Finanza & Mercati

Vincent Bolloré in stato di fermo per sospetta corruzione in Africa

  • Abbonati
  • Accedi
CADE IL TITOLO della holding

Vincent Bolloré in stato di fermo per sospetta corruzione in Africa

Vincent Bolloré, numero uno di Vivendi, è in stato di fermo per essere interrogato dalla procura di Nanterre, alle porte di Parigi, con l’accusa di corruzione per una serie di concessioni portuali in Africa. In particolare, secondo un’anticipazione di Le Monde, gli inquirenti indagano sulle condizioni che hanno portato l’imprenditore bretone a ottenere due terminal nel 2010, uno a Lomé nel Togo e l’altro a Conacry, in Guinea.

I magistrati sospettano i dirigenti del gruppo di avere utilizzato la filiale di comunicazione Havas per facilitare l'arrivo al potere dei dirigenti africani assicurando loro consulenze e consigli di comunicazione sotto-fatturati con l'obiettivo di ottenere poi le redditizie concessioni portuali.

Altri manager del gruppo Bolloré sono in stato di fermo, tra di loro il direttore generale Gilles Alix e il responsabile del polo internazionale di Havas, Jean Philippe Dorent. Dorent si è occupato di una parte della campagna presidenziale della Guinea nel 2010 per conto del candidato Alpha Condé, che era rientrato da un lungo esilio parigino durante il quale aveva stretto un legame di amicizia con l'ex-ministro del Affari esteri Bernard Kouchner e con Vincent Bolloré. In quello stesso anno, Dorent si è anche occupato di una parte della campagna di comunicazione del giovane presidente del Togo, Faure Gnassingbé. Allora candidato alla sua rielezione, il figlio di Gnassingbé Eyadema, che era rimasto alla guida del Paese per 37 anni, è tuttora al potere.

Si ampliano le perdite per il titolo Bolloré alla Borsa di Parigi. Poco dopo le ore 13, l'azione Bolloré è in calo dell'8,4% a 4,09 euro. Si limita, invece, allo 0,95% (a 20,13 euro) la flessione di Vivendi, di cui Bolloré è primo azionista. La settimana scorsa Bolloré aveva passato la mano al figlio Yannick alla guida del Consiglio di sorveglianza del gruppo di media francese, primo azionista di Telecom Italia con una quota del 23 per cento. Dalle attività di logistica, principalmente in Africa dove controlla 18 porti sulla costa occidentale ed è presente in 46 Paesi, il gruppo Bolloré ricava circa la metà del fatturato.

«Il gruppo Bolloré smentisce formalmente che la sua controllata Sdv Africa abbia commesso irregolarità». È quanto si legge in un comunicato pubblicato sul sito del gruppo Bolloré. «I servizi relativi a tali fatture - si precisa - sono stati effettuati in piena trasparenza. L'audizione dei suoi leader fornirà utili informazioni sulla giustizia su questi temi, che sono stati oggetto di una valutazione indipendente che ha concluso che le transazioni sono perfettamente regolari».

© Riproduzione riservata