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Milano piegata dalle banche (-1,8%) su effetto referendum, Mps -14%. Ancora tensione sullo spread

Reuters
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Andamento titoli
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Giornata pesante per Piazza Affari con il FTSE MIB che ha chiuso a -1,81% e il Ftse All Share a -1,71%. Il listino milanese è stato penalizzato dall'andamento delle banche dopo che l'Ft, nel fine settimana, ha ipotizzato che otto istituti sarebbero a rischio con l'eventuale vittoria del no al referendum, ovvero Monte dei Paschi di Siena, la Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. Proprio Banca Mps è stata la più penalizzata arrivando a chiudere a -13,8% nel giorno in cui è partita l'offerta per convertire 4 miliardi di bond in azioni. Wall Street ha chiuso in calo: l’indice S&P 500 ha perso lo 0,53%, il Dow Jones lo 0,27%; il Nasdaq ha perso lo 0,56 per cento.

Giornata difficile anche per le altre banche penalizzate dai timori per il rischio contagio, ma anche dallo spread schizzato sopra i 190 punti base, prima di ripiegare a 187 punti. Bper ha così perso il 6,58% e Banco Popolare il 5,05%.
Fra i pochi titoli in controtendenza, Terna che ha guadagnato l'1,07% in un mercato che ha premiato i titoli difensivi. Fra gli industriali, Prysmian ha ceduto l'1,22% nel giorno in cui ha completato la cessione della propria partecipazione del 67% nella cinese Baosheng Hv Cable. Nel comparto energetico, Eni ha ceduto l'1,49% e Saipemil 2,52%.
Si sono difese meglio le utilities. Oltre alla buon performance di Terna, ha limitato le perdite A2a (-0,64%) mentre Snam Rete Gas ha ceduto lo 0,98%.Se Milano è stata la maglia nera d'Europa, le vendite non hanno risparmiato comunque Londra, Parigi e Francoforte, tutte in calo attorno al punto percentuale.

L’ANDAMENTO DELLO SPREAD TRA ITALIA E GERMANIA DA SETTEMBRE AD OGGI

Lo spread con il Bund sfonda quota 190 punti poi chiude a 186
Lo spread tra BTp e Bund ha sfondato la soglia psicologica dei 190 punti . In una giornata di turbolenze sui mercati italiani, a metà seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark e il pari scadenza tedesco sale a quota 191 punti ai massimi da oltre due anni e mezzo (febbraio 2014) per poi chiudere a 186 punti.

Mps -14%, Generali dice sì a conversione bond
Seduta in profondo rosso per Banca Mps (-14%) più volte in asta di volatilità nel giorno in cui è partita l'offerta per convertire 4 miliardi di bond in azioni; un'operazione propedeutica al lancio di un aumento di capitale fino a 5 miliardi. A nulla è valso nemmeno il fatto che Generali (-2,41%) abbia deciso, in un cda, di convertire i suoi 400 milioni di obbligazioni nell'istituto che faranno diventare la compagnia, almeno nel breve periodo, primo azionista di Siena con l'8%. Va ricordato, inoltre, che proprio riguardo alla ricapitalizzazione giovedì è arrivato l'ok dei soci in assemblea e venerdì l'endorsement del ministro Padoan sulla partecipazione del Tesoro alla ricapitalizzazione, che - tradotto in cifre - va ad aggiungere 200 milioni all'ammontare potenzialmente sottoscritto dei cinque miliardi di cui ha bisogno la banca.

Il Black Friday da record spinge Ynap
Yoox Net-A-Porter Group spicca tra i pochi titoli positivi a Piazza Affari sulla scia di un Black Friday record negli Stati Uniti che complessivamente ha registrato vendite per 3,34 miliardi (+21,6% rispetto all'anno scorso). Chiaramente quest'ultimo è un dato aggregato (in cui peraltro sono compresi anche articoli di elettronica e giocattoli), ma l'indicazione è comunque confortante per Ynap visto che realizza il 30% delle proprie vendite nel Nord America. «Tutto ciò conferma la crescente importanza dell'ecommerce e ci rende confidenti sul fatto che Ynap metterà a segno una crescita rilevante nel suo principale mercato, che sono gli Stati Uniti», fanno notare gli analisti di Akros che valutano il titolo buy con target price a 31,3 euro. Sempre questa mattina Ynap ha annunciato un accordo di joint venture con Symphony Investments, società controllata da Mohamed Alabbar, «per dare vita al leader indiscusso nel luxury e-commerce in Medio Oriente, con una partnership che sarà in grado di cogliere l'enorme potenziale di crescita di quest'area».

Telecom paga pegno, ipotesi accordo con Mediaset Premium
Telecom Italia ha perso il 4,27% dopo che nel fine settimana sono state

pubblicate indiscrezioni sul fatto che la compagnia telefonica potrebbe raggiungere un accordo con Mediaset Premium sui contenuti della pay tv contribuendo a una soluzione nella vicenda Mediaset-Vivendi. Tra i titoli a minore capitalizzazione, Gala ha guadagnato il 9,39% e Leone Film Group il 6,43% mentre Stefanel ha fatto segnare un calo dell'11,71%.

In Europa vendite sui petroliferi, effetto scioperi su Lufthansa
Nel resto d'Europa, l'andamento dei mercati ha penalizzato banche e petroliferi. Bp ha ceduto lo 0,59%, Royal Dutch Shell l'1,85%. Fra i finanziari, Barclays ha ceduto l'1,67%, Hsbc l'1,28% e Lloyds l'1,55%. Giù anche Commerzbank (-3,09%) e Deutsche Bank (-2,49%). Continua, intanto, il periodo nero di Lufthansa (-2,18%) dopo che i piloti hanno annunciato la ripresa degli scioperi da martedì.

Sale il prezzo del petrolio, occhi puntati sulla riunione Opec

Per quanto riguarda il petrolio, il Wti ha chiuso in rialzo del 2,61% a 47,26 dollari al barile in attesa della riunione dell'Opec di mercoledì che potrebbe decidere il taglio della produzione. Sul mercato dei cambi, l'euro scivola sotto quota 1,06 dollari a 1,0589 (da 1,06 alla chiusura di venerdì) e a 118,83 yen. Il rapporto fra dollaro e yen si attesta a 112,24.

L'Ocse alza le stime su economia globale e Italia
L'economia globale resta in una trappola di bassa crescita, ma l'uso più attivo delle politiche fiscali darà un sostegno, sia pur modesto. Questa la diagnosi dell'Ocse che nell'Economic Outlook autunnale alza a +3,3% le stime di crescita globale per il 2017, dal 3,2% indicato nella valutazione interinale di settembre e prospetta per il 2018 un'accelerazione a +3,6%. Il 2016 si avvia invece a chiudersi

a +2,9%, dato «inferiore di oltre tre quarti di punto alla media dei vent'anni ante-crisi». A dare una mano alla crescita globale, nelle attese dell'Ocse dovrebbero essere la politica Usa con l'Amministrazione Trump e quella della Cina, ma anche «un allentamento fiscale più robusto in altri Paesi avanzati, inclusa la Ue». Con un avvertimento: il protezionismo potrebbe vanificare gli sforzi di rilancio. Per quanto riguarda l’Italia, invece, l'Ocse ha alzato leggermente la stima di crescita del Pil italiano a +0,9% per il 2017, da +0,8% indicato a settembre e prevede una crescita dell'1% per il 2018. Confermata a +0,8% l'indicazione per il 2016.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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