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Intesa giù in Borsa nonostante i conti buoni. Pesa il rischio Italia

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DOPO LA SEMESTRALE

Intesa giù in Borsa nonostante i conti buoni. Pesa il rischio Italia

Carlo Messina
Carlo Messina
Andamento titoli
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Intesa Sanpaolo ancora in calo a Piazza Affari all’indomani della pubblicazione dei conti semestrali. I titoli dell'istituto cedono il 4,1% a 2,41 euro, portando a -8,5% la flessione rispetto alla chiusura di martedì dopo il -4,59% di ieri. Intensi gli scambi, già pari a 84 milioni di pezzi passati di mano a fronte di una media di 83 milioni in un'intera seduta dell'ultimo mese. Gli investitori hanno scelto di vendere (dopo il +9,7% fatto segnare dal titolo nella settimana precedente) sebbene gli analisti sottolineino che i risultati di bilancio sono in gran parte superiori alle attese e giudichino sproporzionata la reazione del mercato.

«La reazione del mercato è esagerata», titola senza giri di parole Credit Suisse il proprio report odierno, notando che a essere inferiori alle previsioni di consensus sono solamente i dati sul margine di interesse, a causa dell'effetto dell'accordo con Intrum sugli npl e dell'espansione delle masse. «Il mercato si è concentrato su alcuni aspetti negativi già noti, come il margine interesse e il calo del patrimonio tangibile nel secondo trimestre, entrambi attesi, ignorando quelli positivi come il capitale e l'andamento migliore del previsto sul fronte dei costi», scrivono gli esperti dell'istituto elvetico, confermando la valutazione positiva sul titolo (”outperform”). «Il minor margine di interesse risente, in parte, della cessioni di 11 miliardi di npl a Intrum e del peggioramento del costo del funding legato all'accelerazione dei nuovi depositi (+5 miliardi)», nota Equita, che giudica complessivamente «sopra le attese» i dati di bilancio. Equita, comunque, ha tagliato a +2% da +6% le stime sulla crescita del margine di interesse per l'intero 2018, ha abbassato del 7% quelle sull'utile per azione e dell'8% il target price a 3,2 euro. Confermata la raccomandazione “hold”.

Se il margine di interesse e, in parte, le commissioni, hanno segnato il passo, notano da Mediobanca, i risultati di trading e assicurazioni «hanno fatto il botto», superando le stime rispettivamente di circa il 50% e del 15%. In un report intitolato «Orgoglio e pregiudizio», gli esperti di Piazzetta Cuccia collegano quindi l'andamento del titolo a un discorso macro, vale a dire al giudizio generale sull'Italia, anche alla luce dell'attuale situazione politica. «Agli occhi del mercato Intesa Sanpaolo è l'Italia - si legge - E l'Italia al momento è come il compagno di classe che non puoi evitare, che anzi vorresti ti piacesse, ma di cui non sei sicuro di poterti fidare, almeno non ancora». Gli analisti ricordano che durante la conference call di presentazione della semestrale, Messina ha pronosticato che nella politica economica del governo alla fine prevarrà la disciplina fiscale, «ma gli investitori sono in modalità “wait and see”: sperano che abbia ragione, ma preferiscono vederlo con i propri occhi».

L'appuntamento cruciale è quindi quello con la legge di Bilancio, a partire da settembre. Dello stesso avviso gli analisti del Credit Suisse, secondo i quali la stagione delle trimestrali non sarà un fattore determinante per l'andamento dei titoli bancari, dato che «l'evento chiave sarà la legge di Bilancio in autunno». «Fino ad allora - chiosa Mediobanca - il pregiudizio macro probabilmente resterà». «In questo contesto - conclude - il livello a cui Intesa Sanpaolo tratta, pari a una volta il patrimonio tangibile con un Rote del 10%, è poco impegnativo e sarà più che altro un punto di partenza verso l'alto, ma al momento è probabilmente corretto».

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