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La City ora si prepara all’esodo dei banchieri

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brexit : le conseguenze nel mondo finanziario

La City ora si prepara all’esodo dei banchieri

Con l'uscita dall'Unione europea la City di Londra si prepara all'esodo di migliaia di banchieri, che sposteranno i loro affari probabilmente a Francoforte, Parigi o Dublino. Londra, considerata fino ad oggi la capitale finanziaria europea, ospita le sedi di molte banche europee e statunitensi, che hanno sempre sostenuto la campagna per il «Remain», in alcuni casi anche finanziariamente. Londra finora è servita come base per l'intero mercato europeo ed è molto probabile che l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue - i cui contorni precisi sono ancora da definire - si tradurrà in una delocalizzazione forzata.

La statunitense Jp Morgan, che nel Regno Unito impiega 16mila persone, potrebbe spostare dei posti di lavoro fuori dal Regno Unito dopo l'esito del referendum britannico. L'avvertimento della società è contenuto in una mail interna consultata dalla France Presse. L'amministratore delegato Jamie Dimon aveva detto, prima del referendum, che potevano essere spostati tra i mille e i 4mila posti di lavoro. Anche Morgan Stanley, secondo quanto riferito dalla Bbc, sarebbe pronta a trasferire 2mila dipendenti dalla sua sede di Londra in un altro Paese dopo la vittoria dei no all'Europa nel referendum sulla Brexit.
Anche se la banca ha smentito: «Nonostante le voci fatte circolare dai media, non abbiamo piani per spostare i nostri impiegati fuori dal Regno Unito», ha detto in una nota James Gorman, amministratore delegato della banca d'affari di Wall Street. I vertici dell'istituto hanno anche fatto i complimenti ai loro dipendenti: «Abbiamo apprezzato il loro duro lavoro e il loro impegno durante questa notte».

Il numero uno di Deutsche Bank, John Cryan, invece, ha dichiarato che le conseguenze di Brexit «saranno negative in tutti i sensi». Il colosso bancario tedesco, che dà lavoro a 9mila persone nel Regno Unito, aveva istituito già alcuni mesi fa un gruppo di lavoro per prendere in considerazione il rimpatrio delle attività, in particolare in Germania. Anche la banca britannica Hsbc aveva ipotizzato di spostare un migliaio di persone nella capitale francese: «Abbiamo una forte presenza in Francia, abbiamo la possibilità di spostare i dipendenti attualmente a Londra a Parigi, se necessario», aveva dichiarato il presidente Douglas Flint.

In totale, PwC stima che Brexit potrebbe costare dai 70.000 ai 100.000 posti di lavoro nel settore dei servizi finanziari nel Regno Unito entro il 2020. Il sindaco di Londra Sadiq Khan, forte sostenitore del «Remain», ha fatto appello alle imprese affinché non si facciano rendere dal panico e ha assicurato che la città rimarrà il miglior posto al mondo dove fare affari. Ma le città concorrenti stanno già stendendo il tappeto rosso per i possibili traslochi: il presidente dell'Ile-de-France, Valérie Pécresse, ha detto di essere «pronta ad accogliere tutti coloro che vogliono tornare in Europa». «Benvenuti nella Regione di Parigi - ha poi aggiunto - la nuova Londra».

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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