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Telecom, Elliott chiede la revoca di 6 consiglieri ma non scopre le carte…

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Telecom, Elliott chiede la revoca di 6 consiglieri ma non scopre le carte sulla sua quota

Il fondo Elliott, a quanto risulta a «Il Sole-24Ore», si è avvalso della facoltà di non comunicare la sua partecipazione in Telecom fino al superamento del 5 per cento. La giornata si chiude quindi con la richiesta di revoca di sei amministratori, che è la prima mossa ufficiale della nuova offensiva del fondo attivista di Paul Singer.

Nell'elenco depositato nella notte tra mercoledì e giovedì - a corredo della richiesta di integrazione all'ordine del giorno dell'assemblea del 24 aprile - ci sono l'ex ad Enel Fulvio Conti; l'ex ad di Alitalia, e come Conti con un trascorso in Telecom, Rocco Sabelli; l'ex ad di Wind e attuale commissario di Alitalia Luigi Gubitosi (non disponibile a incarichi operativi); Paola Giannotti de Ponti, ex Ansaldo Sts (dove è entrato il fondo Elliott) e oggi nel cda Terna; il banchiere d'affari di lungo corso Dante Roscini, che è anche docente ad Harvard; e il cfo del gruppo Salini-Impregilo Massimo Ferrari. Ma manca il nome del candidato ad, che per ora resta coperto.

Il fondo Usa chiederà ai soci di fare spazio alle sue candidature, tutti italiani, revocando i consiglieri espressi da Vivendi e cioè il presidente Arnaud de Puyfontaine, il vice-presidente Giuseppe Recchi, i due manager di Vivendi che siedono nel board - il direttore finanziario Hervé Philippe e il capo del legale Frédéric Crepin - e due consiglieri formalmente indipendenti che sono Félicité Herzog e Anna Jones. L'indipendenza della prima era già stata messa in dubbio dall'esistenza di un pregresso rapporto di consulenza con il gruppo Bolloré e Vincent Bolloré, oltre a essere presidente di Vivendi è anche, tramite la sua società, l'azionista che ha il controllo di fatto della media company con quasi il 30% dei diritti di voto. La seconda ha lavorato alla Hearst prendendone la guida al posto di De Puyfontaine, quando il manager francese ha lasciato per passare a Vivendi, di cui è tuttora ceo.

Non c'è invece nell'elenco l'ad di Telecom, Amos Genish, dal momento che la sua cooptazione in consiglio, in successione a Flavio Cattaneo che ha lasciato a fine luglio, deve ancora essere approvata dall'assemblea e anzi questo è il primo punto all'ordine del giorno per l'adunanza del 24 aprile.


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