Parte l’aumento di capitale da 115 milioni di euro dell’As Roma. L’operazione avviene dopo i versamenti in conto capitale effettuati lo scorso anno dal proprietario, l’americano James Pallotta, per riequilibrare i conti del club. Ora c’è dunque la conversione come passaggio finale. Una piccola parte dell’aumento sarà invece per cassa e a disposizione del mercato: in caso di integrale sottoscrizione circa 20,4 milioni. Il club giallorosso è una società ancora in fase di profondo turnaround. La semifinale di Champions ha però portato benefici ai conti.
Qualche settimana fa il direttore generale Mauro Baldissoni ha spiegato che «le perdite dell’anno scorso sono legate alla non partecipazione alla Champions. Nel 2017/2018 proiettiamo i ricavi a 240 milioni, nuovo record per la società. Con la Champions aumentano i ricavi da diritti tv e quelli commerciali».
Tuttavia nel prospetto informativo che accompagna l’aumento sono indicati diversi elementi di rischio. Viene precisato che l’operazione si inserisce in un contesto di significativo deterioramento della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del gruppo, caratterizzata, tra l’altro, da un trend reddituale negativo, da un deficit patrimoniale (a livello consolidato) per 129,3 milioni al 31 dicembre 2017, nonché da una situazione di elevata tensione finanziaria: al 31 marzo 2018, l’indebitamento finanziario lordo ammonta a circa 270 milioni. Inoltre l’aumento, anche in caso di integrale sottoscrizione, non consente di superare la fattispecie di cui all’articolo 2446 del codice civile (riduzione del capitale sociale di oltre un terzo in conseguenza di perdite), situazione nella quale la società versa al 31 dicembre 2017.
Alla data del prospetto informativo sussiste anche il rischio che un peggioramento significativo dei risultati negativi possa condurre ad un ulteriore deterioramento patrimoniale tale da far configurare la fattispecie di cui all’articolo 2447 del codice civile (riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale). Infine l’aumento, anche in caso di integrale sottoscrizione, non è sufficiente a far fronte al fabbisogno finanziario complessivo netto del gruppo per i 12 mesi successivi alla data del prospetto informativo.
La stima del fabbisogno finanziario ammonta a 143 milioni e i proventi netti per cassa ammontano a 20,4 milioni, tenuto conto che per la rimanente parte i veicoli di Pallotta si sono impegnati alla sottoscrizione solo mediante conversione in azioni.
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