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la giornata dei mercati

L'Europa chiude contrastata nonostante il Pil Usa, per Milano -0,6%

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Le Borse europee chiudono contrastate (segui qui l'andamento degli indici) una seduta che ha visto i riflettori puntati sul Pil americano, cresciuto a sorpresa del 2,9% annualizzato nel III trimestre 2016 e in accelerazione rispetto al +1,4% del trimestre precedente, e sui prezzi del petrolio per la due giorni di Vienna tra i Paesi produttori, tappa fondamentale verso il meeting Opec di fine novembre dove potrebbero essere implementati gli accordi sul taglio alla produzione.
Parigi guidata dai rialzi di Saint Gobaine e Londra, sostenuta dal balzo di Iag (British Airways) dopo la trimestrale, hanno chiuso oltre la parità mentre Francoforte è andata in rosso così come Piazza Affari che è stata la peggiore a causa dei cali dei petroliferi, di Generalie di molti bancari (-3,8% Mps): il FTSE MIB ha ceduto lo 0,59%.
Ancora un balzo per Stmicroelectron(+5,5%) grazie ai conti, bene Cnh Industrial(+2,1%) che lunedì presenterà i conti per il terzo trimestre. Vendite su Recordati(-3,1%) nonostante risultati brillanti nel trimestre, giù le Generali (-2,3%) dopo che l'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ha escluso contatti con Axa per un'eventuale integrazione tra i due gruppi assicurativi. Male Eni (-1,7%)dopo la trimestrale deludente. Pesante Carige (-8%) dopo la lettera Bce che ha indicato nuovi target per la riduzione delle sofferenze in portafoglio entro il 2019 aprendo a nuovi rischi di misure sul capitale necessarie.

A Piazza Affari giù Eni e su Mediobanca dopo i conti
A catalizzare l'attenzione degli investitori, oltre alle preoccupazioni per le prossime mosse delle banche centrali, le numerose trimestrali in arrivo. Tra queste, il colosso svizzero Ubs ha registrato un trimestre con utili in forte calo, mentre Bnp Paribas ha battuto le stime degli analisti. Crolla in Borsa il numero uno mondiale dell'insulina Novo Nordisk dopo aver dimezzato le stime di utili a lungo termine a causa delle pressioni sui prezzi negli Usa. Corre invece Sanofi dopo aver alzato i target.

Il mercato ha premiato invece Mediobanca dopo che l'istituto di Piazzetta Cuccia ha annunciato la migliore trimestrale dal 2008. I titoli hanno messo a segno un guadagno dell'1 per cento.

Crollo Novo Nordisk a Copenhagen. Balzo Iag a Londra
Il freno per i listini europei è arrivato in primo luogo dai farmaceutici (complice il crollo del 15% a Copenhagen di Novo Nordisk, il gruppo farmaceutico danese ha ridotto le stime di crescita dopo avere pubblicato utili nel terzo trimestre in rialzo del 17% e superiori alle stime) ma anche da alimentare e assicurativi, mentre International Airlines Group (+6% a Londra) ha guidato gli acquisti sul settore dei viaggi e trasporti.

Quanto agli indici, Parigi è salita dello 0,33%, Londra dello 0,14% e Madrid dello 0,04%. Debole Francoforte, con il Dax30 in calo dello 0,19%, soprattutto a causa delle flessioni Fresenius (-3,3%) e Merck (-2,5%) nella farmaceutica e di Munich Re (-1,5%) e Allianz (-0,7%) nel comparto assicurativo.

A Milano si salva Mediobanca tra gli istituti grazie ai conti
A Piazza Affari, così come nel resto d'Europa, sono state soprattutto le trimestrali a orientare i listini. Mediobanca è salita dell'1% dopo aver presentato una trimestrale con un utile netto cresciuto dell'11% a 271 milioni sostenuto anche dalla vendita din una parte della partecipazione in Atlantia
che ha generato una plusvalenza di 111 milioni.

Tutti in rosso gli altri bancari quotati sul Ftse Mib. Bper ha limitato i danni allo 0,28% in parte, grazie alle parole di Miro Fiordi, presidente del CreVal, che ha lasciato la porta aperta a discussioni su una possibile integrazione dopo
la trasformazione in spa delle due banche, in parte dopo le indicazioni dell'a.d. Alessandro Vandelli su diversi potenziali investitori in manovra per costituire un "nocciolo duro" di soci intorno al 20-25% complessivo del capitale. Calo dello 0,6% per il CreVal che domani ha in calendario l'assemblea dei soci per la trasformazione in spa. In netto rosso oltre a Mps, anche Bpm (-1,7%) e Intesa
Sanpaolo (-1,6%). Flessione dell'1,2% per Banco Popolare.

Il pil americano non scuote i cambi, petrolio in calo

Sul fronte valutario, l'exploit del Pil Usa non ha portato a scossoni sul rapporto di cambio euro/dollaro sostanzialmente stabile a 1,0931 (da 1,0919). Petrolio in calo dello 0,4% per quanto riguarda il Wti dicembre trattato a 49,54 dollari al barile. I dati sull'economia Usa hanno immediata acceso nuove scommesse sul rialzo dei tassi americani a dicembre e spinto il rendimento dei Treasury americani, i titoli di Stato, fino a 1,87% nella scadenza decennale. A Wall Street, chiusura in calo: il Dow Jones perde lo 0,05% a 18.161,33 punti, il Nasdaq lo 0,50% a 5.190,10 punti e l'indice S&P500 lo 0,31% a 2.126,42 punti.

Spread BTp/Bund tocca i livelli di giugno
Prosegue anche oggi, in area Euro, il forte rialzo dei tassi governativi su tutta la curva. In Italia il tasso a dieci anni è salito sopra l’1,7%, al top dal febbraio scorso, per poi rientrare a quota 1,66% Dopo l'asta BoT di ieri, rendimenti in deciso aumento, come da attese, per i BTp e i CcTeu assegnati oggi in asta. Nel dettaglio il Tesoro ha collocato la settima tranche del BTp a 10 anni scadenza 01/12/2026 con un rendimento dell'1,60%, in aumento di 39 centesimi rispetto all'asta precedente, per un importo pari a 2,5 miliardi (richieste per 3,356 miliardi). Emessa anche la terza tranche del BTp a 5 anni scadenza 01/11/2021: il rendimento in questo caso è lievitato di 29 centesimi fino allo 0,57%. L'ammontare emesso è stato pari a 2,75 miliardi a fronte di richieste per 3,798 miliardi. In aumento (+26 p.b. allo 0,59%) anche il rendimento del CcTeu scadenza 15/02/2024. La prima tranche del floater è stata emessa per un importo pari a 3,25 miliardi a fronte di una domanda complessiva pari a 4,238 miliardi.

Vendite anche sul bund che sfiora rendimento 0,2%, massimo da maggio

Ma le vendite sui titoli di Stato hanno colpito ancora anche il bund decennale che si avvia, secondo quanto segnalano i broker, a chiudere il terzo mese consecutivo in negativo: il rendimento del titolo di stato tedesco, che si muove in senso opposto rispetto alla quotazione, ha sfiorato in giornata lo 0,20%, i massimi da maggio per poi ripiegare a 0,167%.

Pertanto il differenziale tra Btp e Bund dopo aver toccato i 150 punti base, massimi da giugno, è tornato a 149 in serata.

Usa, cala fiducia consumatori a fine ottobre
Americani meno fiduciosi sullo stato di salute dell'economia
americana a fine ottobre. Secondo quanto riportato dall'Università del Michigan, il dato finale sulla fiducia dei consumatori si è attestato in ribasso a 87,2 punti, in calo dagli 87,9 punti della lettura di metà mese e dai 91,2 punti di fine settembre. Il dato è anche inferiore alle previsioni degli analisti, che attendevano un valore a 88,5 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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