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la giornata dei mercati

Petrolio sopra i 50 dollari. Bce: avanti con il Qe. Borse dominate dall'incertezza

(Afp)
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Chiusura all'insegna dell'incertezza per le Borse europee (segui qui l'andamento degli indici), nel giorno in cui il petrolio ha riconquistato la soglia dei 50 dollari al barile, che non vedeva dallo scorso giugno. Gli investitori continuano a interrogarsi sulle future mosse delle banche centrali del mondo e attendono il dato cruciale di domani, quello americano sul mercato del lavoro, per comprendere la linea della Federal Reserve. Nel frattempo oggi è emerso che nei sette giorni conclusi il 1 ottobre il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è calato al minimo da metà aprile, riportandosi verso i minimi di 43 anni (a 249.000 unità).

La pubblicazione delle minute della Banca centrale europea ha placato i timori che la stessa Bce possa ripensare alla manovra di Quantitative Easing, come indicavano i rumor dei giorni scorsi. Dai documenti dell’ultima riunione del Consiglio direttivo della Bce dello scorso 7 e 8 settembre è emersa la volontà che "le condizioni di finanziamento nell'area dell'euro debbano rimanere favorevoli così da sostenere la ripresa della crescita e dell'inflazione". Milano, pur salendo solo di un frazionale 0,09% con il FTSE MIB, ha vantato la performance migliore. Lo spread è rimasto in area 141 punti.

Banche in rialzo, ma Mps continua a perdere quota

A Piazza Affari sono andate bene le azioni delle banche, fatta eccezione per Banca Mps, ancora una volta sotto lo scacco delle vendite. Con il calo del 3,3%, la capitalizzazione dell’istituto si è portata a 492 milioni di euro. E' scattato il conto alla rovescia per la presentazione del piano industriale in calendario il prossimo 24 ottobre, ma intanto il mercato è sempre più scettico sul fatto che la banca riesca a lanciare un aumento di capitale da qualche miliardo di euro, visto che ormai capitalizza meno di 500 milioni.

Sono invece state gettonate le Unicredit (+2,29%), mentre si stringono i tempi per la cessione di Pioneer: i pretendenti dovranno presentare offerte vincolanti entro il prossimo 3 novembre. In corsa ci sarebbero Amundi, la cordata Poste Italiane, Anima Holding e CdP, Macquarie e Aberdeen, con Amundi disposta a mettere sul piatto fino a 4 miliardi di euro, livello ben superiore alle attese degli analisti. Le ipotesi finora circolate ventilavano una valorizzazione del 100% del capitale di Pioneer nel range 2,5-3 miliardi.

Sono inoltre state ben acquistate le Ubi Banca, sotto la lente in attesa di novità sul progetto di acquisizione delle 4 così dette good banks nate dalla risoluzione delle banche regionali a fine 2015. Ubi, secondo indiscrezioni del Sole 24 Ore, avrebbe posto condizioni stringenti, tra cui il riconoscimento dell'avviamento negativo (badwill) ai fini regolamentari da parte della Bce e l'immediato utilizzo dei modelli interni per il calcolo degli attivi a rischio (Rwa). In più, appare sempre più probabile l’intervento del fondo Atlante sui crediti non performing delle 3 banche.

Sul finale frena Fca, bene Saipem

Fiat Chrysler Automobiles, positiva per quasi tutta la seduta, sul finale ha perso lo 0,68% risentendo delle notizie dal Brasile dove la società ha perso ancora quote di mercato nel settore dei veicoli commerciali. Secondo i dati della federazione brasiliana dei concessionari, Fenabrave, la casa ha archiviato settembre con una quota del 14,18% nel segmento dei veicoli commerciali leggeri. Con Jeep la quota è stata del 17,14%. D’altra parte, per gran parte della giornata, i titoli continuano a beneficiare dell’andamento positivo delle immatricolazioni in Italia, annunciato lunedì: la casa ha vantato un balzo delle vendite a settembre del 20,5%, sopra media del mercato. Sono invece state vendute con convinzione leMediaset (-1,5%) nell’attesa degli sviluppi su Premium, la piattaforma tv sulla quale Vivendiha fatto marcia indietro nell'acquisizione. Hanno perso quota le Salvatore Ferragamo(-0,22%) e le Telecom Italia(-0,48%), quest’ultime nel giorno in cui il presidente, Giusepppe Recchi, ha negato eventuali divergenze tra i vertici. Bene Saipem (+0,89%) sul sostegno del prezzo del greggio.

Safilo premiata dopo assunzioni primi mesi 2016

Fuori dal paniere principale, si sono distinte le Safilo Group (+6%), a due giorni dalle indicazioni sugli investimenti che l’azienda intende portare avanti. Nei primi sei mesi del 2016 gli interventi hanno portato all’ingresso di oltre 250 nuovi lavoratori e a un aumento della capacità produttiva del 25% circa.

Dollaro in rialzo, sterlina su nuovi minimi

Sul mercato valutario, si è rafforzato il dollaro nei confronti delle principali valute (segui qui i principali cross). Ha perso ancora quota la sterlina, che sul dollaro si è portata sul nuovo minimo di 1,2644, che non vedeva da 31 anni.

Bce: cruciale mantenere politiche accomodanti
Alla luce dei rischi di un peggioramento dell'outlook e della generale incertezza, soprattutto a livello di scenario esterno, il Consiglio direttivo della Bce ha concordato, nella riunione del 7-8 settembre che «le condizioni di finanziamento nell'area dell'euro dovevano rimanere favorevoli così da sostenere la ripresa della crescita e dell'inflazione». Nel resoconto della riunione diffuso dalla Bce si sottolinea che «è di fondamentale importanza che venga mantenuto l'elevato livello di sostegno monetario». Nessun dubbio , quindi, «sulla volontà del Consiglio di attuare il piano di acquisto di titoli come già deciso e di varare nuove misure, se necessario, per raggiungere l'obiettivo di stabilità dei prezzi».

Per questa ragione, il Consiglio ricorda che ha la capacità «di modificare in qualsiasi momento i parametri del programma per poter acquistare i volumi prefissati» con una durata del programma che viene confermata «a tutto marzo 2017 e oltre, se necessario». La Bce ha poi sottolineato che la politica monetaria da sola non è sufficiente per garantire una crescita sostenibile e che la ripresa dell'Eurozona continua moderata. Sul fronte bancario, Francoforte sottolinea che i continui nodi strutturali nei bilanci bancari e la debole redditività del settore «continuano a costituire un rischio per la trasmissione della politica monetaria e per un'ulteriore ripresa delle dinamiche del credito».

Petrolio: il Wti torna sopra i 50 dollari
Riprende quota il prezzo del greggio, debole in mattinata, dopo i massimi dal giugno scorso toccati ieri in seguito alla diffusione dei dati sulle scorte Usa che hanno mostrato un calo di 3 milioni di barili nell'ultima settimana (qui l'andamento di Brent e Wti) . Il Wti consegna novembre che ha superato i 50 dollari al barile per la prima volta dal giugno scorso. Gli occhi sono ora puntati al meeting informale che si terrà a margine del World Energy Congress (9-13 ottobre, Istanbul) tra i ministri del petrolio per definire meglio i contorni delle decisioni prese ad Algeri, quando l'Opec ha annunciato un accordo per la riduzione della produzione per la prima volta in otto anni. L'intesa dovrà essere concretizzata a Vienna con la spartizione delle quote tra i Parsi Opec, ma la notizia è bastata per far tornare l'interesse sul greggio. In lieve calo l'oro che si mantiene sui minimi da tre mesi (segui qui l'andamento del prezzo dell'oro). Sul fronte macro sono arrivati stamattina gli ordini all'industria tedeschi in agosto, migliori delle attese grazie a un aumento della domanda interna.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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