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Vivendi in calo, per Cs strategia non chiara e pesa anche Mediaset

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Borsa di Parigi

Vivendi in calo, per Cs strategia non chiara e pesa anche Mediaset

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Vivendi in evidente calo alla Borsa di Parigi rispetto all'indice-guida Cac 40 che è di fatto sulla parità . La flessione avviene dopo la diffusione di un corposo report del Credit Suisse che giudica incerta la strategia di lungo termine del gruppo ed indica un target price di 16,60 euro rispetto ai 18,025 euro di questa mattina. Secondo gli analisti della banca svizzera, il mercato non riflette completamente i rischi della recente attività di M&A del gruppo e le limitate sinergie tra i nuovi investimenti e i core asset.

Tra le incertezze figura l'esito della vicenda Mediaset, per cui vengono ipotizzati quattro scenari, tre dei quali negativi per il gruppo francese. Gli analisti, per altro, ritengono improbabile che Fininvest intenda vendere la quota in Mediaset.

Nel passare in rassegna le attività di Vivendi, il CS prevede una forte crescita per Universal Music, ma ritiene che ci sia troppo ottimismo nel valutare questo business e individua rischi anche nella riorganizzazione di Canal+. I recenti investimenti in Mediaset, nei videogames, nel retail e nelle tlc (Telecom Italia e Telefonica) «aggiungono una significativa complessità al modello di business con limitate sinergie per gli asset core», scrivono poi gli analisti del Cs che, pur riconoscendo a Vincent Bolloré (presidente e primo azionista con il 20,7%) un «forte track record» negli investimenti, lamentano la mancanza di dettagli sulla strategia futura.

Quanto a Mediaset, il primo scenario prospettato è una sentenza dei giudici italiani che ordina a Vivendi di rispettare l'accordo originario e pagare i danni, il che lascerebbe Vivendi con un asset (Premium) di cui non vuole il pieno controllo e una partnership con Mediaset che si prospetta difficile, oltre che con i danni da pagare. Il secondo scenario è «meno negativo», perchè ipotizza che la Corte non richieda il rispetto del contratto, ma ordini comunque di pagare i danni. Un altro possibile esito è un accordo extra-giudiziale con Mediaset prima di marzo, che risparmierebbe alti costi legali ad entrambi e potrebbe essere positivo per Vivendi. Una quarta ipotesi vede l'Agcom decidere che la partecipazione di Vivendi di Mediaset è contro la legge, con un conseguente obbligo a scendere al 10% di Cologno Monzese. Questo scenario sarebbe «significativamente negativo», perché obbligherebbe Vivendi a cedere parte della quota in Mediaset, forse in perdita ed escluderebbe la possibilità di prendere il controllo di Mediaset finchè il gruppo francese avrà la «quota di controllo» in Telecom Italia. Quanto a quest'ultima, il report ritiene improbabile un aumento della quota di Vivendi oltre il 25% dal 23,9% attuale dati i costi di un'Opa e ricorda le voci di una vendita a Orange come possibile 'exit strategy'.

Un fattore da cui potrebbe dipendere una tale scelta è tuttavia l'esito delle elezioni presidenziali francesi di maggio, considerato che lo Stato francese è il maggiore azionista di Orange con il 23%.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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