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Come guadagnare con lo stacco dei dividendi di lunedì prossimo

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ANALISI INTERMONTE ADVISORY

Come guadagnare con lo stacco dei dividendi di lunedì prossimo

Dopo la scadenza del mese scorso, in cui sono stati pagati circa 11 miliardi di euro di dividendi, a Piazza Affari l’appuntamento è per lunedì prossimo, il 20 giugno, quando a staccare la cedola saranno molte società a grande capitalizzazione. Quali di queste potrebbero essere interessanti da avere in portafoglio, non solo in occasione dello stacco di lunedì ma anche nelle settimane successive? Iniziamo dal “dividend yield” che verrà pagato lunedì: secondo uno studio di Intermonte Advisory (la divisione di Intermonte Sim che si occupa di gestione) le cedole più generose in relazione al prezzo saranno quelle di Poste Italiane (dividend yield 4,9%), Telecom Italia risparmio (4%), Enel (3,9%) e A2A (3,2%). Lo studio esamina anche l’andamento in Borsa dei principali “top dividend aristocrats” del mercato italiano, ossia le sei blue chips che hanno offerto in maniera costante un rendimento del dividendo significativamente superiore alla media di mercato e ai tassi di interesse.

In finanza vengono definiti “dividend aristocrats” quei titoli generalmente appartenenti a settori difensivi (utilities, alimentare, farmaceutico) che si distinguono per l’entità significativa dei loro dividendi. Sono sempre nel mirino degli investitori per le loro caratteristiche difensive e perché rappresentano una valida alternativa in termini di rendimenti all’investimento obbligazionario, con cui condividono generalmente una bassa volatilità. Perché un titolo possa essere definito un “dividend aristocrat” è però necessaria anche una seconda condizione: che il maxi dividendo sia sostenibile nel medio-lungo periodo.

Come si comportano dunque in Borsa gli “aristocrats” dopo lo stacco della maxi cedola? «L’evidenza statistica in questi casi è piuttosto positiva - spiega Massimo Saitta, responsabile investimenti di Intermonte Advisory - : in quattro anni su cinque il rendimento medio di questo panel di titoli ha offerto un rendimento positivo di un +1,4% nei dieci giorni successivi allo stacco dei dividendi. Intesa, Snam, Atlantia e Terna sono quelli che hanno offerto rispettivamente il migliore upside con il più ridotto downside negli anni di calo». Più in generale, continua Saitta, la storia degli ultimi anni insegna che i titoli con dividend yield significativamente superiore al mercato hanno performato molto meglio del resto della Borsa.

Ma i “dividend aristocrats” italiani saranno ancora in grado di pagare generosi dividendi nei prossimi anni? Saitta non ha dubbi: «Nonostante la discontinuità dei segnali della ripresa economica nel nostro Paese, dove a numeri incoraggianti di alcuni settori (consumi elettrici, vendite di auto e scooter piuttosto che dati sui consumi) si alternano numeri meno brillanti in termini di crescita complessiva del Pil (e quindi del fatturato del fatturato delle aziende), il messaggio che arriva dalle società quotate è decisamente incoraggiante».

“In quattro anni su cinque il rendimento medio dei “dividend aristocrats” ha offerto un rendimento positivo di un +1,4% nei 10 giorni successivi allo stacco dei dividendi”

 

Le società hanno lavorato molto negli ultimi anni per tagliare i costi e ridurre la leva finanziaria, spiega ancora il gestore di Intermonte Advisory. Inoltre la fortissima compressione dei tassi di interesse unita a un minore impatto delle imposte contribuisce ugualmente al miglioramento della redditività: il risultato è che le aziende possono prevedere dividendi stabili o addirittura in rialzo, in assenza di shock macroeconomici esogeni.

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