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La Cina taglia i tassi, i mercati brindano. Parte la via cinese al…

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dopo il lunedì nero in borsa

La Cina taglia i tassi, i mercati brindano. Parte la via cinese al Quantitative Easing

PECHINO - Uno, due e tre. La banca centrale cinese dopo il lunedì nero sui mercati finanziari si è mossa su tre fronti: immettendo liquidità sul mercato, tagliando i tassi monetari e utilizzando strumenti monetari flessibili. Una risposta rapida, immediata con la quale parte, di fatto, la via cinese al Quantitative easing. Le Borse di tutto il mondo sembrano crederci. E brindano, con forti rialzi generalizzati.

La People’s bank of China (Pboc), la Banca centrale cinese, oggi le ha provate tutte per cercare di frenare la caduta dei listini, con lo Shanghai composite in picchiata del 7,6% e dopo il crollo devastante di ieri dell'8,5, destinato a passare alla storia come il Black monday cinese. Riuscendoci, ma solo a chiusura dei listini.

Ha iniettato (invano) in mattinata più fondi attraverso operazioni sull mercato aperto ma poi ha alzato il tiro, tagliando - a mercati chiusi e in abbinata - i tassi e i ratios delle riserve bancarie. La Banca centrale ha quindi ridotto i tassi attivi e passivi di un anno di 25 punti base ciascuno a 4,6 per cento e 1,75 per cento, rispettivamente.

In mattinata il Governatore aveva messo all'asta 150 miliardi di yuan (pari a 23,4 miliardi di dollari) di contratti repo a sette giorni, ma la misura non aveva influito sull'andamento delle contrattazioni, estremamente negative per la piazza cinese. La Pboc ha anche venduto 60 miliardi di yuan di depositi del Tesoro a tre mesi per conto del Ministero delle Finanze al 3 per cento, il minimo dal 2010, mentre metterà all'asta altri 60 miliardi di yuan, il prossimo 28 agosto.

La mossa di tagliare insieme tassi e ratios, invece, ha ottenuto un effetto positivo. Le riserve cinesi in valuta estera, di conseguenza, scenderanno di circa 40 miliardi di dollari al mese per il resto di questo anno. La situazione è cambiata quando la Banca centrale ha annunciato che stava tagliando i tassi riferimento di 25 punti base al 4,6 per cento, il taglio di un anno i tassi di deposito di riferimento per lo stesso importo, e riducendo i ratios di 50 punti base al 18 per cento validi per la maggior parte delle grandi banche.

Questa volta, il Governo sembra essersi ripreso dopo l'esordio di lunedì, puntando su una manovra che punta a favorire i fondamentali dell'economia piuttosto che a rivitalizzare il mercato azionario in sé.

Mentre la leadership riprende in mano la situazione il premier Li Keqiang ha tenuto a precisare che per il momento non c'è bisogno di altre mosse per deprezzare lo yuan. La manovra dell'11 agosto si è già rivelata, per Pechino, un vero e proprio boomerang.

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