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Si è tolto la vita Martin Senn, ex ceo di Zurich

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assicurazioni

Si è tolto la vita Martin Senn, ex ceo di Zurich

Martin Senn, l'ex amministratore delegato di Zurich Insurance Group AG, si è suicidato. Lo ha comunicato la compagnia assicurativa svizzera in un comunicato. «Siamo profondamente scioccati dalla notizia della morte improvvisa», ha detto la società. Secondo quanto riferisce il giornale Blick, la famiglia ha informato Zurich Insurance che Senn si è tolto la vità venerdì. Senn, che aveva 59 anni, è stato trovato nella sua casa di vacanza a Klosters.

Lo scorso dicembre si era dimesso dalla guida della società dopo il fallito takeover della britannica Rsa. Senn in dicembre aveva ammesso «battute d’arresto» per l’aumento delle indennità superiore alle previsioni che aveva costretto la società a rinunciare all’operazione Rsa. Senn si era dimesso nel dicembre scorso e a marzo è stato sostituito da Mario Greco, ex numero uno di Generali.

“Il dolore e lo shock che abbiamo provato per il suicidio del nostro collega Pierre Wauthier è stato enorme”

Martin Senn, assemblea annuale di Zurich del 2014 

Non si tratta del primo suicidio in casa Zurich. Nel 2013 si tolse la vita l’allora capo della finanza Pierre Wauthier lasciando un biglietto: «A chi può interessare» descrivendo che la sua demoralizzazione era dovuta ai toni più aggressivi utilizzati dalla compagnia sotto la presidenza di Josef Ackermann, che si era dimesso nell’agosto successivo. Un’indagine interna condotta sotto la guida dell’Authority di supervisione finanziaria aveva assolto i manager del gruppo dall’accusa di aver esercitato indebite pressioni sul chief financial officer. All’assemblea annuale di Zurich nel 2014, Martin Senn aveva dichiarato: «Il dolore e lo shock che abbiamo provato per il suicidio del nostro collega Pierre Wauthier è stato enorme». Nel 2015 aveva ricevuto da Zurich una retribuzione totale di 2,5 milioni di franchi svizzeri (2,26 milioni di euro).

Oltre a a Senn e Wauthier, negli ultimi in Svizzera si sono registrate diversi suicidi di manager e alti dirigenti. Il 31 gennaio si è tolto la vita con un'arma da fuoco, il 44enne Benoit Violier, rinomato chef del Restaurant de l'Hôtel de Ville di Crissier, che sotto la sua guida aveva ricevuto tre stelle sulla guida Michelin. Il 23 luglio 2013, il presidente della direzione di Swisscom Carsten Schloter fu trovato morto nella sua abitazione di Villars-sur-Glâne. La polizia ritiene che il 49enne si sia suicidato. Il 24 novembre 2011, il numero uno del gruppo Ricola, il 53enne Adrian Kohler, si tolse la vita dopo che il consiglio d'amministrazione aveva messo in luce irregolarità nella sua gestione. Il 7 maggio 2011, il 78enne tedesco Gunter Sachs, ereditiere di una famiglia di industriali, collezionista e fotografo si suicidò nella sua casa di Gstaad, temendo di essere ammalato di Alzheimer. Il 26 gennaio 2010 in una stanza d'albergo di Davos mise fine ai suoi giorni il 61enne Markus Reinhardt, comandante della polizia grigionese e responsabile della sicurezza del Forum di Davos: l'uomo soffriva di problemi legati all'alcol. Infine il 3 dicembre 2008, Alex Widmer, uno dei più conosciuti banchieri privati svizzeri e dal 2007 numero uno di Julius Bär, si suicidò all'età di 52 anni nella sua villa di Baden.

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