L’Ue blocca il progetto di fusione tra Bayer e Monsanto, un'operazione che darebbe vita a un colosso mondiale nell'agrochimica. La Commissione europea ha infatti reso noto di aver aperto «un'inchiesta approfondita» sulla prevista acquisizione di Monsanto (sementi Ogm) da parte della tedesca Bayer, del valore di 59 miliardi di dollari, e ha aggiunto che prenderà una decisione in merito entro l'8 gennaio 2018.
Gli impegni presentati da Bayer e Monsanto lo scorso 31 luglio a Bruxelles per rispondere alle sue preoccupazioni preliminari sono infatti stati ritenuti insufficienti. Bruxelles «teme che la concentrazione possa ridurre la concorrenza in settori come i pesticidi, le sementi e l'agrochimica» ed esaminerà quindi «se l'accesso dei rivali ai distributori e agli agricoltori possa diventare più difficile a causa della fusione» prevista tra i due gruppi.
Lo stop dell'Ue non frena la corsa del colosso chimico-farmaceutico tedesco a Francoforte. Il titolo guadagna il 2,02% a 108,55 euro. Quanto a Monsanto, ieri fiacca (-0,02% a 116,85 dollari) bisogna attendere l'avvio di Wall Street.
La fusione Bayer-Monsanto darebbe vita, avverte l'Antitrust Ue, alla società integrata più grande del mondo di pesticidi e sementi, mettendo insieme due concorrenti già alla guida dei settori degli erbicidi non selettivi, sementi e tratti agronomici, oltre all'agricoltura digitale.
Inoltre l'operazione avverrebbe in un contesto industriale dove sono già molte le concentrazioni globali, dopo le fusioni tra Dow e Dupont e ChemChina e Syngenta. La Commissione ha quindi «preoccupazioni preliminari» che l'operazione «possa ridurre la concorrenza in una serie di diversi mercati che porterebbero a prezzi più alti, qualità inferiore, meno scelta e meno innovazione».
Bruxelles vuole anche vederci più chiaro se l'accesso di agricoltori e distributori ai concorrenti del maxicolosso dell'agrochimica diventerà più difficile dopo la fusione, se questi dovessero legare le vendite delle sementi ai pesticidi.
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