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Serie A, Milan: accordo in vista con un club cinese

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Serie A, Milan: accordo in vista con un club cinese

  • –a cura di Datasport

Il Milan vive un periodo dai due volti. Da un lato l'ultimo sussulto della Serie A, che quest'oggi vedrà impegnati i rossoneri nella sfida contro la Fiorentina (out Suso, ci si attende Cutrone ala e Kalinic centravanti) e li costringerà a difendere il sesto posto dall'assalto di un'Atalanta che non vuole cimentarsi col triplo playoff previsto per la settima classificata, dall'altro le questioni economiche. Tiene sempre bando il rifinanziamento del debito col fondo Elliott, e soprattutto tengono sempre banco le trattative con un'UEFA che comunicherà a giorni la propria decisione sui conti rossoneri e sulle violazioni al Fair-Play Finanziario: l'ispezione straordinaria effettuata nei mesi scorsi per analizzare la situazione debitoria del club ecc, sembra aver acuito i dubbi sulla consistenza finanziaria di Yonghong Li e dei suoi partner, e nulla va escluso. L'ipotesi più rosea vedrebbe il Milan inserito in un settlement agreement simile a quello dell'Inter, con l'obbligo del pareggio di bilancio, della riduzione degli stipendi sotto i 100mln e della realizzazione di plusvalenze per autofinanziare il proprio calciomercato (tanto entra, tanto esce), oltre a delle sanzioni: forte multa (da 6 a 10mln), liste UEFA ridotte a 21 o 23 giocatori e possibilità di inserire al loro interno solo quei giocatori i cui acquisti sono ammortizzati da cessioni di pari valore.   L'ipotesi più nera, invece, porterebbe alla mancata concessione del settlement agreement per i già citati dubbi e i timori sul club (nonostante le garanzie di Elliott, che è uno spettatore interessato, dato che in caso di insolvenza di Li rileverebbe il club), e al passaggio del dossier-Milan alla Camera Giudicante, che potrebbe anche prendere misure più dure come il blocco del mercato e (in casi estremi) l'esclusione dalle coppe. D'altronde, il Milan si ritrova ad aver speso oltre 200mln per arrivare sesto-settimo, incassandone 35 dalle cessioni, non esattamente un buon segnale per l'UEFA. E così, la società lavora alacremente per trovare nuove fonti di ricavo: una delle strade scelte è quella dell'aumento degli introiti dall'estero, e in particolare dal mercato cinese. A tal proposito, qualche mese fa era stata creata la società esterna Milan China, che avrebbe dovuto proporre il brand rossonero nel paese asiatico e garantire soldi e sponsorizzazioni, ma per il momento si è rivelata un buco nell'acqua. La svolta, però, sembra in arrivo: i rossoneri dovrebbero annunciare a giorni un accordo di collaborazione tecnica e sportiva con una società della Chinese Super League, il Guizhou Hengfeng, e tentare così di sfruttare i reciproci marchi per aumentare gli introiti dalla Cina. Non sarà facile però, dato che il Guizhou è tutto tranne che una big: l'ex squadra di Renhe, che ha tra i suoi stranieri Mario Suarez, l'olandese Chery e il gambiano Trawally (6 gol sui 13 dei suoi) e in panchina Gregorio Manzano, è infatti mestamente ultima in campionato con 4 punti ottenuti in 10 partite (e 25 gol subiti). Non esattamente un partner roboante, ma chissà che questa collaborazione non possa rivelarsi comunque positiva per il Milan, che sicuramente metterà a disposizione le proprie strutture per i tecnici delle giovanili del Guizhou.