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«Investire in longevità ed educazione finanziaria»

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parla larry fink (blackrock)

«Investire in longevità ed educazione finanziaria»

Larry Fink (Ap)
Larry Fink (Ap)

«Una delle più grandi sfide finanziarie a cui devono far fronte i nostri clienti è la longevità», spiega Larry Fink nella sua ultima lettera agli investitori. Il leggendario fondatore e ceo di Blackrock, leader mondiale dell’asset management con i suoi 5100 miliardi di dollari in gestione, richiama l’attenzione dei clienti proprio sull’invecchiamento della popolazione. Secondo il Max Planck Institute e l’Università della California, infatti, nella maggior parte delle economie sviluppate la metà dei bambini che oggi hanno dieci anni sono destinati a poter spegnere più di cento candeline. Solo in Giappone l’Onu stima che nel 2050 ci saranno ben 400mila ultracentenari, contro i 65mila di oggi.

L’invecchiamento della popolazione ha indiscussi vantaggi economici, spiega Fink. Per esempio è in grado di incrementare i consumi: come stima Eurobarometro, nel 2020 il potere di spesa globale degli over 60 crescerà fino a toccare i 15mila miliardi di dollari. Ma anche di alimentare l’innovazione, per esempio negli Stati Uniti dove la quota di nuove aziende fondate da 45-64enni è passata dal 38% di metà anni Novanta al 50% di oggi.

Attenzione però anche alle sfide della longevità, che si tradurranno nel restare al lavoro più a lungo. «I lavoratori saranno sotto pressione non solo per l’automazione e la rivoluzione del mercato del lavoro, ma anche per i mutamenti del sistema previdenziale, che sta spostandosi dalle pensioni tradizionali alla previdenza integrativa», sottolinea Fink. Un processo che ha un’importante conseguenza: trasferire la responsabilità della gestione degli accantonamenti previdenziali dal datore di lavoro al singolo individuo.

Profondi mutamenti, che purtroppo non sono accompagnati a un’adeguata educazione finanziaria. «Questo è un tema in cui datori di lavoro, politici e gestori finanziari hanno un importante ruolo da giocare, peccato che gli asset manager abbiano fatto storicamente poco nell’aiutare le persone a ottenere l'educazione finanziaria di cui hanno bisogno per investire», ammette Fink. Il fondatore di BlackRock immagina perciò una collaborazione tra datori di lavoro e grandi gestori per «costruire una sicurezza finanziaria di lungo periodo».

Fink inoltre rifiuta l’equiparazione dell’investimento con il trading di breve periodo, quello in cui le persone finiscono per «entrare sui picchi di mercato o vendere quando al contrario bisognerebbe acquistare». Il vero obiettivo dell’investimento è invece risparmiare per il futuro, sottolinea il ceo di BlackRock: un processo che funziona solo con «pazienza, sobrietà e un visione di lungo periodo».

Fink - che qualche giorno fa fece discutere annunciando la decisione di puntare sui computer licenziando decine di gestori in carne e ossa - torna infine sul tema della gestione attiva o passiva: «in un contesto di mercato volatile restano significative opportunità nell’active management», scrive, con tutto l’arsenale operativo collegato: analisi quantitativa, fondamentale e alternativa, oltre che smart beta e fattori. Attenzione però perché la tecnologia sta rivoluzionando i tradizionali metodi di investimento azionario, conclude il re del risparmio gestito, mentre i clienti sono sempre più sensibili al peso delle commissioni, oltre che ai risultati. E questo spiega un uso sempre più massiccio di algoritmi e software in una gestione attiva che deve guadagnare efficienza, anche in termini di costi.

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