Si è concluso al ministero dell'Economia l'incontro tra il ministro Pier Carlo Padoan, il consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, e il ceo di Ubi, Victor Massiah. Nell'incontro ci si è soffermati sulle prospettive del sistema bancario e su alcuni aspetti dell'accordo raggiunto in ambito europeo sulla bad bank, in particolare sui meccanismi di garanzia. Il tema del consolidamento del sistema bancario italiano è stato uno dei temi chiave dell’incontro.
Per Piazza Affari Ubi è il partner più probabile per il Monte dei Paschi di Siena, dopo che il presidente Massimo Tononi nei giorni scorsi ha parlato di «diverse opzioni» sul tavolo e il premier Matteo Renzi ha auspicato che un’integrazione arrivi in fretta e che sia con un’altra banca italiana.
I rumor sono insistenti, e secondo fonti bene informate i contatti reali. Un eventuale merger potrebbe richiedere - in prospettiva - interventi a livello di capitale, o comunque eventuali svalutazioni. Perché, si ragiona in ambienti di mercato, se è vero che oggi il Monte è a prezzi da saldo, il fatto che quoti meno del patrimonio netto implicherebbe automaticamente un badwill per un potenziale compratore.
Intanto gli advisor di Ubi continuano a lavorare sull’ipotesi di un’aggregazione con Bpm, per la quale però la priorità resta il Banco Popolare.
Un’altra ipotesi che circola è quella di una combinazione a tre con Ubi, Bpm e Monte dei Paschi. Di sicuro il governo preme per un consolidamento del settore, come ha più volte ripetuto lo stesso Renzi. La miglior risposta, sostiene il premier, ai dubbi del mercato che difficilmente verranno sciolti con il meccanismo delle garanzie pubbliche sui crediti deteriorati.
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