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Delivery Hero, la più grande Ipo tedesca negli ultimi tre anni. In…

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Delivery Hero, la più grande Ipo tedesca negli ultimi tre anni. In Borsa Foodora

Delivery Hero punta alto e fissa il prezzo al massimo della forchetta individuata per la prossima Ipo. La società, che controlla marchi come Hungryhouse.co.uk e Foodora, debutterà a Francoforte venerdì prossimo dopo aver raccolto in fase di collocamento 996 milioni di euro, guadagnando così il record tedesco fra le Ipo tech degli ultimi tre anni. Le azioni sono state collocate a 25,5 euro a titolo e permettono una valorizzazione complessiva della società berlinese di 4,4 miliardi di euro. Un ottimo risultato per una startup nata nel 2011 per collegare i ristoranti ai clienti attraverso un’app.

Il successo di domanda per i titoli Delivery Hero ha avuto un riflesso immediato, anche se momentaneo, sulla valorizzazione di Rocket Internet, l’incubatore che ha tenuto a battesimo la startup e che ora ne è azionista con il 35% del capitale. Rocket Internet, il cui claim è “We build companies”, è a sua volta quotato sulla piazza di Francoforte e questa mattina festeggiava con un riazlo oltre il punto percentuale, per poi ripiegare a poche ore dall’inizio delle contrattazioni.

Nell’azionariato di Delivery Hero compaiono anche la sud-africana Naspers con una quota dell’11% acquisita nel maggio scorso, il fondo Insight Venture Partners e l’hedge fund Luxor Capital Partners, che detiene il 10 per cento. Al mercato sono andate 39 milioni di azioni su 172 milioni nell’operazione di collocamento curata da Citigroup, Goldman Sachs Group e Morgan Stanley.

Da startup ad unicorno

Nata nel maggio del 2011, da un’idea di Niklas Östberg, Kolja Hebenstreit, Markus Fuhrmann and Lukasz Gadowski, Delivery Hero ha puntato da subito sull’espansione a livello internazionale guardando anche a mercati geograficamente molto lontani come Australia, Russia e Messico. Solo un anno dopo il debutto, la società ha messo a segno due acquisizioni importanti: Lieferheld in Germania e Hungryhouse.co.uk in Gran Bretagna, battendo così anche gli inglesi nel settore. Sempre nel 2012 Delivery Hero è riuscita nel colpo di raccogliere 25 milioni di euro per portare a termine altre quattro acquisizioni in Svezia, Finlandia, Austria e Polonia.

Non solo: terra di conquista è stata anche l’Asia, in particolare il mercato della Corea del Sud e della Cina conquistato attraverso YoGiYo e Aimifan. Il 2014 è stata la volta dell’America Latina con l’ingresso nel capitale di PedidosYa, leader di mercato. Allo stesso tempo Delivery Hero è riuscito a rilevare il competitor sul mercato domestico, pizza.de. L’anno successivo il gruppo ha rilevato in Corea del Sud il competitor Baedaltong e il mese successivo ha acquisito in Turchia Yemeksepeti per 530 milioni di euro e a seguire in giorndania ifodd.jo. Un ulteriore colpo al mercato è arrivato infine a fine 2015 con l’acquisizione di Foodora dall’incubatore Rocket Internet.

Con una rapida crescita in pochi anni, la società berlinese è arrivata ad essere un player globale che può contare sulla connessione di 300mila ristoranti al mondo e oltre 5mila persone di staff in 53 Paesi.

Le mosse dei competitor

Non altrettanto fortunati, o audaci, sono stati i competitor americani di Blue Apron, società newyorkese che offre un servizio di pasti a domicilio. Dopo aver individuato un primo range di prezzo per l’Ipo fra i 15 e i 17 dollari, la società è stata costretta a scendere a 10-11 dollari, per fissare il prezzo infine a 10 dollari mercoledì scorso. A pesare sulle valutazioni è stata la mossa messa a segno da Amazon, che ha rilevato un altro player di mercato, Whole Foods Market, entrando così a piè pari nel settore.

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