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Banca Etruria: quella raccolta «granulare» allo sportello

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una scelta «consapevole»

Banca Etruria: quella raccolta «granulare» allo sportello

Erano acquisti spontanei e consapevoli, quelli dei bond (tra cui i subordinati) di Etruria da parte dei piccoli soci della banca, oppure era una scelta strategica dei vertici della banca quella di spingere i clienti verso quegli acquisti? È il cuore della nuova inchiesta di Gdf e Procura su Etruria. Ma bastava leggere come ha fatto Il Sole24Ore in un articolo del 15 dicembre 2015, i resoconti dei bilanci per accorgersi che la scelta era stata ufficializzata proprio dalla banca come una strategia consapevole.

Nel bilancio del 2013 la banca infatti scrive che «non ha rinnovato bond istituzionali in scadenza nel 2013 per 125 milioni e ha anticipato per altri 161 milioni il riacquisto di bond dalla clientela istituzionale che scadranno in futuro». Ma l'Etruria non può permettersi di farsi mancare forme di finanziamento. La crisi è già palese. E allora la ricetta è semplice: si compensa il venir meno di questa fonte di denaro con i piccoli risparmiatori cui vengono proposti i bond di casa tra cui ovviamente i subordinati. La scelta viene enfatizzata con un termine astruso ma chiarissimo nei suoi intenti: «la granularizzazione della raccolta» così scrive la banca nel bilancio. Non più pochi soggetti professionali ma la disseminazione a pioggia di piccoli importi sui singoli clienti. Una pratica avviata in realtà con forza già nel 2012, l'anno in cui si decide la nuova strategia. E perchè proprio quell'anno? Nel febbraio 2012 l'Etruria rigetta l'agenzia Fitch che ha assegnato alla banca un rating (speculativo) di BB+, il peggiore tra tutte le medie banche italiane. La motivazione è che il rating non serve perchè Etruria non si rivolgeràpiù al mercato istituzionale nella vendita dei suoi bond. Costerebbe troppo in termini di rendimento chiesto, dato il pessimo rating. La banca però non può permettersi di rinunciare tout court a nuovi collocamenti. Ecco allora la soluzione. Si sposta la vendita sulla piccola clientela con, come viene scritto a bilancio, la «granularizzazione della raccolta». Oggi quel termine forse macchinoso ma chiaro nei suoi intenti è entrato nelle carte dell’inchiesta. Mai frase fu più infelice.

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