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LA GIORNATA DEI MERCATI

L’Europa limita il rosso, ma Piazza Affari chiude a -1,8%. Cautela Fed, Wall Street recupera

Andamento titoli
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I listini europei chiudono in rosso, ma evitano la debacle. Dopo l'avvio pesante che aveva portato Milano a cedere quasi il 3%, la risalita degli indici Usa sopra la parità (in serata ulteriore accelerazione e chiusura a +1,47% per lo S&P 500 dopo le parole di Lael Brainard, del board della Fed, che ha rassicurato sui tempi non rapidi della stretta monetaria) ha allentato le tensioni e riportato qualche acquisto. Londra, Parigi e Francoforte hanno ceduto fra il punto e il punto e mezzo percentuale. Milano ha fatto leggermente peggio con il FTSE MIB in calo dell'1,84% e il Ftse All Share dell'1,8%. Sui mercati l'attenzione resta concentrata sulla Fed. Se venerdì le vendite erano scattate dopo le parole del presidente della Fed di Boston che aveva parlato di condizioni ragionevoli per alzare i tassi già a settembre, oggi i presidenti della Fed di Atlanta e Minneapolis sono apparsi più prudenti e anche i listini hanno ripreso fiato.

A Piazza Affari, una delle peggiori d'Europa insieme a Madrid, si è sentito maggiormente il peso del settore bancario. Unicredit ha perso il 3,76% con il mercato che continua a interrogarsi sull'entità di una ricapitalizzazione che ormai tutti danno per probabile e che potrebbe raggiungere i 10 miliardi. Giù anche Mps (-3,43%) mentre appare sempre più probabile la nomina di Marco Morelli come nuovo a.d. già questa settimana. Fra gli assicurativi, Unipol ha ceduto il 4,02%, Unipolsai il 3,19% e Generali il 2,66%. Telecom Italia (-1,93%) ha pagato l'incertezza sul roaming estero dopo che la Commissione ha ritirato la sua prima bozza e si prepara a presentarne una nuova maggiormente favorevole per i consumatori.


Fra gli industriali, Cnh ha ceduto l'1,53% nel giorno in cui ha annunciato un'alleanza con Hyundai sui mini-escavatori. Snam, infine, ha chiuso a 0,81% in attesa di conoscere l'esito della gara per aggiudicarsi una rete gas in Austria.
Fra i titoli a minore capitalizzazione, Chl ha guadagnato il 13,39%.

In controtendenza Moncler (+1,06%) che dal prossimo 19 settembre entrerà nell'indice Europe Stoxx 600.

L'andamento nervoso dei mercati nelle ultime sedute, era in qualche modo previsto dagli operatori. L'estate iniziata con il referendum sulla Brexit è volata via con un andamento positivo per le Borse che, da fine giugno, hanno guadagnato fra il 6% di Wall Street e il 14-15% di Londra, Parigi e Francoforte (+10,3% Milano). «Con l’avvicinarsi dei meeting di Bank of Japan e Fed del prossimo 21 settembre - sottolinea il responsabile advisory di Cassa Lombarda, Alberto Biolzi - si potrebbe assistere a un certo nervosismo. I recentissimi rialzi dei rendimenti lungo le parti lunghe di curva rappresentano un primo segnale di preoccupazione rispetto alle prossime iniziative delle banche centrali in un contesto caratterizzato da una ridottissima visibilità».

Dollaro resta sotto 1,13 , petrolio riguadagna posizioni

Mercato valutario con poche variazioni di rilievo rispetto alle posizioni raggiunte venerdì sera dopo che il numero uno della Federal Reserve di Boston Eric Rosengren aveva evidenziato l’esistenza delle condizioni economiche per un rialzo dei tassi Usa alzando le scommesse su una stretta già a settembre. L'euro scambia intorno a 1,1240 dollari (1,1232 venerdì) e a 114,49 yen (115,35) mentre il rapporto dollaro e yen si attesta a 101,99. Il petrolio recupera qualche posizione, con il Wti che ha guadagnato lo 0,9% a 46,29 dollari.

Sterlina stabile in attesa della riunione BoE di mercoledì
Senza scosse anche gli scambi sulla sterlina nella settimana che porterà al meeting della Bank of England: necessari 0,8435 sterline per un euro (da 0,8466) e 1,3276 dollari per una sterlina (da 1,3268).

Giù i governativi: rendimento Btp all'1,3%, Bund allo 0,05%
Le vendite sulle piattaforme finanziarie continuano a interessare anche i governativi riportando quindi in alto i rendimenti dei titoli di Stato. Il Btp decennale rivede l'1,3% mentre il Bund, che venerdì era tornato a rendimento positivo per la prima volta in due mesi, è allo 0,05%.

BoT: assegnati annuali per 6,75 mld, rendimento sale a -0,175%
Rendimenti in leggero aumento per i BoT annuali assegnati oggi in asta. Il BoT a 12 mesi, comunica Bankitalia, ha spuntato un tasso lordo pari a -0,175%, in rialzo di 2 punti base rispetto all'asta precedente. La domanda è stata buona ma su livelli inferiori rispetto al collocamento di agosto. A fronte dei 6,75 miliardi di euro offerti e interamente assegnati dal Tesoro la domanda è stata pari a 9,693 miliardi di euro, con un rapporto tra domanda e offerta che si è fermato a 1,44. Nell'asta del mese precedente le richieste avevano superato ampiamente i 10,5 miliardi di euro e il rapporto tra domanda e offerta si era spinto a 1,76. Il regolamento dell'asta cade sul prossimo 14 settembre.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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