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Volkswagen, lo scandalo si allarga alle emissioni di C02: 800mila auto…

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DANNI POTENZIALI PER 2 MILIARDI

Volkswagen, lo scandalo si allarga alle emissioni di C02: 800mila auto coinvolte

Volkswagen apre un altro capitolo dello scandalo motori: in un comunicato diffuso in serata il gruppo tedesco spiega che «indagini interne hanno permesso di stabilire che sono state commesse irregolarità nella determinazione dei valori delle emissioni di CO2 per l'omologazione dei veicoli». Più precisamente, «nel processo di certificazione di determinati modelli sono stati dichiarati valori di consumi, e quindi di emissioni, troppo bassi». In base alle attuali conoscenze - prosegue il comunicato - sarebbero coinvolti circa 800mila veicoli del gruppo. Il «rischio economico», ovvero il potenziale costo addizionale per l'azienda, viene valutato in «circa 2 miliardi di euro».

L'annuncio è arrivato a sorpresa in serata, dopo che ventiquattr'ore prima il gruppo era finito nuovamente nel mirino dell'Epa (l'Agenzia Usa per l'ambiente) con l'accusa di aver installato dispositivi non autorizzati sui veicoli con motori 3 litri diesel venduti negli Usa.
Il comunicato diffuso da Wolfsburg non fa riferimento a dettagli tecnici né a quali siano i modelli e i motori coinvolti, né spiega quali sarebbero i costi da coprire con i due miliardi di euro. Aggiunge però che «il caso dovrà essere discusso con le autorità competenti» e solo a quel punto «si potrà arrivare a una valutazione affidabile delle conseguenze legali e quindi economiche». Più che probabile, quindi, che nelle potenziali conseguenze siano comprese anche eventuali cause per truffa. Secondo il «Financial Times» si tratta di modelli con motori 1,4 litri, soprattutto diesel ma anche a benzina. I consumi sono un tema cui gli acquirenti di auto sono più sensibili rispetto alle emissioni inquinanti; negli Usa le autorità hanno comminato varie multe negli scorsi anni a chi dichiarava consumi inferiori al vero. Il costo annunciato da Vw - 2.500 euro a veicolo - è molto superiore ai costi stimati per regolarizzare gli 11 milioni di veicoli diesel con software truccati.

«Per noi un chiarimento completo e senza remore è senza alternative», afferma il numero uno del gruppo Vw Matthias Müller. Per ora la situazione sembra fuori controllo. Il consiglio di sorveglianza Volkswagen ha fatto sapere ieri sera che «si riunirà quanto prima per valutare ulteriori misure». Lo stesso Müller potrebbe essere messo in difficoltà dalla nuova indagine dell'Epa poiché le accuse americane coinvolgono per la prima volta anche modelli della Porsche, azienda da lui guidata fino a un mese fa.

Il cosiddetto Dieselgate è costato finora 6,7 miliardi a Vw in accantonamenti di bilancio e ha prodotto un terremoto ai vertici del gruppo di Wolfsburg che ha portato alle dimissioni dell’amministratore delegato Martin Winterkorn, sostituito dall’ex capo di Porsche Matthias Müller, e di altri dirigenti. Pochi giorni fa Vw ha dovuto archiviare il primo rosso di bilancio in 15 anni: ha chiuso il terzo trimestre con una perdita netta di 1,67 miliardi di euro e una operativa di 3,48 miliardi.

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