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Pace fiscale, rate in cinque anni per «rottamare» le cartelle

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Pace fiscale, rate in cinque anni per «rottamare» le cartelle

La pace fiscale inizia a prendere forma e nella bozza del decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio compaiono i primi dettagli della rottamazione-ter e della definizione agevolata delle «controversie tributarie». Ancora tutta da scrivere e definire, invece, la «Flat tax-dichiarazione integrativa», quella che su queste pagine mercoledì scorso abbiamo definito come un ravvedimento rafforzato che consentirà a imprese e contribuenti di integrare i versamenti di imposte per le annualità ancora soggette ad accertamento (dal 2013 al 2017) con il pagamento di un’imposta sostitutiva Irpef, le addizionali comunali e regionali Ires e Irap del 15% o 20% (anche l’aliquota è ancora da definire in relazione alle esigenze di gettito).

Pronta anche la definizione agevolata delle liti pendenti, così come la norma che introduce l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi e l’avvio dal 2020 della lotteria degli scontrini. Il provvedimento d’urgenza che sarà licenziato con tutta probabilità non appena il Governo incasserà il via libera di Camera e Senato alla Nota di aggiornamento al Def e dunque ai numeri della prossima manovra di bilancio, prevede anche la sterilizzazione degli aumenti delle accise sui carburanti in calendario per fino novembre. Non solo. Oltre alla parte fiscale che dovrà garantire le risorse per coprire le misure della manovra, verranno inserite anche una serie di norme in scadenza come il rifinanziamento delle missioni di pace, la proroga del prestito Alitalia l’anticipo alle Ferrovie e il Fondo di ristoro per i risparmiatori truffati delle banche.

Tornando al cuore del decreto, ossia la rottamazione delle cartelle giunta alla sua terza edizione, stando allo schema di decreto potrà assicurare all’Erario maggiori entrate per oltre 3 miliardi di euro dal 2019 e oltre 821 milioni in questi ultimi mesi del 2018. Diversi i fattori chiave che potranno spingere i possessori di cartelle ad aderire a quella che è una vera e propria riapertura della rottamazione dei ruoli: la possibilità di saldare in 10 rate di pari importo con versamenti semestrali in scadenza il 31 luglio e il 30 novembre. In sostanza si potrà saldare il debito in 5 anni; si potranno utilizzare in compensazione, per tutti i versamenti necessari a perfezionare la definizione, i crediti non prescritti, certi liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati verso la Pa. Se poi il contribuente eseguirà il pagamento rateale, sarà assoggettato a un tasso di interesse limitato allo 0,3%, anziché a quello del 4,5% applicato alle prime due edizioni della rottamazione. Inoltre chi verserà la prima o unica rata delle somme dovute potrà ottenere anche l’estinzione delle procedure esecutive avviate prima dell’adesione alla sanatoria.

Rottamazione anche per i debitori che hanno aderito alla seconda edizione della definizione agevolata e che effettuano entro il 30 novembre 2018 il pagamento delle rate dovute o già scadute nei mesi di luglio, settembre e ottobre 2018: questi potranno differire automaticamente il versamento delle somme ancora dovute pagando in dieci rate consecutive dal 2019, e con interessi calcolati al tasso dello 0,3% annuo a partire dal 1° agosto 2019. Nessun adempimento a carico dei contribuenti, cui l'agente della riscossione trasmetterà, entro il 30 giugno 2019,una comunicazione, nonché i bollettini precompilati per eseguire il versamento delle rate rideterminate.

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