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Spread sulle montagne russe tra le parole di Tria e Di Maio

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tensione nel governo

Spread sulle montagne russe tra le parole di Tria e Di Maio

Le parole hanno un peso. Le parole di un Governo appena nato hanno un peso ancora maggiore. Se sono contraddittorie ancora di più. La giornata di ieri per il mercato del debito pubblico italiano lo dimostra in maniera lampante: lo spread tra BTp e Bund si era infatti calmato in mattinata, scendendo dai 247 punti base di martedì sera ai 243 toccati alle 8,34 grazie alle dichiarazioni rassicuranti (dal punto di vista dei mercati) rilasciate dal ministro Giovanni Tria al Sole 24 Ore. Poi, quando alle 11 è iniziata la conferenza stampa del Premier Conte, lo spread è sceso ulteriormente.

GUARDA IL VIDEO / Il precedente: “il martedì nero dello Spread italiano: l'inchiesta sulla vera storia”

Fino ad arrivare al minimo di 241 punti a metà giornata. Poi, però, lo spread ha ripreso a salire. Ma il balzo vero e proprio è arrivato dopo le 17,20. Motivo? In quel momento l’agenzia Bloomberg pubblica (in inglese) alcune dichiarazioni del Vicepremier Luigi Di Maio che cambiano un po’ rotta. Il flash dell’agenzia, uscito alle 17,20, titola così: «Di Maio promette che l’Italia userà una dura tattica nella battaglia con l’Europa sulla Manovra di bilancio». Per i mercati (che spesso si limitano al titolo) è una doccia fredda. Lo spread torna a 252 punti. Cioè sei in più di martedì sera.

Il film della giornata di ieri dimostra perché lo spread tra BTp e Bund, cioè quel termometro che misura la voglia degli investitori internazionali di puntare sull’Italia, non sia mai più tornato ai 130 punti base precedenti il Contratto di Governo di maggio: perché il mercato non ha ancora capito davvero cosa voglia fare il Governo Conte. Il vero banco di prova sarà la Manovra economica, che vedrà la luce in autunno. Perché dimostrerà se prevarrà l’anima moderata del Governo (che intende realizzare il programma ma in maniera graduale e compatibile con i vincoli di bilancio e con le regole europee), oppure se prevarranno le anime più impazienti e anti-europee. Emblematiche le parole scritte ieri da Bank of America: «Considerando i fondamentali economici, siamo convinti che il livello attuale dello spread tra BTp e Bund sia transitorio - scrivono -. Per dicembre ci aspettiamo che lo spread possa restringersi fino a 170 punti oppure ampliarsi fino a 400».

A prescindere dall’attendibilità di queste stime, Bank of America spiega chiaramente cosa pensi il mercato: se la Manovra sarà ponderata e rispettosa dei vincoli di bilancio il mercato potrà tranquillizzarsi davvero, altrimenti potrebbe entrare in fibrillazione. «Il mercato si chiede come verranno composti i numeri - aggiunge Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte -. Come si supererà lo scoglio dell’Iva? Come saranno trovate le coperture? Queste sono le domande che gli investitori si pongono». Le risposte arriveranno in autunno. Nel frattempo i mercati resteranno in balia di dichiarazioni, interviste, Tweet. E colpi di sole.

DAL VOTO A OGGI:L'EFFETTO DELLA POLITICA SULLO SPREAD BTP-BUND

In mattinata le parole di Tria, riprese da una buona parte della stampa estera e rilanciate dalle agenzie internazionali, avevano rassicurato non poco. Al mercato non interessa cosa ci sarà nella manovra. Nessuno contesta che un Governo debba portare avanti il proprio programma. Anzi, è sacrosanto che lo faccia. Il mercato è solo preoccupato sul come: il timore è che manovre troppo aggressive o precipitose sui tempi vadano a creare uno scontro con l’Europa, rinvigorendo l’anima anti-euro di parte della maggioranza. Questo fa davvero paura agli investitori. Ecco dunque che parole come «la linea ufficiale del Governo non mette in alcun modo in discussione la nostra permanenza nell’euro», pronunciate da Tria nell’intervista al Sole 24 Ore, tranquillizzano gli animi sui mercati. E anche parole come «l’avvio delle misure principali del contratto di Governo è compatibile con i vincoli di finanza pubblica». Se non fosse arrivata in serata la correzione di rotta di Di Maio, lo spread avrebbe forse chiuso in calo. «Noi vogliamo discutere con l’Unione europea queste riforme per ottenere un margine di manovra - ha detto a Bloomberg -. Questo significa fare quanto è stato fatto in tema di immigrazione. Non ci dovrebbe essere uno scontro con l’Ue, ma una discussione franca». Quanto franca? Questo tiene il mercato sulle spine.

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