Dopo l’istruttoria chiusa con un nulla di fatto su un presunto cartello nell’Rc Auto, l’Antitrust mette nuovamente nel mirino il settore assicurativo. Questa volta, però, sotto la lente dell’Authority finiscono solo tre compagnie ossia Generali Italia, Zurich e Allianz, e il tema all’attenzione del garante chiama in causa la potenziale vessatorietà di alcune clausole contenute nelle polizze infortuni e malattia. Business che in Italia vale poco più di 5 miliardi di euro all’anno (5,3 miliardi nel 2016 e 3,7 miliardi al terzo trimestre 2017), contro un giro d’affari complessivo del comparto danni di 36 miliardi.
Si tratta quindi di una fetta importante, circa il 15% dei premi totali, sebbene non cruciale come la polizza auto. Il segmento, anche in prospettiva, ha però la sua rilevanza, tanto che negli ultimi anni risulta essere in costante crescita: nel 2016, per esempio, è balzato del 4,6% dopo che nel 2015 aveva incamerato un progresso dell’1,5%. Anche i dati del 2017, disponibili fino al terzo trimestre, descrivono una dinamica positiva e in ascesa del 4,6%.
L’Antitrust ha dunque voluto accendere un faro su questo comparto e lo ha fatto, peraltro, in contemporanea con l’Ivass. L’autorità di controllo del settore è intervenuta infatti su tutte le imprese di assicurazione con una lettera al mercato richiamando la necessità di verificare la presenza di tali clausole nelle polizze descritte e, nel caso, di modificarle entro 120 giorni. Nel dettaglio, si tratta di clausole che non consentono agli eredi dell’assicurato di subentrare nel diritto all’indennizzo qualora il loro congiunto muoia per causa diversa da quella che ha determinato l’invalidità e prima che la compagnia abbia effettuato i propri accertamenti medici sui postumi permanenti dell’invalidità.
Secondo quanto comunicato dall’Antitrust, come affermato dalla Corte di Cassazione, la clausola sulla intrasmissibilità agli eredi del diritto all’indennizzo «altera il normale equilibrio contrattuale a vantaggio dell’assicuratore anche se visto nella sola convenienza di sottrarsi all’immediata esecuzione della prestazione in attesa fiduciosa del verificarsi dell’evento causativo dell’estinzione della sua obbligazione giuridica». In ragione di ciò, per i contratti già stipulati, le imprese dovranno adottare politiche di liquidazione che consentano agli eredi di non perdere il diritto all’indennizzo.
La precedente istruttoria sull’Rc Auto, avviata a dicembre 2016, per capire se ci fosse mai stata un’intesa restrittiva della concorrenza tra i big delle polizze danni, si è chiuso in maniera netta: «Non si ritiene di proseguire la presente istruttoria formulando addebiti alle parti».
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