Finanza & Mercati

Inflazione tedesca al top da due anni, ondata di vendite sui bond

  • Abbonati
  • Accedi
MERCATI FINANZIARI

Inflazione tedesca al top da due anni, ondata di vendite sui bond

L’ondata di vendite che ha colpito il segmento dei bond governativi non mostra segnali di rallentamento. Anche oggi i rendimenti dei principali titoli governativi sono in rialzo (qui l’andamento dei tassi a 10 anni). Senza distinzioni tra Paesi «core» e «periferici». In particolare il rendimento del titolo decennale tedesco, che fa da punto di riferimento (in gergo benchmark) a tutto il mercato obbligazionario, ha registrato una fiammata fino a quota 0,22% riportandosi sui massimi dallo scorso mese di maggio. Stesse oscillazioni si sono viste anche sui bond governativi di altri Paesi con poche eccezioni.

Ciò che ha innescato queste vendite, che si sono intensificate in maniera particolare nell’ultimo mese, è la ripresa delle aspettative di inflazione in Europa e Stati Uniti per effetto della risalita del prezzo del petrolio. Aspettative che sembrano avere qualche conferma dai dati macroeconomici. Tra gli operatori questa mattina c’era molta attenzione alla rilevazione preliminare sull’andamento dei prezzi al consumo per il mese di ottobre in Germania.

La stima preliminare dell'indice dei prezzi al consumo mostra una crescita dello 0,2% mensile e dello 0,8% su anno, ai massimi dall’ottobre 2014. A settembre l'inflazione aveva registrato un progresso dello 0,1% congiunturale e dello 0,7% tendenziale. Il dato è superiore alle attese che si aspettavano una crescita mensile dello 0,1 per cento. Il dato armonizzato,quello che fa fede a livello Ue, registra una crescita dello 0,2% e dello 0,7% su anno.

Già prima della pubblicazione del dato nazionale, in crescita dello 0,2% mese su mese e dello 0,8% anno su anno, i mercati hanno registrato un altro segnale di ripartenza dei prezzi in Spagna, dove ad ottobre il tasso di inflazione è cresciuto dello 0,5 per cento. In crescita rispetto a settembre quando il dato era rimasto invariato e oltre le attese degli analisti che avevano messo in conto una crescita dello 0,3 per cento. Nessun segnale di ripresa dell’inflazione invece in Francia, dove l’indicedei prezzi al consumo in ottobre è salito dello 0,4% su base annua, come in settembre. Quanto questi numeri siano indicativi di una reale ripresa dell’inflazione nell’area euro è ancora presto per saperlo. L’impressione generale è che dietro questi dati ci sia più il contributo del fattore energia (prezzi in ripresa per via della risalita del petrolio). Un’inflazione importata quindi e non un’inflazione «buona» frutto ad esempio di un aumento dei salari.

IL BALZO DEI RENDIMENTI
Tasso sui Bund decennali ora per ora.

Sta di fatto che il pretesto è buono per stornare un mercato obbligazionario fortemente inflazionato dagli stimoli monetari generosamente offerti dalla Banca centrale europea. Quest’ultima, ha fatto sapere in questi giorni il governatore Mario Draghi, non sembra peraltro intenzionata a mettere in soffitta il Quantitative easing. Ma il mercato, a torto o a ragione, sta iniziando a prepararsi a uno scenario post-Qe. O forse sta semplicemente cogliendo l’occasione, in vista della chiusura dei bilanci di fine anno, di monetizzare un rally (quello delle obbligazioni governative) che va avanti da molto tempo.

BTp, rendimenti in rialzo in asta
Questo contesto in ogni caso non è favorevole per chi si presenta sul mercato per finanziarsi. Come il Tesoro italiano che oggi ha collocato titoli a lunga scadenza registrando, come da attese, un netto rialzo dei rendimenti per i BTp e i CcTeu. Nel dettaglio il Tesoro ha collocato la settima tranche del BTp a 10 anni scadenza 01/12/2026 con un rendimento dell'1,60%, in aumento di 39 centesimi rispetto all'asta precedente, per un importo pari a 2,5 miliardi (richieste per 3,356 miliardi). Emessa anche la terza tranche del BTp a 5 anni scadenza 01/11/2021: il rendimento in questo caso è lievitato di 29 centesimi fino allo 0,57%. L'ammontare emesso è stato pari a 2,75 miliardi a fronte di richieste per 3,798 miliardi. In aumento (+26 punti base allo 0,59%) anche il rendimento del CcTeu scadenza 15/02/2024. La prima tranche del floater è stata emessa per un importo pari a 3,25 miliardi a fronte di una domanda complessiva pari a 4,238 miliardi.

© Riproduzione riservata