ripresa, ma avanti con riforme»
    «Ci sono segnali esterni di ripresa però bisogna portare avanti con forza le riforme», ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine dell’assemblea di Bankitalia. «Le imprese sono pronte a fare la loro parte se c’é il mercato», ha aggiunto Squinzi commentando il passaggio delle considerazioni del governatore di Bankitalia che ha invitato le imprese a investire di più. Il numero uno dell’associazione degli imprenditori ha ricordato che «siamo in presenza di un calo dei consumi interni» e ha aggiunto che «se il mercato si riprende le imprese sono pronte a fare la loro parte e a investire di più». Quanto alla ripresa dell’economia italiana, Squinzi ha ribadito che «ci sono dei segnali, soprattutto determinati da fattori esterni, ma bisogna proseguire con le riforme».

    Marcegaglia (Eni): segnali di ripresa
    Anche per il presidente di Eni, Emma Marcegaglia ci sono segnali di ripresa, ma vanno rafforzati con le riforme:«Stiamo assistendo a un miglioramento - ha detto Marcegaglia - cresciamo meno di altri Paesi europei, ma i segnali ci sono. Ora vanno rafforzati con le riforme». Quanto alla richiesta di Visco alle imprese di aumentare gli investimenti, Marcegaglia ha sottolineato che «l’impegno delle imprese a investire in innovazione c’è e il dato sulle esportazioni lo dimostra. Il governatore - ha concluso il presidente di Eni - ha anche rilevato che esistono dei problemi amministrativo-burocratici: credo che se ognuno farà la sua parte la ripresa ci sarà».

    Benedini (Gruppo 24 ore): siamo in convalescenza
    «Siamo usciti dalla malattia della recessione, speriamo che ci sia la ripresa». Così il presidente del gruppo 24 Ore, Benito Benedini, commenta la relazione del Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. La ripresa «mi auguro che sia una speranza che si avveri. Siamo ancora in convalescenza, parlare di ripresa è ancora presto, le aziende - ha sottolineato - ancora non la sentono anche se l’export va bene e può essere di aiuto per la ripresa». Sul fronte riforme, «i primi frutti del Jobs Act sono buoni, aiutano l’impiego a tempo indeterminato e questo è buono sia per i lavoratori sia per le imprese. Qualcosa va fatto sulle pensioni, la gente è ancora al lavoro e non c’è posto per i giovani».

    Gros-Pietro: condizioni favorevoli
    Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo nel suo intervento, ha sottolineato le condizioni favorevoli - come il deprezzamento dell’euro, i bassi tassi di interesse e il basso prezzo del petrolio, per la ripresa. Condizioni che «vanno utilizzate per proseguire nelle riforme strutturali». In Italia, ha proseguito Gros-Pietro «la riforma del mercato del lavoro ha mostrato i primi effetti positivi». Anche per il patron di Geox, Mario Moretti Polegato, «c’è aria di ripresa ma l’importante è che le banche non investano sulla finanza ma sui siti produttivi». Per Luisa Todini, presidente di Poste «la ripresa la sentiamo un po’ a stento ma qualcosa c’è». «La riforma del mercato del lavoro sta dando i primi risultati. Il problema del credito e delle sofferenze rimane», aggiunge Todini. Infine per il segretario della Cgil Susanna Camusso «serve un piano per il lavoro nel nostro Paese». Interpellata sulle relazioni tra la Cgil e il Governo Renzi, Camusso ha risposto: «Il dialogo non lo abbiamo interrotto noi. È il Governo che lo rifiuta. Ci sono riforme importanti che abbiamo condiviso, altre che continuiamo a non condividere».

    Il rischio Grecia non preoccupa banche
    Il rischio contagio non preoccupa molti dei protagonisti del mondo creditizio italiano. «Non credo proprio», è il giudizio del presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro che ha risposto così ai cronisti su di un possibile rischio contagio dalla crisi greca sulla banche italiane. Sulla stessa scia il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: «Nessuna preoccupazione» per la crisi greca «perché c’è il quantitative easing». Ne è convinto anche il presidente di Banca Mediolanum, Ennio Doris: «Con la crisi greca non c'è rischio contagio perchè la Bce con il grande Mario Draghi ha le munizioni sufficienti per difendere l’euro». «Mi auguro - ha concluso Doris a margine dell’assemblea di Bankitalia - che la Grecia resti nell’euro, un ritorno alla Dracma potrebbe avere un peggioramento della situazione economica. La Grecia non ha interesse ad uscire dall’euro». Infine si dice «soddisfatto» per l’analisi che è «assolutamente parallela a quella
    dell’Abi» il presidente dell’associazione bancaria Antonio Patuelli. «Ci sono anche riconoscimenti alle banche italiane per gli sforzi fatti e la sottolineatura che in Italia non ci sono stati aiuti pubblici alle banche. Di conseguenza stiamo sviluppando un circuito virtuoso e apprezziamo lo sforzo del Governo nei confronti delle autorità europee e sulla legislazione nazionale», ha concluso Antonio Patuelli. Che sulla crisi greca avverte: «Confido che la tragedia greca non si tramuti in strage di speranze, ma trovi una soluzione costruttiva e stabile».


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