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Alitalia, arriva la «stretta» su prestito e commissari.…

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MARTEDì ASSEMBLEA E CDA

Alitalia, arriva la «stretta» su prestito e commissari. Gubitosi verso la nomina

Per Alitalia il commissariamento si avvicina e la nomina di Luigi Gubitosi appare ormai certa. Martedì l’assemblea dei soci si riunirà per confermare che sono venute meno le condizioni per ricapitalizzare la compagnia, subito dopo il Cda delibererà la richiesta al Mise di ammissione all’amministrazione straordinaria, e il deposito dell’istanza al Tribunale di Civitavecchia per l’accertamento dello stato di insolvenza.

Il ministero dello Sviluppo economico, a stretto giro, nominerà con un decreto il commissario o i commissari per attuare il piano di risanamento per il ripristino dell’equilibrio economico-finanziario, con la cessione di attività o del complesso dell’azienda e, in ultima analisi, con il fallimento.

Se si dovesse optare per tre commissari, accanto a Gubitosi circolano i nomi del commissario straordinario dell’Ilva Enrico Laghi, che potrebbe essere affiancato da un giurista (in pole position Stefano Ambrosini e Aristide Police), mentre è improbabile che la scelta ricada su Mauro Moretti, che veniva indicato le scorse settimane.
Il governo sta anche preparando il decreto per il prestito ponte da circa 400 milioni, che potrebbe essere inserito nella manovra all’esame della Camera: con Bruxelles si è concordato che il prestito avverrà a tassi di mercato per un periodo limitato (6 mesi), per assicurare la continuità aziendale durante il commissariamento.

Ciò significa che non servirà il via libera della Commissione europea (previsto invece quando la procedura adottata ricade tra gli aiuti di Stato), ma sarà sufficiente una semplice notifica del governo. Le risorse, così, arriveranno più velocemente ad Alitalia che ha un urgente bisogno di liquidità. Quanto agli asset che potrebbero essere ceduti sul mercato, nell’ultimo bilancio disponibile di Alitalia, al 31 dicembre 2015 la flotta aerea di proprietà era iscritta per 173 milioni di euro, il marchio e le licenze per 145 milioni, la quota in possesso di Alitalia (25%) nel Programma Millemiglia per poco meno di 30 milioni, terreni e fabbricati per 14 milioni, gli slot aeroportuali hanno un valore economico nullo (ma hanno un ruolo fondamentale per l’operatività e se non vengono usati si perdono).

Una nota di Alitalia precisa che la cessione a Etihad degli slot di Londra Heathrow e del programma Millemiglia è «avvenuta in totale trasparenza e a prezzi di mercato» ed è «destituita di ogni fondamento l’indiscrezione secondo cui nell’accordo di codeshare fra Alitalia ed Etihad vi sarebbero clausole favorevoli alla compagnia di Abu Dhabi». La prospettiva di amministrazione straordinaria desta allarme in Hassohandlders: «le imprese che hanno già subito ingenti danni per la crisi di Alitalia - si legge in una lettera inviata a governo e sindacati - con il ritardo dei pagamenti a fronte delle prestazioni già erogate, subiranno certamente ulteriori pregiudizi non solo di carattere economico, ma occupazionale.

Gli eventuali esuberi direttamente connessi al default della compagnia potrebbero riguardare circa 2mila unità». Per il presidente di GhItalia, Paolo Zincone «è essenziale che vengano riconosciute le prestazioni svolte prima del commissariamento, perchè se venissero congelati i pagamenti alle nostre aziende che sono labour-intensive, si avrebbe un impatto sulle retribuzioni e sui livelli occupazionali».

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