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BILANCIO SEMESTRALE

Mps: secondo utile consecutivo. Meno crediti deteriorati, lo spread pesa sugli indici patrimoniali

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Secondo utile trimestrale consecutivo per Mps. La banca senese pubblica chiude il trimestre a giugno con profitti netti di pertinenza di 100,9 milioni rispetto a un rosso di oltre 3 miliardi nello stesso periodo del 2017. L'utile netto del semestre ammonta quindi a 289 milioni di cui circa 100 derivanti dal credito d'imposta. I ricavi del trimestre sono pari a 832,2 milioni (in calo rispetto ai 919,5 di un anno fa), il risultato operativo lordo è di 250,8 milioni (contro 280,4), le rettifiche sui crediti calano a 108,8 milioni (4,3 mld nel trimestre 2017). La banca guidata dall'a.d. Marco Morelli segnala la che procede il trend di recupero dell'attività commerciale. Mps annuncia la vendita di 3,7mld di sofferenze e di 800 milioni di crediti utp. Effetto negativo dall'aumento dello spread BTp Bund sul ratio patrimoniale Cet1, che cala al 13 per cento.

Il titolo a Piazza Affari reagisce negativamente ai risultati, con una flessione superiore al 3 per cento.

Il Monte dei Paschi alla fine del semestre ha crediti verso la clientela per 87 miliardi di cui 8,7 miliardi sono crediti deteriorati netti dopo il deconsolidamento dei 24,1 miliardi di sofferenze cedute a seguito della maxicartolarizzazione assistita da garanzia Gacs completata nel semestre. Il rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti a clientela cala così dal 14% di marzo al 9,9% a fine giugno. In calo la copertura dei deteriorati al 56% (68,8% a marzo) a seguito del deconsolidamento del fardello di npl da 24 miliardi. Mps segnala poi una crescita degli impieghi alla clientela di 1,4 miliardi grazie a nuove erogazioni di mutui. La banca ha proseguito nel taglio dei costi: gli oneri operativi del semestre scendono dell'8,9% a 1.154 milioni di cui 734 milioni sono spese per il personale in calo annuo dell'8,2% per la riduzione degli organici. La banca a fine giugno ha oltre 23mila dipendenti e 1.597 filiali, 150 in meno rispetto a dicembre, la metà di quelli che aveva dieci anni fa, dopo l'ingresso di Antonveneta nel perimetro del gruppo (maggio 2008).

Il Monte dei Paschi rivede al ribasso la stima sul npe ratio, rapporto tra crediti deteriorati e totale dei crediti, a fine piano di ristrutturazione al 2021. L'amministratore delegato Marco Morelli nella presentazione dei conti semestrali agli analisti afferma: “Possiamo muovere verso un ratio del 10% a fine piano e possibilmente anche al di sotto”. Il piano di ristrutturazione stimava un ratio sopra il 12% a fine periodo. La banca, rivela Morelli, ha già ricevuto delle offerte per la cessione di 800 milioni di inadempienze probabili e ha, inoltre, in rampa di lancio la cessione di un portafoglio di sofferenze di 'piccolo taglio' da 2,7 miliardi, portafoglio che verrà offerto sul mercato, suddiviso in cluster omogenei, nel trimestre in corso. Morelli ha aggiunto di aspettarsi le offerte vincolanti su questo portafoglio entro il quarto trimestre.

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