Andamento titoli
Vedi altroLa riduzione del Solvency ratio (il coefficiente di solvibilità) di Poste Vita sotto il 200% alla fine del semestre ha catalizzato l'attenzione degli analisti nella conference call sulla semestrale di Poste Italiane. Il calo del coefficiente - sceso da 279 a fine dicembre a 185 a fine giugno - è legato alle massicce vendite sui titoli di Stato italiani nei mesi scorsi. L'amministratore delegato del gruppo, Matteo Del Fante, ha dovuto tornare più volte sull'argomento per rassicurare il mercato che non ci sarà da questo un impatto sulle stime inserite nel nuovo piano industriale del gruppo al 2022.
«Non stiamo parlando di una società quotata - ha detto riferendosi a Poste Vita - altrimenti avremmo dovuto affrontare altri argomenti, come aumento di capitale o emissione di subordinate. Ma quando una compagnia è parte di un gruppo che ha una bassa leva finanziaria, il tema dovrebbe essere molto meno rilevante».
A chi dubitava, tra gli analisti, della capacità di Poste Vita di fornire la sua importante quota di dividendo alla capogruppo Poste Italiane, Del Fante ha risposto di non avere alcuna «preoccupazione in termini di capacità di raggiungere i nostri impegni presi nel piano industriale ma ovviamente monitoriamo la questione molto da vicino». Poste, ha ammesso Del Fante, non aveva finora neanche considerato l'ipotesi di adottare un modello interno per Poste Vita, nonostante sia la maggiore compagnia vita italiana, ritenendo che l'investimento di risorse per svilupparlo non avesse un ritorno «ma chiaramente ora stiamo aprendo questo tema».
In tarda mattinata il titolo Poste è stato sospeso in Borsa per alcuni minuti. Alla ripresa degli scambi nel primo pomeriggio lascia sul campo il 5,7%. Le azioni vengono scambiate a 7,48 euro l'una (contro 7,95 della chiusura di ieri).
Questa mattina il gruppo ha presentato i risultati di bilancio, con utili in netto rialzo nel secondo trimestre dell'anno. L'azienda pubblica della corrispondenza e dei servizi finanziari registra un risultato netto di 250 milioni con un incremento del 57% rispetto allo stesso trimestre del 2017. In calo, invece, i ricavi a 2,5 miliardi (-4,5%). Il risultato operativo del secondo trimestre è di 350 milioni (+9%). Il gruppo conferma i target dell'anno ed annuncia l'avvio delle principali iniziative del piano industriale a cinque anni varato a febbraio. Poste nel primo semestre ha realizzato utili per 735 milioni (+44%) pari a 0,56 euro per azione. Il totale delle masse gestite ha raggiunto a giugno i 510 miliardi (+4 miliardi in sei mesi). L'utile netto dei servizi finanziari nel trimestre è di 120 milioni (+21%).
Poste Italiane nel primo semestre ha incassato 894 milioni di commissioni sul risparmio postale (+16% rispetto al semestre corrispondente) dopo aver rinnovato, a condizioni più favorevoli, l'accordo con Cdp lo scorso dicembre. Nel trimestre l'incremento è stato del 7% a 444 milioni. Nel comunicato della semestrale Poste attribuisce il miglioramento dei numeri anche “al rinnovato impegno commerciale nei confronti di un prodotto che è fondamentale per Poste Italiane”.
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