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Bpm-Banco, nuova lettera della Bce per la fusione. Titoli in forte…

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Bpm-Banco, nuova lettera della Bce per la fusione. Titoli in forte flessione

(Ansa)
(Ansa)

La potenziale fusione tra Banco Popolare e Bpm è sempre più in bilico. La Banca centrale europea avrebbe inviato ieri sera una nuova lettera contenente una serie di richieste agli istituti, in cui avrebbe ribadito le condizioni per concedere il via libera alla fusione. Da settimane Francoforte pone diversi paletti all’intesa, come la riduzione del carico delle sofferenze dei due gruppi e uno snellimento della governance. Ecco perché, di fronte al permanere delle richieste, l'intesa potrebbe definitivamente arenarsi.

Sulla scia di queste notizie, il Banco Popolare ha chiuso in forte ribasso, perdendo il 14,19% a 6,68 euro con Bpm che ha ceduto oltre il 5,56%, a 0,67 euro.

Nel dettaglio, a quanto risulta, la Banca Centrale avrebbe richiesto ai due amministratori delegati, Pier Francesco Saviotti (Banco Popolare) e Giuseppe Castagna (Bpm), che il gruppo bancario risultante dalla fusione rispetti una serie di requisiti patrimoniali e di governance. Nel mirino in particolare, ci sarebbe la gestione delle sofferenze, pari a 8 miliardi, il cui smaltimento, secondo quanto proposto dalle due banche, dovrebbe essere effettuato in un tempo limitato, pari a 2-3 anni. Sotto osservazione anche il nodo della Bpm Spa, che dovrebbe essere controllata dalla holding per tre anni.

Ora la palla torna nuovamente nel campo delle due banche, cui toccherà dare una risposta definitiva, anche per evitare che la volatilità sui due titoli permanga. Non si escludono novità dell'ultima ora, come ad esempio la convocazione dei consigli. Sabato prossimo invece a Lodi si terrà l'assemblea del Banco mentre il prossimo Cdg della Milano risulta in agenda per martedì. Intanto, come indicato da Radiocor, gli advisor della Bpm, Citi e Lazard, sono attesi questa sera in Piazza Meda per fare il punto della situazione insieme al consigliere delegato Giuseppe Castagna, che è di rientro da Londra dove era impegnato per un incontro con alcuni investitori.

In caso di fallimento del progetto, alcune delle maggiori sigle sindacali in vista del rinnovo del Cds di Bpm, previsto per aprile, starebbero pensando alla costruzione di un listone unico, che punta a coinvolgere anche l’associazione dei soci non dipendenti guidata da Piero Lonardi, per nominare Andrea Bonomi, patron di Investindustrial, alla presidenza del Consiglio di Sorveglianza. Per il finanziere si tratterebbe di un ritorno, dopo l’uscita dall’azionariato avvenuto nel gennaio 2014.

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