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Enel, torna in alto mare l’asta in Brasile per Eletropaulo

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ribaltone della cvm

Enel, torna in alto mare l’asta in Brasile per Eletropaulo

(Reuters)
(Reuters)

Torna in alto mare la procedura per la vendita della società di distribuzione brasiliana Eletropaulo. La palla passa di nuovo alla Cvm, la Consob brasiliana che dovrà per l’ennesima volta ridefinire le regole per l’asta, al momento prevista per il 4 giugno. Il nuovo colpo di scena è arrivato nella giornata di venerdì (la notte in Italia), a seguito della decisione della Cvm di ricorrere in appello contro la sentenza del giudice al quale si era rivolta Neoenergia e che giovedì scorso aveva annullato la procedura per i rilanci sulle offerte in busta chiusa che la società controllata da Iberdrola e Enel avrebbero dovuto presentare entro le 19 del 24 maggio. Allora il giudice aveva stabilito che la competizione si sarebbe dovuta svolgere con un’asta alla luce del sole il 4 giugno.

La corte d’Appello di San Paolo ha accolto il ricorso presentato dalla Cvm contro la scelta del giudice: l’Autorità aveva contestato la carenza di giurisdizione del tribunale civile in merito a una disposizione emanata da un’Authority indipendente. In quella disposizione la Cvm aveva privilegiato la procedura in busta chiusa (modalità prddiletta dal presidente della Commissione, ma non condivisa da altri componenti e dagli uffici tecnici), che in verità è un po’ anomala per una competizione tra Opa concorrenti basata unicamente sul prezzo.

Nel documento pubblicato venerdì notte da Eletropaulo si chiarisce che la corte ha preso in considerazione «gli effetti concreti della decisione» assunta dal giudice «in rapporto alla fase procedurale programmata il 24 maggio». Ha stabilito così di ridare alla Cvm «la prerogativa di stabilire la procedura per l’asta». Una volta riottenuta la prerogativa sulla materia, la Cvm ha investito i propri uffici tecnici per stabilire cosa fare. Questi sentiranno le parti: Eletropaulo, Neoenergia ed Enel. Le due utility europee avevano già avuto modo di esprimersi sulle modalità, privilegiando la procedura più consona alla situazione, ovvero l’asta competitiva con i rilanci.

La procedura delle offerte in busta chiusa rende più incerte le mosse delle utility in competizione e le può spingere a spostare più rapidamente verso l’alto il prezzo per evitare il rischio di essere superate dall’offerta concorrente.

La Cvm potrebbe stabilire, però, di ripristinare quest’ultima modalità anche per il 4 giugno. Secondo quanto emerge dalle istituzioni brasiliane, l’Autorità dovrebbe esprimersi ufficialmente martedì. Non è detto, d’altro canto, che la data del 4 giugno sia confermata: potrebbe anche essere posticipata o addirittura anticipata. Neoenergia si è già espressa per uno slittamento a lungo termine, perchè vorrebbe prima attendere l’esito dell’arbitrato contro Eletropaulo, accusata di aver cancellato l’accordo raggiunto con l’utility, che prevedeva prima la sottoscrizione di un aumento di capitale e poi il lancio di un’Opa. Interesse di Eletropaulo e delle autorità locali, però, è che la vendita si chiuda in tempi radipi possibilmente al maggior prezzo possibile. Anche l’interesse di Enel è evidentemente quello di arrivare all’asta in tempi rapidi, anche perchè può contare su una forza finanziaria maggiore di Iberdrola e ha più possibilità di vincere. A oggi l’offerta più alta è quella di Enel, pari a 32,2 reais (per costo complessivo dell’operazione di 1,3 miliardi di euro), mentre Neoenergia ha offerto 32,1 reais. Le azioni Eletropaulo in questi giorni quotano 34,4 reais. Appare improbabile, invece, che a questo punto al Cvm consenta a operatori terzi che non si sono ancora fatti avanti di entrare in partita all’ultimo momento. Ma considerato il modo in cui è stata portata avanti sinora la procedura di vendita non si può dare per scontato nulla.

Certo è che questo continuo cambiare le regole del gioco non contribuisce ad aumentare l’appeal per gli asset di quel paese. In occasione dell’assemblea degli azionisti, lo scorsa 24 maggio, l’ad di Enel Francesco Starace aveva ricordato che sono tre le regole in base alle quali il gruppo sceglie un paese estero in cui entrare: la disponibilità di più fonti di energia rinnovabile, le prospettive di crescita della domanda di energia elettrica e la stabilità del quadro politico e regolatorio. «In Brasile ci siamo da molto tempo - aveva detto Starace -. Lo conosciamo bene, abbiamo fiducia che l’avanzamento democratico dei sistemi continuerà: non vediamo grandi problemi sul Brasile».

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