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domande e risposte

Risparmiatori, tutto quello che c’è da sapere sull’aumento di capitale Creval

(Ansa)
(Ansa)

Che conseguenze ha il fatto che le azioni Creval siano classificate ad «alto rischio»?
Complice l’entrata in vigore della Mifid2, nell’ambito delle valutazioni sulla product governance il Credito Valtellinese stesso ha classificato le proprie azioni con la «massima classe di rischio».

Pertanto, le azioni non sono adatte a investitori che non «possono sopportare la perdita integrale» del capitale investito o che hanno una «totale avversione» al rischio o che necessitano di una «garanzia di redditività dell'investimento», come si legge nel prospetto. Ciò significa che, ai fini dell’adesione all’offerta, la banca può fare due cose. Nei confronti dei propri clienti che siano anche azionisti, in relazione all'esercizio dei diritti di opzione, la banca deve effettuare la valutazione di adeguatezza: in caso di esito negativo, qualora il cliente intenda comunque effettuare l’investimento dovrà rilasciare apposita dichiarazione olografa di tale intenzione. Nei confronti dei propri clienti che non siano azionisti, effettuerà la valutazione di adeguatezza, ma, in caso di esito negativo della stessa, non sarà consentita l'adesione.

Che cosa si intende per aumento «iperdiluitivo»?
L'aumento di capitale “iperdiluitivo” consiste nell'emissione di nuove azioni per un multiplo rispetto alle vecchie in circolazione, con l'effetto matematico di ridurre drasticamente il prezzo unitario delle azioni a operazione completata. Tecnicamente, per essere definito iperdiluitivo, deve essere caratterizzato da un “coefficiente K” pari o inferiore a 0,3: il coefficiente K è il rapporto tra il prezzo teorico del titolo dopo lo stacco del diritto e il prezzo di chiusura dell'azione cum (cioè, con ancora attaccato il diritto) nell'ultimo giorno di negoziazione prima dell'avvio dell'aumento di capitale.

Gli aumenti di capitale iperdiluitivi in opzione effettuati da società italiane sono ora gestiti secondo una nuova modalità chiamata «modello rolling». Che cosa significa?
In queste condizioni gli arbitraggisti che comprano i diritti per sottoscrivere nuove azioni a prezzi a sconto rispetto alle quotazioni di Borsa e vendono le azioni sul mercato non riuscivano a operare, per il semplice motivo che di titoli da vendere, considerata la sproporzione tra azioni di nuova emissione e azioni vecchie, non ne trovavano. Con il nuovo sistema “rolling”, invece, le nuove azioni possono essere richieste senza aspettare che si chiuda l'aumento, evitando così la strozzatura tecnica della carenza di “materia prima”. C'è però un'avvertenza: chi chiede la consegna “anticipata” delle azioni perde il diritto di revoca, perde cioè la possibilità di ritirare l'adesione all'aumento di capitale prima che si concluda l’operazione.

Se ho mille azioni quanto mi costa sottoscrivere l’aumento di capitale Creval?
Per ogni azione posseduta c’è un diritto d’opzione valido per sottoscrivere 631 nuove azioni al prezzo unitario di 0,1 euro. Venerdì 16, prima dello stacco del diritto, le azioni Creval avevano chiuso in Borsa a 7,8 euro e il pacchetto di mille azioni valeva dunque 7.800 euro. Esercitando mille diritti , dovrei spendere 63.100 euro per sottoscrivere 631mila nuove azioni.

Cosa posso fare con i diritti d’opzione?
Se non esercito i diritti per sottoscrivere le nuove azioni entro l’8 marzo, perderanno validità e il loro valore sarà azzerato. In alternativa posso cederli in Borsa entro il 2 marzo ai prezzi che si formano durante la negoziazione. Il valore del diritto (valido per sottoscrivere 631 azioni a 0,1 euro l’una) al termine del primo giorno dell’aumento, lunedì 19 febbraio, era sceso a 2,55 euro rispetto al valore teorico iniziale di 7,6878 euro.

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