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la giornata dei mercati

Borse in rialzo nonostante i dati Usa. Milano regina d’Europa: +0,69%, spread in calo

Le Borse europee chiudono in recupero, con Milano e Parigi migliori d’Europa (+0,69% il Ftse-Mib) dopo la doccia fredda dei brutti dati macro Usa. Dopo aver trascorso buona parte della giornata con il segno più, le Borse europee hanno infatti frenato bruscamente per la delusione dell’indice Empire, quindi hanno recuperato.

Chiusura in leggero rialzo per Wall Street, nonostante i dati macro negativi: negli Stati Uniti l'indice manifatturiero Empire in agosto si è infatti attestato a quota -14,92, in netto peggioramento rispetto ai 3,86 di luglio. Gli analisti, al contrario, scommettevano su un livello positivo, per la precisione a quota 5. Il livello così raggiunto è il più basso dalla recessione americana del 2009. A controbilanciare l’umore degli analisti il dato sulla fiducia dei costruttori edili Usa, che ad agosto sale al top da quasi dieci anni. Alla fine il Dow Jones ha chiuso a +0,39% a 17.545,32 punti, il Nasdaq +0,86% a 5.091,70 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,5% a 2.103 punti.

Intanto dopo tre svalutazioni consecutive, Pechino sembra aver adottato ora una strategia di stabilizzazione e questa mattina è intervenuta nuovamente (lo aveva fatto già venerdì scorso) rivedendo al rialzo dello 0,01% il tasso di scambio della propria moneta rispetto al dollaro.

A Milano bene i titoli bancari, spread in discesa
A Piazza Affari sono i bancari a guidare l'inversione di tendenza insieme ad Atlantia e a Buzzi. Resta ancora fiacca Cnh Industrial: la situazione del settore agricolo negli Usa e dei prezzi delle soft commodity continua a suggerire cautela agli investitori sul comparto. Chiusura in ribasso per lo spread tra BTp e Bund. Al termine della seduta, il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005090318) e il pari scadenza tedesco è a 113 punti base, in flessione dai 116 della chiusura di venerdì. In calo anche il rendimento, all'1,77% rispetto all'1,82% dell'ultimo closing. Lo spread tra Bonos spagnoli e Bund ha chiuso a 131 punti base con il rendimento del decennale spagnolo all'1,95 per cento.

Cresce la pressione sulla Fed
Dopo i brutti dati Usa, aumenta ancor di più l'attesa tra gli investitori per mercoledì , quando verranno diffusi i verbali della riunione della Federal Reserve che si è svolta il 28 e 29 luglio scorsi. Il focus resta sulla tempistica con cui la banca centrale americana potrebbe iniziare ad alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006. Le cosiddette minute sono però superate, visto quello che è successo la settimana scorsa quando la Banca centrale cinese a sorpresa ha svalutato lo yuan contro il dollaro riaccendendo i timori sull'andamento della seconda economia al mondo.

Aumenta il surplus commerciale dell’eurozona
A giugno intanto l'interscambio commerciale nell'Eurozona ha registrato un avanzo di 26,4 miliardi rispetto ai 16 di un anno prima. E' la prima stima di Eurostat. Le esportazioni sono state di 182,7 miliardi, pari a un +12% rispetto ai 162,7 del giugno 2014. Le importazioni invece hanno fatto registrare 156,4 miliardi, in rialzo del 7% rispetto ai 146,7 di un anno prima. Per l'Ue a 28 il surplus è stato di 10,4 miliardi rispetto a 2 di un anno prima, con +13% di esportazioni e +7% di importazioni

Asia contrastata
Seduta incerta, infine, per le borse asiatiche dopo il dato sul Pil giapponese, in calo nel secondo trimestre dell'anno anche se in misura inferiore alle attese dagli analisti. Schiva i ribassi Tokyo (+0,49%), salita nella speranza di nuove misure di stimolo. Debole Hong Kong in finale di seduta (-0,77%), mentre proseguono le vendite delle azioni cinesi (-1,43% l'indice Hs China) sui timori per l'economia di Pechino. In calo Seul (-0,75%), tiene Sydney (+0,21%). Poco mosse Shanghai e Shenzhen.

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