Rilanciare il mercato, rilanciare la Consob. Sono questi i due punti centrali del discorso di Mario Nava, presidente della Consob, al Mercato. E per fare questo, spiega il neo presidente, occorre anche tenere conto delle criticità e dei suggerimenti emersi dal lavoro della commissione parlamentare di inchiesta, presieduta nella scorsa legislatura da Pierferdinando Casini. Il discorso fa un’ampia ricognizione della situazione attuale del mercato del risparmio italiano. A partire dall’elevato stock di ricchezza, superiore alla media europea, e a un indebitamento delle famiglie inferiore alla media del resto del continente.
Ma questa ricchezza è legata a una configurazione del mercato finanziario e della struttura economica del paese che ormai sono in fase di superamento.Questi cambiammenti e «i livelli dei tassi di interesse, la ricomposizione (quali-quantitativa) nell’offerta di strumenti finanziari e nei canali di distribuzione degli stessi indotta dalle recenti normative, è verosimile che, in prospettiva, il peso dei titoli di debito nei portafogli delle famiglie si riduca, liberando risorse che potrebbero essere attratte da altri tipi di attività, in particolare azioni, auspicabilmente nell’ambito di un approccio basato sulla diversificazione». Per questo appunto occorre rendere più facile l’accesso al mercato e in particolare rimuovere gli ostacoli alla quotazione delle imprese.
Attualmente «il mercato azionario italiano è piccolo non solo in termini di capitalizzazione ma anche rispetto al numero di
società quotate. A fine 2017, il numero delle società domestiche quotate sul Mercato Telematico Azionario (Mta) di Borsa Italiana
era pari a 240, nettamente inferiore a quello di altri mercati europei. La contrazione del listino che ha interessato tutte
le maggiori piazze europee, per effetto della crisi, di delisting fisiologici o della migrazione su altre piattaforme, in
Italia si è innestata su un mercato strutturalmente debole». Anche se Nava rileva l’effetto positivo, sull’Aim, dell’ingresso
dei Pir.
Dall'insieme delle considerazioni sulle caratteristiche del mercato, per rilanciare la piazza finanziaria italiana Nava ritiene
«indispensabile agire sia dal lato dell’offerta, aumentando la quantità delle società quotate e la loro attrattività, sia
dal lato della domanda, inserendo le tutele per il risparmio e gli investitori in una visione integrata e facendo educazione
finanziaria mirata e studiata sui destinatari, sia dal lato dell'interazione tra la domanda e l’offerta».
Per aumentare l’offerta, Nava spiega di voler puntare sulla semplificazione, anche per ridurre i costi di compliance nel tempo che l'accesso alla Borsa comporta. Dal punto di vista delle proposte quindi il presidente Consob indica il riordino delle numerose comunicazioni Consob, ma anche l’introduzione di una «società quotata digitale», basata su un sistema di semplificazione e digitalizzazione di tutti gli obblighi di informazione continua e compliance in base alla normativa europea.
Le imprese da quest’anno devono rendere la dichiarazione non finanziaria. Che per Nava è un'occasione in quanto permette all’azienda di conoscersi e di mappare il rischio, aumentare la propria reputazione, visto il crescente interesse per le tematiche legate alla stosenibilità: la Consob promette di «accompagnare le imprese» nel processo di adeguamento. Importante l’approccio come «accompagnamento» più che di semplice «vigilanza», non per nulla Nava parla di «vigilanza proattiva». Infatti si dice che saranno utilizzati i poteri di vigilanza in modo equilibrato e proporzionato.
Un’altra coordinata dell’intervento di Nava è quello della fiducia, che aumenta con un sistema integrato di tutele e queste
devono toccare un'informazione finanziaria su emittenti e prodotti trasparente e comprensibile, un'interazione con intermediari
che si comportano con correttezza, e grazie alla tutela dei dati personali. Una tutela che passa anche attraverso il lavoro
dell’Arbitro per le controversie finanziarie, le cui strutture saranno rafforzate anche per quanto riguarda le strutture di
segreteria. L'obiettivo è infatti quello di garantire che i tempi di risoluzione delle controversie non vada oltre i tempi
previsti (sei mesi).
Sul fronte degli investitori, si punterà molto sull’educazione finanziaria, con un’attenzione particolare alla finanza comportamentale,
per sostenere i piccoli investitori anche a orientarsi correttamente evitando errori psicologici nel fare le proprie scelte.
Importante poi anche l’attenzione riservata alla partecipazione alle sedi internazionali in cui si prendono le decisioni,
di cui in Italia ci si accorge spesso quando è troppo tardi.
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