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Alphabet (Google) e Amazon non si fermano più: i conti boom dei colossi Internet

New York - L'hi-tech americano, da Alphabet a Amazon, mantiene le promesse di mettere a segno robuste performance nel primo trimestre dell'anno: Alphabet, casa madre di Google, ha aperto la stagione dei bilanci dei big battendo nettamente le previsioni e riportando un giro d'affari in ascesa del 22% a 24,75 miliardi rispetto ai 19,7 attesi. I profitti sono balzati del 28,5% a 5,4 miliardi di dollari e gli utili per azione sono stati di 7,73 dollari contro i 7,41 previsti. Il titolo, già ai massimi e reduce da un rialzo del 6% solo questo mese, ha guadagnato il 4,4% nel dopo mercato.

Le entrate pubblicitarie sono state pari a 21,4 miliardi. La divisione di “Other Bets”, che comprende le attività separate dal motore di ricerca Google e la sua raccolta pubblicitaria e considerate più rischiose, ha contribuito un fatturato di 244 milioni rispetto ai 165 milioni dell'anno scorso, ma ha anche sofferto perdite operative superiori, 855 milioni contro 774 milioni.
Amazon ha sua volta frantumato le attese. Gli utili per azione del colosso del commercio elettronico e ora anche del cloud sono aumentati del 41% a 724 milioni e sono stati di 1,48 dollari contro gli 1,12 ipotizzati. Le entrate, con un'impennata del 23%, hanno raggiunto i 35,7 miliardi di dollari contro i 35,3 miliardi pronosticati. Il titolo ha guadagnato il 4,7% a 961 dollari nel dopo mercato dopo aver già chiuso a livelli record di 918 dollari. La divisione di Web Services, che domina nei servizi cloud e si sta sviluppando nell'intelligenza artificiale, ha visto le entrate balzare di quasi il 43% a 3,66 miliardi, leggermente oltre le attese anche se in frenata rispetto ai precedenti trimestri.

Microsoft ha fatto meno bene pur registrando a sua volta profitti oltre le attese. Con i profitti pari a 4,8 miliardi, in rialzo di circa il 30%, gli utili per azione sono stati pari a 73 centesimi contro i 67 anticipati. Il giro d'affari di 22,1 miliardi è stato tuttavia inferiori alle previsioni di 23,62 miliardi. Il titolo, a sua volta ai massimi dopo un aumento del 33% da inizio anno, ha ceduto circa il 2 per cento.
La divisione di Intelligent Cloud si è però distinta con entrate per 6,76 miliardi rispetto ai 6,60 miliardi ipotizzati alla vigilia. Azure, che compete con Amazon Web Services nelle piattaforme cloud per il business, ha quasi raddoppiato il giro d'affari, aumentato del 93 per cento. Ma il personal computing si è fermato a 8,84 miliardi, in calo del 7%, contro i 9,22 miliardi attesi.
«I nostri risultati nel trimestre riflettono la fiducia che i clienti hanno nei servizi di Microsoft Cloud», ha detto l'amministratore delegato Satya Nadella. «Da grandi multinazionali a piccole e medie aziende fino a non-profit ovunque nel mondo, le organizzazione usano le piattaforme cloud di Microsoft per dare vita alla loro trasformazione digitale».
Meno bene ha fatto anche un tradizionale protagonista dei microprocessori quale Intel. Ha riportato profitti in rialzo del 50% a 3 miliardi, pari a utili per azione di 66 centesimi, meglio dei 65 attesi. Ma le entrate hanno deluso a 14,8 miliardi per salendo del 7 per cento. I suoi titoli hanno ceduto il 3% nel dopo mercato.

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