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Banche, Cantone: qualche giorno in più per i decreti sui rimborsi

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i salvataggi degli istituti di credito

Banche, Cantone: qualche giorno in più per i decreti sui rimborsi

«È in atto un lavoro intenso con il Mef per la scrittura dei decreti» sugli indennizzi ai risparmiatori per il caso delle 4 banche commissariate e poi salvate dal governo. «Più saranno chiari più riusciremo a gestire bene gli arbitrati. Quindi penso che se ci prendiamo qualche giorno in più è opportuno». Così Raffaele Cantone, presidente dell'Anac, l'Authority che dovrà gestire gli arbitrati, parlando a margine di un incontro ad Unioncamere per la presentazione dell'indice di percezione 2015 della corruzione 'misurato' da Transparency International.

Cantone: opportuno più tempo per decreti su risarcimenti
Il presidente dell'Anac ha in sostanza confermato che ci vorrà ancora qualche giorno per l'approdo dei decreti al Consiglio dei ministri. Un Cdm è in programma domani, ma l'esame dei testi su arbitrati e indennizzi avverrà quasi certamente in una prossima convocazione. “E' in atto un lavoro in progress - ha aggiunto Cantone - ma siamo in una fase molto importante. Mi auguro che al più presto ci sia il decreto che chiarisca chi ha titolo per accedere agli risarcimenti». Nei giorni scorsi il presidente dell’Aanc aveva parlato di «decreto entro fine mese» per i rimborsi agli obbligazionisti subordinati delle quattro banche (Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti) salvate dal decreto del governo.

I due decreti attesi
Prima della liquidazione degli indennizzi sono necessari due decreti: uno sui requisiti per accedere ai rimborsi e l'altro per definire la procedura e i meccanismi dell'arbitrato. Sulle regole il Tesoro è al lavoro, insieme al ministero della Giustizia, già da prima di Natale. Un lavoro che avrà come linea guida un intervento in difesa di chi è stato truffato o raggirato. Con il decreto dovrebbero essere indicate anche le quote dei rimborsi, con una attenzione particolare ai piccoli investitori, e al momento non si esclude che i ristori possano anche essere pieni per alcune categorie più “deboli”, come i risparmiatori con bassa attitudine al rischio e che magari hanno investito in questi strumenti buona parte del loro patrimonio (almeno il 30-50%). Il decreto potrebbe stabilire che se si dovessero generare plusvalenze consistenti dalla vendita dei crediti deteriorati delle quattro banche fallite queste possano essere utilizzate in favore di azionisti e obbligazionisti subordinati.

I risparmiatori coinvolti nel crac
A disposizione per gli indennizzi ci sono i 100 milioni del Fondo di solidarietà (alimentato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi) istituito dal governo in favore di chi ha investito in obbligazioni subordinate delle 4 banche in default. Tra i clienti retail delle 4 banche (che sono 10.559, per un controvalore di 329 milioni) i casi più “esposti” sono 1.010. Si tratta di persone che hanno un patrimonio finanziario presso la propria banca inferiore a 100 mila euro e posseggono bond subordinati in misura superiore al 50% del patrimonio. È il gruppo più vulnerabile e il controvalore di queste obbligazioni subordinate è di 27,4 milioni.

Cantone: contro corruzione serve cambiamento mentalità
In occasione della presentazione del rapporto 2015 di Transparency International, Cantone ha spiegato che la battaglia contro la corruzione «è una battaglia soprattutto educativa e di cambiamento della mentalità della società civile». E ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di cambiare dal basso». Lo ha detto evidenziando che ci sono già «segnali di discontinuità» rispetto al passato e spiegando che la corruzione non si può combattere con «la bacchetta magica», ma è una battaglia che si porta avanti «in modo graduale».

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