Sale la febbre elettrica. A una settimana dall’apertura del salone dell’automobile di Francoforte (14 - 19 settembre) si moltiplicano i segnali, soprattutto in fatto di annunci di nuovi modelli, che la corsa all’auto alla spina sta entrando nel vivo.
E i dati che arrivano da Alix Partners sono chiari: il mercato delle auto elettrificate (plug-in hybrid comprese) è cresciuto circa sei volte dal 2013 al secondo trimestre dell’anno in corso con una quota di mercato mondiale che è passata da un insignificante 0,21% a un non più trascurabile 1,19%, pari a un rialzo del 500%. Al secondo trimestre 2017 sono state vendute, infatti, oltre 260mila elettriche contro le 41mila dei primi tre mesi del 2017. E a crescere, sempre di sei volte è l’autonomia totale (in chilometri) a emissioni zero (Alix Electrification Index) che ha raggiunto i 47,5 milioni di chilometri.
Questo testimonia i progressi tecnici delle case l’ampliamento dell’offerta. Siamo dunque di fronte all’alba di un vero e proprio mercato. Tuttavia, va segnalato che in alcuni paesi (la Norvegia per esempio) le vendite sono state drogate da incentivi soprattutto di ordine fiscale. Non a caso la Norvegia è al terzo posto nell’elettrificazione dopo la Cina e gli Usa e con quasi 14 mila vetture a batteria vendute che però pesano per 1quasi il 30% dell’immatricolato del paese. Ed è un’anomalia causata proprio dal sostegno governativo, mentre è proprio la Cina a guidare la classica con circa 122mila vetture green vendute (tra ibride plug-in ed elettriche pure) che conquistano un piccolo il 2% di market share. Negli Stai Uniti, sempre al secondo quarter 2017 le elettriche e le ibride ricaricabili pesano per l’1% delle immatricolazioni e contano 48mila esemplari venduti. L’Italia è al 16esimo posto con 1.331 auto elettriche vendute pari a una quota di mercato molto bassa: 0,20% che stride con quella di altri paesi europei con Francia, Germania e Regno Unito vantano una penetrazione del 2,57, 2 e 1,43 per cento.
Il mercato si sta sviluppando e le case stanno rilanciando la sfida, soprattutto con l’obiettivo di ridurre la range anxiety. Ieri Nissan ha lanciato la seconda generazione della Leaf, l’auto elettrica più venduta al mondo che da sola pesa quanto tutte le vendite di Tesla nei suoi vari modelli. La nuova Leaf esibisce linee più convenzionali, da auto normale e non è come la Model 3 di Tesla un’auto di lusso bensì una vettura media “popolare” per tutti i giorni che però presenta caratteristiche tecnologiche di rilevo (guida semi autonoma) e una piccola grande rivoluzione: si guida con un unico pedale che battezzato epedal, permetterà all’automobilista di accelerare e frenare utilizzando soltanto il comando dell’acceleratore.
L’autonomia dichiarata secondo gli standard europei è di 378 chilometri, grazie alla presenza di nuove batterie agli ioni di litio da 40 kWh. Entro la fine del 2018 arriverà anche una versione più costosa con batterie più potenti, in grado molto probabilmente di portare l’autonomia a oltre 500 km. I tempi di ricarica sono pari a 16 ore utilizzando una rete da 3 kWh, 8 ore optando per i 6 kWh e con la ricarica rapida servono 40 minuti per avere l’80% di autonomia. Non manca anche la tecnologia V2G (vehicle-to-grid), che consente la ricarica bidirezionale, scambiando energia tra i veicoli elettrici, la casa, l’ufficio e la rete. La Nissan Leaf è solo l’ultima delle proposte di auto a batteria lanciate negli ultimi mesi e settimana prossima al salone di Francoforte l’elettrico sarà dominante con la nuova gamma a emissioni zero di Bmw e i concept EQ di Mercedes .
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