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Piazza Affari festeggia il decreto «salvabanche»

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la giornata dei mercati

Piazza Affari festeggia il decreto «salvabanche»

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Il decreto "salva-banche" approvato ieri dal consiglio dei ministri è stato promosso oggi dai mercati. A Milano il FTSE MIB ha guadagnato l'1,17% e il Ftse All Share l'1% e Piazza Affari è stata la migliore in Europa in una giornata sostanzialmente piatta per i principali listini. Bene le banche, anche Banco Popolare (+1,11%) e Bpm (+1,27%) che hanno subito il downgrade da parte di Fitch che ha puntato ancora il dito sugli Npl. Mps era sospesa dalle contrattazioni dopo che è fallito l'aumento di capitale e la banca ha dovuto richiedere l'intervento del governo. Gli effetti di quanto avvenuto sono andati a ripercuotersi, in qualche modo, su Unicredit (-0,56%) che a breve lancerà una ricapitalizzazione da 13 miliardi.

Protagonista della giornata è stata Telecom Italia (+4,45%) spinta dalle prospettive che Cdp entri nell'azionariato rilevando il 24,9% di Vivendi visto che il gruppo francese è impegnato nella partita Mediaset (+0,25%). Poco mosso il fronte dei cambi, il rapporto fra euro e dollaro si mantiene a 1,0456 dollari (1,0455 dollari ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 122,59 yen (122,85), mentre il dollaro/yen passa di mano a 117,26 (117,51). Perde leggermente quota il prezzo del greggio: il Wti, contratto con consegna a febbraio, cede lo 0,15% e si porta a 52,87 dollari al barile.

Banche gettonate dopo decreto salva-banche varato nella notte

Sono state gettonate le Banco Popolare, le Bpm nonostante il taglio di rating di Fitch preoccupata dalla mole di Npl che avrà l'istituto che nascerà dalla fusione delle due popolari. Sospesa dalle quotazioni Mps all'indomani del fallimento dell'aumento di capitale, si è mossa in calo Unicredit (-0,56%), l'altro istituto che a breve dovrà raccogliere sul mercato 13 miliardi attraverso un aumento di capitale. Intanto, secondo il Sole 24 Ore, il fondo sovrano del Qatar avrebbe allo studio l'ingresso nell'azionariato.

Anche a Francoforte vola Deutsche Bank

Le azioni degli istituti di credito sono stati richiesti anche a Francoforte e in particolare gli acquisti si sono concentrati su Deutsche Bank, che ha aperto le contrattazioni in vivace rialzo per poi ripiegare sul finale. Dopo lunghe trattative durate mesi, i vertici del'istituto tedesco hanno raggiunto un accordo con le autorità americane per una multa da 7,2 miliardi di dollari per le vicende legate ai subprime. L’ammenda, sebbene consistente, è dimezzata rispetto alle richieste iniziali.

Mediaset e Telecom di nuovo sugli scudi

A Piazza Affari la guardia è rimasta alta anche su Mediaset, dopo che ieri, a mercati chiusi, la francese Vivendi ha dichiarato di possedere già il 28,8% del gruppo, e il 29,94% dei diritti di voto. Il gruppo di Oltralpe si è dunque portato sulla soglia dell’opa. Oggi la Consob ha incontrato il ceo del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, dopo che ieri a sentito i vertici della stessa Mediaset. Intanto corrono anche le Telecom Italia, visto che la società potrebbe rientrare nella partita, dal momento che la stessa Vivendi risulta essere il primo azionista con una partecipazione del 24% circa del capitale. L’Agcom ha già aperto un’istruttoria per comprendere se effettivamente Vivendi possa essere contemporaneamente azionista rilevante sia di Mediaset, sia di Telecom Italia. Indiscrezioni di stampa ipotizzando che Vivendi stia trattando con Orange per cedere le azioni detenute in telecom, ma al tempo stesso l'operazione sia sotto al lente della Cassa Depositi e Prestiti, pronta a intervenire con un investimento da 2,5 miliardi di euro.

Stefanel tra i titoli migliori in vista del rilancio

Fuori dal paniere principale, bene le azioni Stefanel dopo che l’azienda di abbigliamento ha ricevuto una manifestazione di interesse da parte di Oxy Capital e Attestor Capital per trattare con le banche e studiare il rilancio del gruppo di moda alle prese con la ristrutturazione di 90 milioni di debito.

Wall Street poco variata

Wall Street, che ha chiuso leggermente in positivo, ha viaggiato sui livelli di ieri con volumi che restano sottili in vista delle festività natalizie che lunedì terranno i mercati americani chiusi. Il Dow Jones Industrial Average, salito oggi dello 0,07% a 19.932,44, non riesce ad agganciare la soglia psicologica dei 20.000 punti, mai raggiunta. Sembra che serva un catalizzatore importante per riattivare un rally; dal punto di vista tecnico, c'e' chi fa notare che la rottura al ribasso mercoledi' scorso di quota 2.267 per l'S&P 500 e di 1.377 per il Russell 2000 abbia creato una sorta di freno che deve essere rimosso prima che gli indici tornino a crescere. Dal punto di vista macroeconomico, americani più fiduciosi sullo stato di salute dell'economia americana a fine dicembre. Secondo quanto riportato dall'Università del Michigan, il dato finale sulla fiducia dei consumatori si è attestato in rialzo a 98,2 punti, rispetto ai 93,8 punti della lettura finale del mese scorso e meglio anche dei 98 punti di metà dicembre. Dato però inferiore alle previsioni degli analisti, che attendevano un valore a 98,7 punti.

In novembre le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono cresciute a un passo rapido e superiore alle previsioni, portandosi al massimo da luglio, ma il timore è che il recente aumento dei tassi dei mutui possa frenare il mercato all'inizio del 2017. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, il dato è salito del 5,2% rispetto al mese precedente a 592.000 unità. Gli analisti attendevano un rialzo del 3% a 580.000. In ottobre le vendite erano scese a 563.000 unità (invariato rispetto alla prima stima). Nei primi undici mesi dell'anno il dato è in aumento del 12,7% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il prezzo mediano si è attestato a 305.400 dollari, in ribasso dai 317.000 dollari dello stesso periodo dell'anno scorso.

Euro stabile sopra la soglia di 1,04, perde quota il wti
Sul fronte dei cambi, il cross euro-dollaro si mantiene sopra la soglia di 1,04 dollari (segui qui i principali cross). Perde quota il prezzo del greggio (segui qui Brent e Wti). Infine lo spread italiano è in calo in area 157 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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