La Grecia sull’orlo del precipizio genera tempeste anche sui mercati finanziari in Asia. La Borsa di Tokyo ha aperto le contrattazioni della nuova ottava con un immediato ribasso di oltre il 2% e ha poi chiuso in picchiata del 2,88% con l’indice Nikkei a 20.109,95 punti (in calo di 596,2 punti), dopo il fallimento degli ultimi negoziati di Atene con i suoi creditori e gli annunci di un referendum, dell’introduzione di controlli sui capitali e della chiusura delle banche greche dopo che la Bce ha deciso di non incrementare le linee di credito di emergenza.
YEN, BOND E ORO IN RIPRESA - L’euro accusa forti ribassi ed è sceso fin sotto la soglia di 1,1 sul dollaro per poi recuperare leggermente, mentre nei suoi confronti lo yen si è rafforzato fin del 4,5% intorno a un cambio a 134, ai massimi da cinque settimane. Dopo essersi irrobustito sotto la soglia di un cambio a 123 sul dollaro, lo yen ha limato la sua ripresa sul biglietto verde dopo il rilascio del testo di un discorso del governatore della Bank of Japan, Haruhiko Kuroda, in cui viene sottolineata la determinazione a raggiungere il target ufficiale del 2% sull'inflazione. Al pari dello yen – considerato ancora un bene-rifugio nonostante la politica monetaria ultraespansiva della banca centrale nipponica – i prezzi dell’oro sono in rialzo (di quasi l’1%) sulla prospettiva del default greco, mentre cedono le quotazioni petrolifere. In ripresa i prezzi obbligazionari, con relativo calo dei rendimenti (leggermente scesi allo 0,44% per i decennali giapponesi).
TITOLI FINANZIARI SOTTO PRESSIONE - In un contesto di rilancio dell’avversione al rischio presso gli investitori, a Tokyo tutti i comparti risultano in calo, a partire dal settore finanziario e assicurativo. Sotto particolari pressioni le società che più esportano verso l’Europa, come il gruppo di componentistica industriale Makita. Le azioni della Honda sono oggetto di forti vendite anche in seguito all'annuncio di una revisione al ribasso delle stime sui risultati finanziari in seguito al continuo allargarsi dei problemi legati agli airbag potenzialmente difettosi della Takata. In controtendenza i titoli di Morita dopo l'annuncio di un piano di riacquisto di azioni proprie.
PRODUZIONE INDUSTRIALE GIAPPONESE IN CALO - In secondo piano è passata la notizia di un aumento del 3% delle vendite al dettaglio in Giappone a maggio rispetto a un anno prima: una performance leggermente migliore delle previsioni. D’altra parte, la produzione industriale risulta in calo del 4% il mese scorso, oltre le attese, rispetto al maggio 2014., il che fa temere una crescita zero dell'economia giapponese nel trimestre che si conclude domani dopo la robusta performance registrata nei primi tre mesi dell’anno.
IL TAGLIO DEI TASSI CINESI - Un altro importante fattore in Asia riguarda il nuovo taglio dei tassi deciso nel weekend in Cina a sostegno dell’economia e dei mercati, dopo il calo del 19% dell'indice guida della Borsa di Shanghai nelle ultime due settimane. Una decisione che ha contribuito a far perdere terreno allo yuan nei confronti del dollaro e a supportare le Borse cinesi, caratterizzate comunque oggi da una fortissima volatilità nei due sensi.
© Riproduzione riservata