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Lo spauracchio Brexit colpisce ancora. Milano (-2,91%)…

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LA GIORNATA DEI MERCATI

Lo spauracchio Brexit colpisce ancora. Milano (-2,91%) va ko con le banche

Lo spauracchio Brexit (con il referendum della Gran Bretagna sulla permanenza nella Ue ormai tra soli 10 giorni) penalizza ancora i listini continentali, che aprono la settimana in profondo rosso. In attesa delle riunioni di Fed, Bce e Boj - anch'esse previste nei prossimi giorni - Milano chiude come peggior piazza del Vecchio Continente in ribasso del 2,91% (ma era arrivata a perdere oltre il 3%) ai minimi da febbraio e depressa dai titoli bancari e dai petroliferi. Quest'ultimi scontano la nuova seduta di debolezza del greggio, con il Wti sceso a 48,88 dollari. Wall Street termina in territorio negativo: Dj -0,74%, Nasdaq -0,94%, S&P -0,81 per cento.

A Piazza Affari raffica di sospensioni nel comparto bancario con Bpm e Banco Popolare che chiudono rispettivamente a -9,9% e -10%. Crolla anche Saipem (-6,1%) tornata nuovamente sotto i prezzi dell'aumento di capitale. Limitano invece le perdite le utility, con Snam in progresso dello 0,57%, resiste anche Leonardo-Finmeccanica (-0,1%). Sul resto del listino, nel primo giorno dell'Ops Cairo, Rcs recupera l'1,3%.

Sul mercato valutario l'euro si conferma sotto la soglia degli 1,13 nei confronti del dollaro e scambia a 1,129 da 1,1275 di venerdì sera. La sterlina perde altro terreno sulle principali divise: in particolare sono necessari 1,425 dollari per un pound ma meglio rispetto all'avvio odierno di seduta (1,4345 venerdì sera) e 0,7919 sterline per un euro. Netta flessione anche per la moneta giapponese: l'euro/yen vale 120 da 120,79, il dollaro/yen 106,3 da 106,96. In mattinata la Borsa di Tokyo aveva chiuso in ribasso del 3,5%.

Continuano dunque le vendite sui listini continentali in attesa del referendum sulla Brexit, con i bookmaker Ladbrokes e William Hill che pagano tre volte la posta l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europa. Uno scenario quindi ancora improbabile, che tuttavia innervosisce non poco i mercati, anche perché secondo l’ultima rilevazione dell'istituto Icm il fronte pro-Brexit è al 53% contro il 47% dei «Remain». Milano è stata oggi la peggiore del Vecchio Continente con -2,91%, seguita da Parigi (-1,85%), Francoforte (-1,8%) e Londra (-1,16%). A Piazza Affari, oltre al crollo delle popolari, si registra il -9,1% di Mps, il -6,5% di Banca Mediolanum, il -5,9% di Intesa Sanpaolo (scesa sotto quota 2 euro), e il -5,3% di Unicredit. In coda al listino c'è tutto il comparto bancario a eccezione di Saipem (-6,1%) che con i petroliferi sconta la terza seduta consecutiva di correzioni per il greggio. Resistono ai ribassi invece le utility e titoli più difensivi come Campari (-1,2%) e Poste Italiane (-1,5%) mentre Moncler (-1%) cavalca il buy di Natixis, secondo il quale l'azienda ha ancora varie leve di crescita, tra cui il potenziamento della rete di vendita negli Stati Uniti.

Rcs, il «tetto» dell’Opa Bonomi scende al 30%
Rcs Mediagroup chiude dunque in rialzo dell'1,36% nel primo giorno dell'offerta pubblico di scambio promossa da Urbano Cairo che mette sul piatto 0,12 azioni Cairo Communication per ogni Rcs portata in adesione: ai valori attuali le Rcs restano abbondantemente al di sotto della proposta Cairo e comunque al di sopra degli 0,70 euro per azione offerti dalla cordata composta da Investindustrial e dai vecchi soci (Unipolsai, Mediobanca, Pirelli, Della Valle) che ha ottenuto venerdì il via libera di Consob alla pubblicazione del prospetto informativo.

Tokyo, Borsa in picchiata -3,5%. Yen ai massimi per Brexit
Il punto interrogativo di una Unione europea orfana del Regno Unito porta ancora gli operatori a mettere nel mirino gli asset dei Paesi periferici dell'Eurozona e quindi, oltre all'azionario, anche i titoli di Stato. Questa mattina in apertura lo spread tra BTp e Bund si è mosso in rialzo superando quota 140 punti base rispetto ai 136 della chiusura di venerdì scorso e ha chiuso a quota 142. In aumento anche il rendimento del decennale italiano dall'1,37% dell'ultima seduta all'1,45%. La corsa ai beni rifugio porta ancora in rialzo le quotazioni dell'oro che stanno segnando i massimi delle ultime quattro settimane e avvicinano la soglia dei 1285 dollari l'oncia.

EFFETTO BREXIT SU PIAZZA AFFARI, ORO E STERLINA
Dati da inizio 2016 (Fonte: Ufficio Studi)

Btp, tassi misti nell'asta di oggi sul medio e lungo termine
Come da attese il rendimento del BTp a 3 anni scadenza 15/05/2019, assegnato per 2 miliardi a fronte di richieste per 3,52 miliardi, è salito lievemente (+4 punti base) attestandosi allo 0,08%, mentre il rendimento del BTp a 7 anni e' sceso. Nel dettaglio il tasso lordo del BTp settennale scadenza 15/03/2023 è sceso di 5 punti base attestandosi allo 0,83%. La domanda e' stata pari a 3,96 miliardi a fronte dei 3 miliardi offerti e interamente assegnati. Il Tesoro ha anche collocato due BTp per complessivi 2 miliardi sulla scadenza a 30 anni.

Riparte l'industria in Cina
In Cina, intanto, la produzione sale del 6% a maggio L'alta suscettibilità dei listini al tema della Brexit nonché l'attesa per le riunioni delle banche centrali ha messo in secondo piano i dati in chiaroscuro arrivati da Pechino e relativi al mese di maggio: la produzione industriale e' salita del 6% annuo e le vendite al dettaglio sono aumentate del 10% mentre hanno mostrato un passo più lento rispetto ad aprile gli investimenti fissi (+9,6% annuo contro +10,5%).

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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