Vince la lista presentata dalle associazioni dei soci, superando quella sostenuta dal board uscente. È questo l'esito a sorpresa dell'assemblea di Veneto Banca, che ha eletto il nuovo cda che sarà presieduto da Stefano Ambrosini. La lista dei soci ha ottenuto il 57,9% dei voti, mentre quella guidata dal presidente uscente Pierluigi Bolla si è fermata al 37,2%. In cda, come minoranza, entrano comunque lo stesso Bolla e l'attuale amministratore delegato Cristiano Carrus.
«Siamo vigilati speciali dalle autorità di Vigilanza e quindi veramente da domani bisogna cominciare a costruire un percorso che rassicuri i mercati e sia in piena compliance con le indicazioni delle autorità di Vigilanza», sono state le prima parole del nuovo presidente che ha annunciato la prima riunione del nuovo board già per stasera e un’imminente azione di responsabilità contro i vecchi vertici. Quanto all’ipotesi di un intervento del fondo Atlante «ho sempre detto che mi sembrava sbrigativo dire che non ce n’è alcun bisogno. Io considero Atlante un'ottima soluzione di sistema ed è sciocco rinunciare ad aprire un paracadute quando ce l'hai nell'aereo». Ambrosini ha anche sottolineato la necessità di trovare un partner: «è indispensabile - ha dichiarato - credo che nessuno dei candidati ipotizzi Veneto Banca come operazione stand alone, per il semplice ma deteminante fatto che purtroppo non ci sono i numeri per un'operazione siffatta. Bisogna non sbagliare il colpo e istruire questo dossier molto bene perché il tema delle alleanze bancarie, nel nostro Paese e non solo, è di una delicatezza tale che merita approfonditmenti», ha aggiunto, sottolineando comunque che «non mancano interessamenti nel sistema bancario italiano così come di investitori per l'aumento di capitale».
Per la lista di maggioranza entrano in cda, insieme ad Ambrosini, l'ex consigliere economico di Palazzo Chigi Carlotta De Franceschi (probabile vice presidente), Matteo Cavalcante (presidente dell'associazione 'Per Veneto Banca'), Giovanni Schiavon (presidente dell'associazione 'Azionisti Veneto Banca'), Roberto Nevoni, Dino Crivellari, Maria Cristina Bertellini, Laura Dalla Vecchia, Aldo Locatelli, Debora Cremasco, Fabio Bassan e Michele Padovani.
Veneto Banca, Consob presenta il conto
Le associazioni dei soci l’avevano spuntata già in fase di approvazione del numero di membri del nuovo Cda: dopo il no alla proposta di un board a 11 membri era arrivato un sì alla proposta di un consiglio a 14. Al numero di 14 si è arrivati dopo una discussione fra i due capilista: il presidente dell'istituto di credito Pierluigi Bolla e l'avvocato Stefano Ambrosini, (capolista della concorrente Lista dei soci), che ne hanno discusso con il notaio Piergaetano Marchetti. Ha votato sì al board a 14 il 94,3% del capitale presente, contrario il 4,52%, astenuto l'1,18%. Il nuovo consiglio resterà in carica per tre esercizi. Quattordici è il numero di candidati presenti nella lista sostenuta dalle associazioni dei soci, mentre il consiglio uscente aveva proposto solamente undici nomi.
Subito il primo Cda
«Abbiamo intenzione di tenere il primo cda di insediamento tra un'ora circa, ci rimbocchiamo le maniche, cerchiamo di generare meno perdite di quante fatte nel primo trimestre del 2016, che non sono pochissime». Lo ha indicato il presidente in pectore di Veneto Banca, Stefano Ambrosini, al termine dell'assemblea fiume dell'istituto che ha eletto il nuovo board. Quanto alla governance, Ambrosini ha annunciato che Cristiano Carrus, attuale amministratore delegato e direttore generale, «mi ha già dato la sua disponibilità a continuare ad avere la carica di direttore generale». Inoltre, ha aggiunto il neo presidente, «credo che presto Veneto Banca fara l'azione di responsabilità contro i vecchi vertici, ma i nostri studi legali ci hanno confermato che sarebbe stata di dubbia legittimità l'assunzione di una delibera rispetto a una questione non contemplata all'ordine del giorno».
Il viceministro Zanetti: ora taglio netto con il passato, nei fatti
«La melina degli uscenti sull'azione di responsabilità ai precedenti vertici è stata francamente inaccettabile, così come le modalità e il giorno infrasettimanale di convocazione dell'assemblea. Ora basta tergiversare: il taglio netto con il passato sia nei fatti e non solo nelle parole». Lo ha dichiarato Enrico Zanetti, viceministro all'Economia e segretario politico di Scelta Civica, che giovedì mattina ha partecipato - in qualità di socio - all'assemblea di Veneto Banca. «Auguri di buon lavoro al nuovo consiglio di amministrazione di Veneto Banca - conclude - da un loro fiducioso elettore».
Approvato il bilancio, perdita di 882 milioni
L'assemblea dei soci di Veneto Banca, riunita al PalaExpo di Marghera , ha anche approvato, a maggioranza, il bilancio 2015, chiuso con una perdita di 882 milioni di euro.
Carrus: prospetto informativo su Ipo tra 15 giorni
Le previsioni sull'andamento di Veneto Banca nel 2016 non possono essere comunicate oggi ai soci «perché entreranno tra 15 giorni nel prospetto informativo» sulla quotazione in Borsa dell'istituto. Lo ha sottolineato l'ad Cristiano Carrus rispondendo alle domande degli azionisti in assemblea. Nel corso della sua replica, Carrus ha poi sottolineato che il fondo Atlante «potrà anticipare la cessione delle sofferenze nell'arco del piano».
Anche Unicredit nel consorzio per l’aumento
C'è anche Unicredit nel consorzio di 10 banche per l'aumento di capitale da un miliardo di Veneto Banca. L'istituto, appena uscito dalla fallimentare operazione sulla Popolare di Vicenza, ricoprirà l'incarico di joint book runner, ovvero in terza fila rispetto a Banca Imi che guida il pool al fianco dei co-global Credit Suisse, SocGen, Citi e Ubs. Gli altri quattro sono Natixis, Nomura, Barclays e Commerzbank. Le uniche due italiane sono quindi UniCredit e Banca Imi (Intesa).
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