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Rcs, i soci storici restano nel capitale

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Rcs, i soci storici restano nel capitale

I soci storici del Corriere della Sera sono pronti a restare nel capitale di Rcs, mentre in Borsa il titolo del gruppo editoriale ha proseguito la sua discesa (-2,64% a 0,86 euro) dopo la fine della battaglia per il suo controllo vinta dalla Cairo Communication (-3,82% a 3,98 euro).

All’indomani della ritirata della cordata guidata da Andrea Bonomi che ha dichiarato inefficace l’Opa lanciata su Rcs, il mercato guarda ora alle mosse di Mediobanca, UnipolSai, Pirelli e Diego Della Valle, protagonisti della contro opa (non andata a buon fine) sul Corriere.

Tecnicamente l’Opas di Urbano Cairo è già pienamente efficace. Ci sono solo due incognite allo stato attuale. Primo, quante azioni portate in adesione a Imh chiederanno di aderire all’offerta prevalente tra il 22 e il 28 luglio; secondo, cosa faranno i soci raccolti attorno a Mediobanca. Sul primo punto, come peraltro già spiegato dall’imprenditore, dal 48,8% di Rcs già raccolto, con le migrazioni dall’Opa Cairo potrebbe prendere un altro 13%. A quel punto potrebbe diluirsi dal 72,8% attuale al 52,7% in Cairo Communication se nessuna azione migrasse, fino a un minimo del 47,9% se tutte invece passassero all’Ops. Sempre sul fronte dei titoli portati in adesione all’offerta di Cairo proprio ieri sono emersi altri dettagli. In particolare The Antares European Fund, che ha conferito le azioni dei suoi fondi all’Opas di Urbano Cairo su Rcs, lo scorso 13 luglio risultava detenere direttamente il 3,394% del capitale di Rcs Mediagroup. A sua volta Equita Sim, che ha svolto il ruolo di advisor finanziario dell’offerta di Cairo insieme a Banca Imi/Intesa, risultava in possesso dal 12 luglio scorso del 3,977% del gruppo editoriale. Anche Equita ha conferito il suo pacchetto all’Opas prevalente.Il possesso delle azioni risale ai giorni più caldi della battaglia Rcs, quando è girato sul mercato più del 24% del capitale e stando a indiscrezioni sarebbe stato rastrellato un pacchetto di quasi il 15% del Corriere.

Chi invece all’Opas Cairo non potrà aderire sono i soci raccolti intorno al veicolo Imh, e cioè Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli che, tutti insieme, detengono il 22,6% del capitale Rcs. Questo perché facevano parte della cordata che ha lanciato la controfferta e in base agli accordi sottoscritti non possono consegnare le azioni all’offerta concorrente. Alla quota di partenza del 22,6% si somma poi il pacchetto del 2% comprato da Imh. Ma se in quest’ultimo caso la strada dello scioglimento del veicolo sembra già segnata, resta da capire che ruolo avrà quel 22,4% di Rcs nella futura gestione Cairo. L’impressione è che queste partecipazioni (che non erano ancora state conferite a Imh) resteranno nel portafoglio dei legittimi proprietari. Della Valle, del resto, ha dichiarato in più occasioni che non sarà mai «venditore» della quota in Rcs. UnipolSai, secondo indiscrezioni, avrebbe maturato l’idea di restare nel capitale del gruppo editoriale e aspettare la valorizzazione del progetto Cairo. Anche Pirelli, che da tempo ha inserito il pacchetto tra le partecipazioni da dismettere, sarebbe intenzionata a conservare la quota. Infine Mediobanca: titolare storicamente del 15 % ha ridimensionato nel tempo la posizione fino all’attuale 6,25%, quota destinata per ora a restare nel portafoglio di piazzetta Cuccia. Nei prossimi giorni, ad ogni modo, sarebbero in agenda delle riunioni per gestire sul piano tecnico la sconfitta della contro opa e lo scioglimento del veicolo Imh.

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