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Il Tesoro controllerà Mps. Cosa cambia per i risparmiatori

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decreto in vigore, consob proroga stop a titolo

Il Tesoro controllerà Mps. Cosa cambia per i risparmiatori

Foto Ansa
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Varo nel cuore della notte per il decreto legge “salva banche”, in pratica una stampella pubblica per gli istituti di credito in difficoltà. Convocato a mercati chiusi, il Consiglio dei ministri straordinario iniziato alle 23.35 di ieri sera ha approvato l'atteso decreto legge con misure a tutela dei risparmiatori previsto dal piano di intervento messo in campo lunedì scorso dal Governo per salvare il Monte dei Paschi di Siena.

Mps avvia iter di nazionalizzazione
Poche ore dopo, il Cda di Monte dei Paschi - che in serata aveva preso atto del fallito aumento di capitale sul mercato - ha avviato l'iter della nazionalizzazione con la richiesta di un sostegno finanziario straordinario e temporaneo per la ricapitalizzazione precauzionale prevista dalla direttiva europea Brrd. La banca aggiunge che in coerenza con le misure del Governo presenterà una proposta agli investitori retail detentori dell'obbligazione subordinata da 2 miliardi emessa nel 2008 «per porre fine o prevenire liti» legate alla vendita di quel titolo.

Consob proroga stop a titolo Mps, tempi lunghi per il ritorno in Borsa
In considerazioni delle fibrillazioni borsistiche in cui potrebbe incorrere Mps nei prossimi giorni la Consob ha deciso oggi di prorogare la sospensione del titolo della banca senese dalle negoziazioni sui mercati finanziari, disposta nella giornata di ieri. L'Authority ha deciso la «sospensione temporanea delle negoziazioni nei mercati regolamentati, nei sistemi multilaterali di negoziazione e nei sistemi di internalizzazione sistematica italiani relativamente ai titoli emessi o garantiti da Banca Mps e agli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli emessi da Banca Mps». Lo stop, informa una nota, continuerà «fino a quando, anche in esito alla definizione ed approvazione del programma di rafforzamento patrimoniale di Banca Mps da parte delle competenti autorità, non sarà ripristinato un corretto quadro informativo sui titoli». Si attenderà quindi la messa a punto del piano di Commissione Ue, Mef e Bce che richiede tempi lunghi, presumibilmente settimane.

Come sarà usato il fondo da 20 mld
Il fondo da 20 miliardi di indebitamento aggiuntivo autorizzato mercoledì dal Parlamento sarà utilizzato per le ricapitalizzazioni precauzionali e per le garanzie sulla liquidità per le banche che lo chiederanno, dunque non solo per Mps. Il via libera al provvedimento è arrivato mentre il Consiglio di amministrazione della banca senese era ancora riunito a Milano dopo aver certificato, nel pomeriggio, il fallimento dell'aumento di capitale privato. Una concomitanza che ha permesso allo stesso Cda di attivare immediatamente la procedura per richiedere l'intervento pubblico, così come previsto dal decreto.

Ecco il decreto salva-banche

Gentiloni: decreto «salvarisparmio» varato dopo ok del Parlamento
Il decreto, ha sottolineato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in conferenza stampa notturna con al fianco il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan, «rassicura i risparmiatori e il futuro di Mps». Il Governo ha infatti definito il decreto legge un provvedimento «salvarisparmio», basato «sull'autorizzazione ricevuta dal Parlamento con un'ampia maggioranza». «Ci siamo mossi a seguito della presa d'atto del Mps della conclusione dell'operazione di mercato - ha concluso Gentiloni - e abbiamo concordato con le autorità europee le modalità di questo intervento».

L’impatto sui risparmiatori
L'intervento dello Stato per il salvataggio di Mps è molto più soft rispetto alle perdite che avrebbe portato una procedura di salvataggio interno, cioè un bail-in; ma non è priva di effetti come lo sarebbe stata, se non fosse fallita, una operazione di aumento di capitale sul mercato. Vediamo le conseguenze per categoria di risparmiatori:

Obbligazioni subordinate
Viene azzerata l'operazione volontaria avviata la scorsa settimana di conversione dei bond in azione. Scatta invece un diverso meccanismo che, con l'intervento pubblico, comporta comunque inizialmente la conversione di tutte le obbligazioni subordinate in azioni della banca. È però prevista, come spiega Palazzo Chigi, una compensazione a tutela dei risparmiatori che viene così descritto in sintesi: il Tesoro può acquistare tali azioni. Al termine della procedura di compensazione orientata a tutelare i risparmiatori, coloro che inizialmente detengono obbligazioni subordinate si troverebbero quindi a possedere obbligazioni ordinarie, non soggette dunque a perdite. Così in sintesi lo schema di compensazione:

1) La banca propone di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate di nuova emissione.

2) Il Tesoro acquista le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione.

Il risultato pratico, “al termine della procedura di compensazione orientata a tutelare i risparmiatori”, è “che coloro che inizialmente detengono obbligazioni subordinate si troverebbero quindi a possedere obbligazioni non subordinate”.

La conversione delle obbligazioni Tier 1 - sottoscritte per lo più da clientela istituzionale - avverrà a un valore corrispondente al 75 percento del valore nominale; La conversione delle obbligazioni Tier 2 - sottoscritte per lo più da clientela retail - avverrà a un valore corrispondente al 100 percento del valore nominale.

Obbligazioni non subordinate. Non ci sono conseguenze. Gli effetti diretti del meccanismo di intervento dello Stato si limitano alle sole obbligazioni subordinate.
Azioni. Nessuna conseguenza diretta per i possessori di azioni. Gli eventuali effetti per chi ha in portafoglio titoli «Banca Mps» sono legati esclusivamente agli andamenti di Borsa del titolo a Piazza Affari. Un aumento di capitale, come accadrà
con l'intervento dello Stato, ha come effetto caratteristico un calo del valore a causa di un effetto diluitivo (aumenta il numero delle azioni che nel complesso “rappresentano” lo stesso valore, quello che il mercato riconosce alla società quotata); in questo caso, tuttavia, è un effetto che appare già scontato dal mercato perché è noto da tempo l'ammontare dell'iniezione di capitale necessaria (lo stesso dell'operazione fallita sul mercato.
Conti correnti. Il meccanismo di intervento dello Stato non avrà alcun effetto sui conti correnti. I rischi erano legati solo all'eventuale procedura di Bail-in, un caso in cui sarebbero stati tutelati i depositi dei clienti solo fino alla soglia di centomila euro. Ma nè sopra nè sotto questa soglia accadrà nulla.
Depositi e altri titoli: Nessuna delle ipotesi di intervento possibili avrebbe avuto alcun effetto su cassette di sicurezza, dossier titoli, fondi e gestioni patrimoniali.

Il via libera del Parlamento
Il varo del provvedimento segue al via libera del Parlamento, a maggioranza assoluta, all'aumento del debito pubblico fino a 20 miliardi di euro (in maniera non strutturale perchè la misura salva banche è da considerarsi una tantum) sollecitato mercoledì dal Governo proprio per finanziare il salvataggio degli istituti in difficoltà. In sintesi, il decreto predisposto da via XX settembre disciplina la creazione di un fondo ad hoc (da finanziare con l’emissione di nuovi titoli di debito pubblico) che opera su due fronti, la liquidità con le garanzie e il patrimonio con la ricapitalizzazione, ed è destinato a sostenere le banche a rischio. Il nuovo strumento è finalizzato in particolare a permettere la statalizzazione di Mps - la terza banca d’Italia, considerata il più antico istituto di credito del mondo - con il Tesoro destinato a diventare l’azionista di riferimento, per poi rimettere le quote sul mercato una volat risanato l’istituto. Il puntello pubblico prenderà la forma di una ricapitalizzazione «precauzionale» e «temporaneo» per rafforzare il patrimonio del Monte dei Paschi nella cornice della Direttiva europea Brrd, operativa dall’inizio del 2016, che introduce il principio del cosiddetto bail-in.

Fallito il rafforzamento patrimoniale Mps
Dopo la chiusura dell'offerta istituzionale, ad ufficializzare il fallimento dell’operazione è stato un comunicato diffuso da Mps in prima serata. La nota ha confermato una raccolta insufficiente di ordini di investimento necessari a raggiungere la somma di 5 miliardi destinati al rafforzamento patrimoniale, nonostante l'esito positivo dell'esercizio di liability management che ha registrato la volontaria conversione di obbligazioni subordinate in azioni per complessivi 2,45 miliardi di euro. L'assenza di grandi investitori disposti a un investimento rilevante, ha spiegato Mps, ha influito negativamente sulle decisioni di investimento degli istituzionali, limitando significativamente gli ordini di sottoscrizione. Ora le obbligazioni subordinate Mps conferite in adesione alle offerte della banca, ha chiarito la nota, saranno restituite ai rispettivi portatori.

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