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Nubi all’orizzonte sui mercati, i gestori puntano sui settori…

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Nubi all’orizzonte sui mercati, i gestori puntano sui settori difensivi

Vendere i ciclici e comprare i difensivi. Questa la strategia dei grandi gestori secondo l’ultimo sondaggio di Bank of America Merrill Lynch. Dalle risposte fornite dagli investitori emerge con tutta chiarezza questa rotazione di portafoglio. Un trend fotografato dal grafico sopra dal quale emerge che a luglio gli investitori hanno aumentato la loro esposizione su comparti tradizionalmente anti-ciclici come beni di largo consumo e sanità e ridotto quella su comparti ciclici come le banche o classi di investimento rischiose come i mercati emergenti.

D’altronde il contesto di mercato resta di massima incertezza. Soprattutto alla luce della politica di Trump sui dazi. La guerra commerciale è considerata il rischio numero uno sui mercati per ben il 60% degli intervistati. Percentuale che, anche alla luce dell’escalation di minacce che si è vista in queste settimane, risulta in netto aumento rispetto allo stesso sondaggio condotto il mese scorso.

La minaccia del protezionismo e il rischio che un dietrofront sul tema del commercio possa avere ripercussioni pesanti sull’economia mondiale ha avuto conseguenze sulle aspettative degli investitori che ora vedono nubi all’orizzonte. Se fino a pochi mesi fa c’era una quota importante di gestori che diceva di aspettarsi un’accelerazione della crescita economica globale nei prossimi 12 mesi ora la pattuglia di ottimisti è molto meno nutrita. È ai minimi da febbraio 2016 la quota di investitori che si attende una fiammata dell’economia e un aumento degli utili societari. Resta alta, questa si, la percentuale di gestori che si aspetta un aumento dell’inflazione nei prossimi 12 mesi. Ben il 79% degli intervistati pensa che i prezzi saliranno. Non bisogna dimenticare peraltro che i dazi hanno un effetto inflattivo.

La prospettiva di un aumento dell’inflazione è negativa per il mercato obbligazionario. Non a caso tra gli investitori permane una certa preferenza per le azioni. La quota degli intervistati che ha dichiarato di voler aumentare la propria esposizione sul mercato azionario (19%) risulta comunque in calo rispetto ai mesi precedenti ed è ai minimi da novembre 2016 a testimonianza del chiaro peggioramento delle aspettative.

Una costante infine continua ad essere la preferenza dei grandi investitori sul settore che più di tutti è cresciuto in questi anni in termini di business e di valutazioni di borsa: la tecnologia. Ben il 33% degli intervistati ha dichiarato di voler aumentare la propria esposizione su questo settore. Se l’hitech rimane tra i settori preferiti c’è una certa consapevolezza circa il rischio di una sovraesposizione su Apple e soci. Ben il 53% dei gestori intervistati si è detto convinto che puntare sul ribasso delle big tecnologiche Usa (Apple, Microsoft, Facebook, Amazon e Google) e cinesi (Alibaba e Tencent) sia oggi la scommessa di mercato più «inflazionata».

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