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Banca Etruria, indagato l’ultimo cda. C’è anche Pier…

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risparmio tradito

Banca Etruria, indagato l’ultimo cda. C’è anche Pier Luigi Boschi. L’accusa: bancarotta fraudolenta. Faro su prestiti «sospetti»

AREZZO - Tutti i componenti dell'ultimo cda di Banca Etruria - quello presieduto da Lorenzo Rosi - sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla procura di Arezzo. L'accusa è di concorso in bancarotta fraudolenta, l'ultimo dei fascicoli aperti dal procuratore capo Roberto Rossi.

L'indagine riguarda in realtà gli ultimi due cda, cioè sia quello Rosi che quello presieduto da Giuseppe Fornasari, e concerne le attività più critiche già messe in evidenza da Bankitalia nell'ultima ispezione: la politica delle remunerazioni (dalla buonuscita dell'ex dg Luca Bronchi ai premi produttività), le consulenze da 17 milioni, i prestiti con mancate comunicazioni di conflitto di interessi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti ci sarebbero anche una quindicina di prestiti “sospetti”, con vari importi, che potrebbero essere stati concessi senza seguire il previsto iter di controllo.
Al momento si procede tecnicamente per gradi con la prima tranche di indagati.

Sotto la lente ci sarebbe in questa fase la politica di remunerazione e la buonuscita all'ex dg. A ricevere un avviso di garanzia saranno quindi gli ultimi componenti del cda, durato in carica meno di un anno. Tra questi figura l'ex vicepresidente Pier Luigi Boschi, padre della ministra Maria Elena Boschi.

Poi lo sguardo si allargherà anche agli altri membri del consiglio di amministrazione degli ultimi 10 anni e i procuratori faranno una valutazione. Trovano dunque conferma le indiscrezioni di stampa di oggi sull’estensione dell'indagine a tutto il cda.
Bankitalia intanto ha già sanzionato gli ultimi 2 cda, per le stesse ragioni condivise poi dalla procura nelle loro indagini. L’ammontare della multa è di 2,2 milioni. Il padre della ministra dovra' pagare 122mila euro.

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